Buona la seconda!

Quando la seconda viene meglio della prima. Stiamo parlando di stesure e ci riferiamo alla volontà di Davide Bernardin, una delle nuove entrate nella Placebook Publishing & Writer Agency, nonché collaboratore di Kukaos che ha voluto fare una seconda stesura del suo romanzo “Quella casa in fondo alla pianura”. Ispirato ad una storia vera, il libro vuole parlare di schiavitù e ingiustizie, tema caro all’autore che anche per la nostra rivista lo indaga attraverso i suoi articoli. Nato nella provincia bellunese, Bernardin vive a Bologna dove lavora come insegnante di lingue. Proponiamo ai lettori una breve intervista.

Perché hai voluto una seconda edizione del tuo libro “Quella casa in fondo alla pianura”?

Ho scelto di rimaneggiare il romanzo in seguito a un corso di scrittura creativa che ho fatto. Diciamo che ho notato che nel mio libro c’erano alcuni dettagli tecnici che si potevano migliorare, e anche in seguito alle critiche ricevute da alcuni lettori, ho concluso che forse potevo fare una nuova edizione. Ho così contattato Fabio (Pedrazzi ndr), che mi ha confermato che si poteva fare. Ho fatto alcuni miglioramenti nel romanzo anche grazie ad alcuni consigli ricevuti successivamente da Claudia (Filippini ndr).

Quali cambiamenti hai apportato?

Ho seguito più nel dettaglio quelle che sono le norme della scrittura immersiva, e ho anche rivisto alcuni aspetti legati allo stile. Andando più nello specifico, ho messo in tutte le scene e sequenze un punto di vista di un unico personaggio, ho cercato di togliere alcuni dettagli ripetitivi, superflui e parte degli avverbi in -mente (per rendere lo stile più snello), e ho tolto anche più gerundi possibili. Infine, ho cercato di essere ancora più fedele al periodo storico in cui è ambientato il libro. Per fare un esempio, nella prima edizione venivano citati i Bronzi di Riace, che però erano stati scoperti solo nel 1972. Ho quindi preferito toglierli e mettere qualcosa che fosse attinente al periodo storico di riferimento del libro.

Quali sono le cose più rilevanti che hai aggiunto o tolto?

Ho aggiunto un paio di sequenze narrative per permettere al lettore di immedesimarsi meglio nei vari personaggi del romanzo. Per fare un esempio: il romanzo è ispirato a una storia vera di schiavi statunitensi che per anni non sapevano nulla dell’abolizione della schiavitù, e così ho deciso di inserire all’inizio una sequenza dove veniva mostrato Bill (uno dei protagonisti) mentre veniva frustato, per far sì che il lettore riuscisse a calarsi di più nella sua incredibile – e triste – storia, che sentisse in qualche modo più vicina l’ingiustizia di cui Bill soffriva.

Ho tolto, come detto precedentemente, alcune reiterazioni e dettagli che non erano necessari.

Il messaggio a tuo giudizio ora arriva più chiaro?

Io penso di sì, in quanto il lettore riesce ora ad empatizzare di più con i personaggi, a vivere di più le loro vicende.

Hai organizzato qualche presentazione per questa nuova edizione?

Con ogni probabilità organizzerò un aperilibro qui a Bologna, e ho intenzione di fare almeno un firmacopie da qualche parte in città. Sarò comunque presente con la Placebook Publishing al salone internazionale del libro di Torino (e di questo ne sono molto felice), dove penso avrò anche la possibilità di presentare il mio romanzo.

Quanto è perfettibile a tuo giudizio un libro?

Io penso che buona parte dei libri possano perfezionarsi, soprattutto se sei un autore novello. Quello che conta per essere scrittore (come in tutti i lavori, del resto) non è solo l’ispirazione, la predisposizione, il talento, ma anche la tecnica, la voglia di crescere e l’umiltà di migliorarsi. Quindi, a parer mio, la perfettibilità di un libro è direttamente proporzionale alla predisposizione che una persona ha per la scrittura ma anche alla quantità di studio svolto per essere un autore di libri. Poi, ovviamente, un autore deve anche avere la volontà di migliorare la propria opera, se ritiene ciò necessario. Il miglioramento deve comunque non stravolgere il romanzo, in particolare riguardo ad aspetti legati alla trama e all’intreccio, che forse è meglio evitare di rimaneggiare. Perché si parlerebbe in questo caso di una riscrittura vera e propria del libro.

E in futuro cosa scriverai?

È quasi pronto un altro romanzo, che spero di pubblicare ancora con la Placebook Publishing. Non voglio però svelare ancora nulla a riguardo

Bianca Folino