Definito da sempre “il cibo degli Dei”, il cioccolato prende il nome dall’unione delle parole xocolatl e atl cioè amaro e acqua. Grazie al rilascio di endorfine migliora il buonumore e oltre a deliziare il palato se consumato con moderazione apporta benefici alla salute del nostro organismo, favorisce l’attività cardiovascolare e migliora la flessibilità delle arterie. Deve il suo esordio agli Spagnoli, quando ai tempi del loro dominio in Sicilia nel XVI secolo circa introdussero la coltura del cacao, appresa direttamente dagli Aztechi dell’America del Sud, i quali consideravano il cioccolato non solo un cibo nutriente ed afrodisiaco, ma anche il veicolo che garantiva la comunicazione con gli Dei. Tra le tantissime varianti in commercio in particolar modo si distingue quello di Modica, città siciliana di cui si pensa sia l’essenza originaria del cioccolato.

Con il matrimonio di Fernando Enriquez, primo cugino del re di Spagna con la contessa della contea di Modica, Anna Cabrera, vennero introdotti costumi e usanze dei reali spagnoli, tra cui l’utilizzo del cacao. Inizialmente il consumo come bevanda calda fu un lusso destinato a pochi privilegiati, si diffuse quindi nei monasteri e tra le famiglie nobili, si offriva per le festività e non mancava mai nelle occasioni speciali. Non si sa come, però quella prelibatezza diventò ben presto popolare. I primi venditori ambulanti andavano di porta in porta a vendere la primordiale xocoàtl. Muniti di attrezzature rudimentali quali erano il carbone e il pesante metate, ovvero l’attrezzo di pietra utilizzato per pestare i vari semi e che possiamo definire il robot da cucina dei giorni nostri. Oltre l’acqua, lo zucchero e gli aromi necessari per la preparazione, si portavano dietro anche la ciucculattera il pentolino di latta e l’immancabile cìcara cioè la tazza dove versare la densa e cremosa bevanda. Pochi e semplici ingredienti messi insieme diedero vita alla classica tavoletta di cioccolato artigianale, unica e originale nel suo genere. All’inizio degli anni 2000 i mass media pubblicizzarono il prodotto così tanto che in breve tempo spopolò, infatti la ciucculatta muricana gode oggi di fama internazionale. A tutela, nel 2018 è arrivata l’ambita certificazione Europea IGP.

Nel 2021, alla fine della pandemia, come simbolo di rinascita è stato donato a Papa Francesco un grande uovo pigna in ceramica di Caltagirone e cioccolato modicano, progettato dallo stilista siciliano Diego Cortes. L’opera chiamata “Ovum Pine Nut” certificata con bollino della Zecca dello Stato è stata realizzata grazie alla collaborazione di due grandi maestri, il ceramista Maurizio Dell’Aquila e il cioccolatiere Aldo Puglisi. Un lavoro totalmente artigianale, eseguito rispettando l’antica tradizione della lavorazione a freddo, cioè senza il concaggio, mantenendo una temperatura intorno ai quaranta gradi. Tutti i maestri modicani del cioccolato puntano sulla qualità del prodotto. Anche usando attrezzature più moderne, con la tecnica a freddo si cerca di prevenire la formazione della patina bianca, garantendo così più a lungo la durata, essendo questo un alimento a breve scadenza perché privo di ogni sorta di additivi e conservanti. La pasta amara ricavata dai semi di cacao tostati e successivamente macinati viene mescolata con lo zucchero senza ulteriore aggiunta di burro di cacao. Il trito ottenuto, ovvero la massa di cacao deve risultare liquida ma non troppo, in modo da poter essere versata negli stampini di latta dando forma così al caratteristico lingotto di cioccolato. Pasticcieri e cioccolatieri rinomati liberando la propria fantasia riescono a realizzare delle vere proprie sculture di cioccolato da ammirare e da premiare durante il festival “ChocoModica”, manifestazione ad alto livello e di indiscusso successo che ritorna ogni anno a dicembre, nella grande piazza della città.

Nel centro storico, il barocco modicano in tutta la sua magnificenza, offre una cornice decorativa e scenografica all’intenso odore del cioccolato che pervade l’aria, alimentando così la curiosità dei visitatori. Nelle vetrine delle botteghe artigianali e nei numerosi stand dislocati tra le tante viuzze, il cioccolato si trova non solo a volontà, ma anche in vesti insolite; una piccola moka, un ditale da sarta, una tenaglia, un bullone, una piccola ruota di carretto siciliano e altro ancora non sfuggono all’occhio attento di chi cerca l’alternativa alla tavoletta da regalare. Annoverate tra i souvenir risaltano le tante varietà di cioccolato; al naturale con alta percentuale di cacao amaro viene usato spesso nella cucina locale e non solo, per la preparazione di creme e leccornie varie. Mescolandolo alla cannella e alla ricotta dà vita alle iconiche cassateddi di ricotta. La fusione del cioccolato con il trito di manzo è un’accoppiata insolita ma vincente, farcitura indispensabile per realizzare le ‘mpanatigghie, biscotti a forma di mezzaluna che pare siano anch’essi di origine spagnola e che a nostro parere meritano di essere assaggiati almeno una volta nella vita, magari accompagnati da una tazza di cioccolata fumante. Arricchito con spezie quali cannella, vaniglia, curcuma, peperoncino, caffè e altro ancora, conquista e soddisfa palati sofisticati ed esigenti. Agli agrumi e ai fichi d’India offre sapori primitivi tipicamente siciliani. A chi invece non rinnega le novità e vuole sperimentare nuovi gusti consigliamo quello al sale marino, la moda del momento. Le caratteristiche organolettiche portano al risveglio dei sensi, scartandolo anche solo con gli occhi genera sorrisi e regala attimi di felicità. Totalmente differente da quello industriale appare rustico alla vista. Assaporandolo risulta granuloso e friabile, ma a fare la differenza e a renderlo inconfondibile è il gusto dolce e amaro al tempo stesso. Le good vibes rilasciate al momento non escludono la possibilità di affrontare al meglio i piccoli problemi quotidiani, diciamo quasi un toccasana.

Sicuramente tra i siculi avanti negli anni ci sarà qualcuno che rispolverando tra le proprie reminiscenze troverà l’immagine di qualche lontano parente modicano quando venuto a far visita, tirava fuori dalla borsa la ciucculatta e la regalava ai picciriddi. Alla fine però erano anche i grandi ad addentarla e morso dopo morso gustarla con piacere. Pietra miliare della città superando ogni aspettativa, abbraccia e conserva cultura e tradizioni di una terra ricca e solare quale è la Sicilia, che da sempre affascina. E per chi vuole vivere di persona i momenti magici e indelebili che l’evento offre, la festa del cioccolato 2024 si terrà dal 6 all’8 dicembre. Per concludere, in riferimento sempre al cioccolato modicano riportiamo una citazione del grande Leonardo Sciascia:
<< … di inarrivabile sapore, sicchè a chi lo gusta sembra di essere arrivato all’archetipo, all’assoluto, e che il cioccolato altrove prodotto, sia pure il più celebrato, ne sia l’adulterazione, la corruzione>>.
E per chi volesse vivere di persona i momenti magici e indelebili che l’evento offre, la festa del cioccolato 2024 si terrà dal 6 all’8 dicembre.
Maria Gulino