Chi ha paura del gatto nero?

Nessun gatto è frainteso come i nostri amati felini neri. Nel 2017 l’organizzazione benefica per la protezione dei gatti, ha rivelato che quelli dal pelo nero, impiegano il 13% in più a trovare una famiglia, rispetto a quelli di qualsiasi altro colore. Ci sono ben 22 razze riconosciute, ma l’ unico gatto veramente nero, è il gatto di Bombay, razza creata nel 1950 incrociando il Sable Burmeses con il Black American Shorthairs nel tentativo di riprodurre una piccola pantera nera in miniatura.
A causa del loro corredo genetico, i veri gatti neri hanno gli occhi di una tonalità ambrata, colore estremamente raro negli esseri umani.


Questi felini,tuttavia, possono cambiare il colore del loro pelo essenzialmente per due motivi. Il primo è il sole che può schiarirlo e farlo virare a una tonalità più rossiccia, alla stregua della nostra abbronzatura. E il secondo, la vecchiaia. Verso i 10, 11 anni, proprio come noi, i peli ingrigiscono.
La mutazione genetica associata al pelo nero, secondo i ricercatori del National Institute of Health, fa sì anche, che li protegga da molte malattie. Essi sperimentano molti degli stessi problemi di salute degli esseri umani, cancro e Alzheimer per esempio. Per questo, lo studio della loro resistenza a questi disordini metabolici, potrebbe essere di aiuto per l’ umanità.
Sono inoltre molto più affettuosi dei corrispondenti di altro colore. Tendono a creare un forte legame col loro umano, dormono ai suoi piedi e intuiscono subito se ha qualcosa che non va o se sta male.
Tipicamente associati alle streghe, i gatti neri hanno una lunga e ingiusta storia piena di miti e leggende. Nel medioevo erano considerati loro compagni a causa della capacità di rimanere pressoché invisibili al buio e a mano a mano che la caccia alle medesime si ampliò iniziarono a diffondersi superstizioni, miti e leggende su questi felini. Erano considerati l’ incarnazione del male e del diavolo, per questo, molto spesso venivano cacciati e trucidati o bruciati. L’origine della diceria che portino iella, risale ai tempi in cui si viaggiava a cavallo. Spesso se il gatto attraversava all’improvviso la strada, l’equino poteva spaventarsi e disarcionare il cavaliere.


Anticamente però la storia ci racconta anche un’altra versione. Nell’antico Egitto venivano venerati in quanto si considerava che potevano portare buoni raccolti; essendo sacri e ucciderne uno comportava la pena di morte. La dea Bastet, era spesso raffigurata come una donna con la testa di un gatto nero. Ogni famiglia, casa o tempio aveva un gatto, essendo considerato di buon auspicio.
Storicamente anche i marinai e i pescatori credevano che avere un gatto nero a bordo portasse fortuna oltre a eliminare dalla nave i roditori. Lo stesso dicasi per le mogli dei medesimi, la presenza del nero felino assicurava il ritorno dei loro mariti dalla pesca proteggendoli dalle avversità. In Giappone, si ritiene che il gatto nero porti fortuna in amore, migliorando la vita sentimentale e attirando nuovi pretendenti specialmente per le donne single. Nei ristoranti poi, sono spesso presenti i ” maneki neko” statue raffiguranti gatti neri con la zampa alzata in segno di buona fortuna.
Infine alcune curiosità. Anche la storia del cinema è costellata di star feline dal manto corvino. Gli esempi sono molteplici. Ma in assoluto la prima gattina a diventare una diva è stata Pepper, nata sotto il pavimento dei Keystone Studios nel 1912. Comparsa in modo inaspettato sulla scena, ne divenne la protagonista. Molti personaggi famosi sono stati possessori di felini col manto di questo colore. Il più famoso è quello dello scrittore Edgar Allan Poe, una gatta di nome Cattarina, affettuosamente appellata Kate. Poe scriveva sempre con il felino appoggiato sulla spalla, e solo in questo modo. Anche John Lennon ne possedeva uno di nome Salt, così pure Frank Zappa, Brigitte Bardot e Cher.


Da ultimo, cosa significa sognare un gatto nero? Contrariamente a quanto si pensi non è indice di lutti e notizie negative. Nell’immaginario onirico è associato alla figura femminile e indicherebbe i bisogni inespressi. Se non lo sapete in Italia esiste un ” Gatto nero Day”, fissato il 17 novembre. In questa giornata si promuove la sua difesa e quella della sua vita. Si calcola che ogni anno, vengano soppressi circa sessantamila gatti di questo colore. Una strage assurda, che va combattuta. Cerchiamo di amare dunque questi misteriosi felini e lasciamoci catturare dalla loro magia.


Sonia Filippi