Sono ormai passati 10 anni dalla nascita del movimento “Italia che cambia” che oggi è diventato un giornale, un’associazione e una cooperativa di lavoro e impresa sociale. Dieci anni fa un gruppo di persone si sono ritrovate per sperimentare strade e sistemi di vita alternativi, all’inizio nessuno credeva che si potesse arrivare a tanto, ma invece il movimento ha dimostrato che un altro modo di vivere è possibile. E ha coinvolto diverse persone in questo.
Per la precisione il compleanno di questo movimento è stato lo scorso 9 settembre ed è proprio da quella data che il mitico camper che ha iniziato a muovere I primi passi 10 anni fa è ripartito per tutta Italia per vedere se qualcosa è davvero cambiato. Un viaggio con altri camper che hano attraversato l’Italia in dieci giorni per confrontarsi su alcuni temi: ambiente, energia, economia, finanza, lavoro, agricoltura, scuola e imprenditoria.
Ma soprattutto per progettare I prossimi 10 anni in vista della crisi climatica che stiamo vivendo e della pandemia che ci siamo appena lasciati alle spalle. Quali sfide ci saranno ancora da cogliere, quali cambiamenti e come facilitarli? Queste sono alcune delle domande che ci si pone proprio per capire quali saranno gli obiettivi futuri.
C’è anche chi ha scelto di vivere in camper, una scelta non facile. Spesso gli spazi ristretti non aiutano e bisogna disabituarsi alle comodità delle nostre case. Eppure c’è anche chi dopo aver fatto questa scelta decide che non tornerà più indietro. Per chi decide di vivere in roulotte o tiny house deve essere consapevole che non si può sostare ovunque e molto dipende dal comune nel quale ci si ferma, in alcuni esistono apposite zone attrezzate, a pagamento naturalmente. Bisogna poi considerare le norme del codice stradale e sottoporre il veicolo a periodica manuntenzione. La residenza invece è possibile richiederla nel comune di nascita insieme al recapito per la posta. Una scelta simile deve mettere sul piatto della bilancia gli svantaggi, come gli spazi ridotti e I vantaggi, come il contenimento delle spese, comprese le utenze che non sono fisse. Bisogna poi distinguere se si è soli, in coppia o con figli. Certamente I camper hanno un alto costo, ma si possono valutare ipotesi di usato, tenendo conto che il mezzo diventerà una casa e quindi deve essere dotato, il più possibile, di comfort. E’ pur vero che per una scelta del genere di solito si mette in vendita la propria casa (a meno che non si sia in affitto) e con il ricavato è possibile acquistare un mezzo adeguato.
Redazione