Cosa vuol dire Taxi?

A tutti noi è capitato almeno una volta di prendere un Taxi, ma forse non tutti sanno che ci sono diverse versioni riguardo l’origine del termine. Una di queste ipotizza che il nome Taxi sia legato ad alcuni nobili tedeschi la cui casata era la Thurn und Taxis che si occupavano della distribuzione della posta. Tra l’altro la famiglia gestì questo servizio in regime di monopolio fino al 1866. Erano sempre loro a gestire il servizio di trasporto delle persone in quanto erano proprietari di migliaia di carrozze e cavalli con cui le persone si spostavano.

Un’altra ipotesi è quella maggiormente filologica del termine Taxi che fa risalire il significato della parola a tax, cioè costo, la stessa contenuta in tassametro che fu un’invenzione del 1891 ancora oggi in uso. C’è poi la tesi che il nome derivi dall’aggettivo greco tachus che vuol dire “veloce” per riferirsi ad un modo veloce di spostarsi da un luogo ad un altro.

In Italia il taxi arrivò nel 1908 quando la Fiat produsse il primo modello a motore chiamato Fiat Tipo 1, del quale vennero realizzati 1600 esemplari destinati al servizio di trasporto delle persone appunto. Nel 1940 poi il servizio si perfezionò grazie all’uso della radio con la quale le auto potevano comunicare tra loro.

Durante il fascismo la parola Taxi fu bandita dal regime in quanto a partire dal 1923 Mussolini promosse una campagna per eliminare I termini stranieri dal linguaggio italiano, le multe per chi utilizzava tali termini erano salatissime. In quel periodo si preferì sostituire le parole straniere con altre, tanto che si preferivano termini inventati piuttosto che quelli originali che non fossero italiani. Fino al 1932 anno in cui il quotidiano romano La Tribuna indisse un concorso a premi (mille lire per il primo gradino del podio) per chi avesse trovato la traduzione migliore di alcune parole straniere tra cui c’era proprio Taxi che da allora diventò Tassì, Questo termine fu scelto tra autopubblica, tassauto e publiauto.

Redazione