“Approdi tra cielo e mare” si intitola così la silloge poetica di Lidia Gabriella Giorgianni, classe 1964 che entra a far parte della grande famiglia della Placebook Publishing & Writer Agency. Giorgianni è nata a messina nel mese di agosto da genitori che erano impiegati comunali. Si è diplomata all’Istituto Magistrale della città ed ha sempre amato l’arte in generale, in particolare la pittura e la poesia che coltiva entrambe. Il tema del mare le è molto caro e ricorre spesso nelle sue liriche, soprattutto nei versi dedicati al padre, scomparso proprio in mare quando lei aveva solo dieci anni. L’abbiamo intervistata per i lettori di Kukaos.
Raccontaci qualcosa di te, chi è Lidia Gabriella Giorgianni?
Sono una signora siciliana di mezza età nata a Messina un bel po’ di tempo fa,la mia è una città dove si respira nell’aria il profumo del mare, dove il cielo azzurro riempie le giornate ed il sole riscalda i cuori, amo molto la mia terra anche se gli aspetti negativi non mancano e questi ultimi anni sono stati un po’ per tutti tremendi, specialmente per una città che vive grazie al turismo. Ho preso il diploma di insegnante elementare nel “paleolitico” ed ho insegnato in una scuola privata per un anno, dopodiché la mia carriera di insegnante è terminata, adesso infatti per insegnare è richiesta la laurea, nonostante tutto sono riuscita a partecipare all’ultimo concorso valido con il diploma nel duemila, prendendo cosi anche l’abilitazione ma credo comunque che venti anni di attesa a questo punto siano una risposta più che esaustiva. Ho fatto diversi lavori che in ogni caso non mi hanno soddisfatto del tutto, poiché la situazione lavorativa al sud non è variata nel corso degli anni. Per il momento anzi più precisamente da tre anni, sono una casalinga ai “domiciliari forzati” come la maggior parte degli italiani.
Come hai scelto questo titolo?
Il titolo della silloge inizialmente era quello della prima poesia che ho scritto “Tra cielo e mare” poi in corso d’opera discutendo con Alberto Barina che si occupa della sezione dedicata alla poesia,abbiamo deciso insieme di cambiarlo in “Approdi di cielo e di mare”.
Che significato ha per te l’approdo?
L’approdo è un punto d’arrivo,un porto sicuro dove attraccare, è quel luogo dove il mare e la terra si incontrano e si baciano, in questo caso dove le emozioni ed i pensieri trovano all’interno delle pagine un rifugio di pace ed effettivamente nelle mie poesie si incontrano spesso questi due elementi.
E il mare?
Il mare è sempre stata la mia grande passione fin da piccola, lo era anche per mio padre e questo grande amore un giorno lo ha tradito, non era un pescatore professionista ma un grande appassionato di pesca, era uscito con la sua barca insieme a due suoi amici di sera in pieno Agosto con il mare calmo e la luna che splendeva, si trovavano fuori dalla zona falcata ovvero dietro la Madonnina del porto, non si è mai chiarito il motivo dell’incidente dissero che era stato un gorgo a tirarli giù,su tre persone l’unico a non essere ritrovato fu mio padre,avevo dieci anni e un fratellino di sette. Dopo tanti anni ho trovato il modo per esternare ciò che avevo tenuto a lungo dentro al cuore ecco come sono nate le mie prime poesie, il mio rapporto di “odio amore” è diventato parola scritta.
Tu scrivi da tempo, perché hai aspettato così tanto prima di pubblicare?
Ho aspettato tanto perché il mio modo di scrivere non è legato ai canoni classici della poesia, non seguo la metrica o le regole rigide e di conseguenza avevo qualche dubbio in proposito, scrivo di getto in base all’emozione del momento. Poi un amico il grande Guido Cornia, mi ha incoraggiato a pubblicare ed è nata la raccolta grazie a Fabio Pedrazzi, Claudia Filippini e Alberto Barina che si è occupato di tutto e ha scritto per me una prefazione stupenda.
E com’è stata questa esperienza editoriale?
Questa esperienza editoriale è stata fantastica in ogni aspetto, dalla disponibilità degli editori e di Alberto Barina, alla loro professionalità e correttezza, sono delle persone straordinarie che amano profondamente la cultura e ciò che fanno.
Cos’è per te la Poesia?
La Poesia è un emozione impressa sul foglio per non farla scappare, a volte è così forte e profonda che la senti urlare dalle pagine o la vedi librare nell’aria come una farfalla colorata aprendo un libro, la ritrovi in un tramonto o sulla battigia tra le conchiglie, la Poesia è ovunque basta avere occhi e orecchie attente per vederla ed ascoltarla.
Ti ispiri a qualche autore in particolare?
Amo molto Alda Merini ma anche gli ermetici come Eugenio Montale, Salvatore Quasimodo e Giuseppe Ungaretti.
Tu però dipingi anche, ecco qual è la forma espressiva che preferisci, pittura o versi?
La pittura e il disegno hanno sempre fatto parte della mia vita mentre la poesia è una passione più recente, sono belle entrambi sarebbe un magnifico connubio accostare un dipinto ad ogni poesia.
Progetti futuri?
Spero di poter finire il lavoro buona parte autobiografico ispirato alla vicenda di mio padre, anche se sicuramente verrà romanzato mi piacerebbe dargli una caratteristica dei gialli.
E sogni nel cassetto?
Il sogno nel cassetto credo che appartenga alla maggior parte degli italiani,la speranza di poter lavorare e di avere, oltre alla serenità economica, anche quella di uscire da questo tunnel che ci opprime da troppo tempo e se vendessi tante copie del mio primo romanzo non mi dispiacerebbe affatto.
Bianca Folino