Clichè Noir

Scrive praticamente da sempre e si divide tra scrittura e musica. E’ Riccardo Gramazio che entra nella squadra Placebook Publishing & Writer Agency con il suo libro “Clichè Noir”. Nato a Milano nel 1986, Gramazio ha iniziato a scrivere molto presto e ancora oggi è un creativo a tutto tondo, con la musica è Ricky Rage e ritorna Riccardo con la penna che lo fa scrivere in prosa quanto in poesia. Scrive di musica per il sito Megliodiniente.com, ma al suo attivo conta anche 4 album. Lo abbiamo intervistato per i lettori di Kukaos.

Riccardo Gramazio

Come ti è venuta l’idea di scrivere questo libro, omaggio al pulp?

Ciao e grazie per lo spazio, prima di tutto. Non saprei rispondere, sinceramente, ma di sicuro ho sempre amato l’hard boiled, il noir tradizionale, l’umorismo nero e il cinema di Tarantino. In sostanza ho cercato di raccogliere tutte le informazioni o le tecniche dei vari maestri per dar vita a una nuova storia. Chiaro, il mio stile e le mie idee hanno fatto il resto. Poter riproporre questo libro è per me molto importante. Sono molto grato alla Placebook Publishing.

Quali sono le caratteristiche più importanti di questo genere a tuo giudizio?

Esistono molte opere riconducibili al pulp, per sua natura già un mix di varie situazioni letterarie o cinematografiche. Si può andare dal poliziesco all’horror, dal thriller alla commedia, per esempio, ma potrei anche andare avanti e citare il western o la fantascienza. Tutto può diventare pulp, assolutamente, persino una vicenda domestica e apparentemente tranquilla. A mio modo di vedere non possono tuttavia mancare la voglia di divertire e l’ambiguità generale. L’utilizzo di immagini tanto forti e cruente quanto esilaranti rende il discorso affascinante. Ecco, credo siano più o meno queste le caratteristiche. Personalmente tendo anche a inserire una bella dose di comicità. «Mi hai fatto morire dal ridere» mi ha detto qualcuno. Beh, un grande complimento, se penso alla violenza e all’irriverenza di Cliché Noir…

Parlaci di te, chi è Riccardo Gramazio?

Semplicemente un creativo. In ambito musicale, sono Ricky Rage, quattro album in studio e diverse esperienze accumulate nel corso degli anni. Mi divido equamente tra canzoni e prosa, a seconda dell’ispirazione o delle tante idee. In mezzo anche la poesia e, per me preziosissima, la collaborazione con Megliodiniente.com. Amo raccontare la storia del rock e, soprattutto, lavorare con gli artisti del panorama underground. Stiamo facendo qualcosa di importante. Si dorme pochissimo, ma posso ritenermi soddisfatto.

Come hai scelto il titolo?

Un cliché non è altro che un luogo comune, uno stereotipo spesso scontato. Ecco, io ho preso diverse frasi fatte del noir più crudo, le ho ingerite, le ho metabolizzate e, alla fine, le ho ributtate fuori a modo mio. Per l’occasione non ho avuto problemi con la scelta del titolo.

Com’è nata la tua passione per la scrittura?

Ho sempre letto e ho sempre scritto. Raccontare ciò che vedo o che provo è sempre stata un’esigenza primordiale. L’astinenza mi rende piuttosto nervoso e arrabbiato.

Scrittura e musica sono passioni che vanno di pari passo o ce n’è una che prediligi?

Come detto, non ho problemi a gestire entrambi i mondi. Dipende soltanto dall’ispirazione.

Prediligi emozioni forti?

Sono vittima delle emozioni forti; quando scrivo non bado a spese e tendo persino ad esagerare. Un modo per togliere I sassolini dalle scarpe e per essere sicuro di aver detto davvero tutto.

Dove prendi l’ispirazione per le tue storie?

Dalla vita, dalle persone che incontro, ma anche dai miei viaggi introspettivi.

Che messaggio vorresti arrivasse ai lettori?

A dire il vero, messaggi, riflessioni e domande sono presenti nei miei altri lavori. Penso a Sonnifera o ai miei dischi. Cliché Noir è puro intrattenimento, è un film crudo da leggere. Non escludo però la possibilità di avere inconsciamente scritto qualcosa di più profondo. In ogni caso, non era mia intenzione, non questa volta. Rileggerò e ti farò sapere…

Progetti letterari futuri?

Sto scrivendo un libro piuttosto particolare e ambizioso. Non ho ancora tutti i pezzi, e i pezzi saranno tanti, ma posso dire che ci sarà dentro di tutto. E poi, chiaro, nella mia testa c’è sempre Cliché Noir II… Sì, mi dedicherò al secondo volume del mio gioiellino pulp.

Bianca Folino