Esiste solo l’uno…

Continuiamo a parlare dei numeri…
dopo lo zero, affrontiamo questa volta il numero 1 (uno).
Esiste solo l’uno…
La prima manifestazione del numero è proprio
il numero 1 (uno). E’ considerato il
numero allo stato puro, l’origine di ogni essere, di ogni esistenza.
L’essere si inscrive nello schermo del non-essere, il vuoto cosmico che
permette il dispiegarsi dell’universo nel silenzio che permette al verbo di
scaturire ed esprimersi.
E’ la sorgente, l’atomo primordiale. Infatti l’uno è il riferimento di tutti
gli altri numeri.
Il filologo e filosofo
francese Émile
Littrè definisce il numero: «Unità, multiplo dell’unità, parte dell’unità».


Affinché l’Uno scaturisse dallo zero è stato necessario che preesistesse l’infinito. Infatti l’uno e tutti i numeri susseguenti è il prodotto di zero x l’infinito per la nota formula:
L’origine esplosiva che genera l’essere
primordiale e integrale non si limita all’unità, perché il movimento dell’unità
attraverso l’infinito crea molteplicità. E questo deriva dal fatto che
tutto è essenzialmente dinamico, cioè
deriva da altri numeri e continua con altri numeri.
I numeri sono quindi le
cellule dell’infinito e come succede per le cellule biologiche (che ne sono l’espressione
vivente sul piano materiale) essi si moltiplicano per divisione.
E’ un grande paradosso della vita, uguale a quello che presiede al concetto
dell’uno e del multiplo.
Generato dall’Uno ogni numero cerca di ritrovare l’Uno associandosi a nuove
unità ed ecco che cercando un complemento il numero si moltiplica.
Questa percezione dell’unità attraverso la diversità è la visione dell’armonia
coerente alla catena vivente dei numeri. Blaise Pascal affermò: «Tutto
l’universo è contenuto nell’unità».


Molto tempo prima Plotino disse:
«Solo l’uno esiste»
Analizzando la parola universo notiamo significa “l’inverso dell’uno”, diversificato.
La parola numero deriva dal greco “nemo”, suddivido ( da cui viene il termine latino “numerus”). Il celebre medico, alchimista e astrologo Paracelso (Philippus Aureolus Theophrastus Bombastus von Hohenheim) diceva:

«Non c’è che un solo numero nel quale dovremmo vivere quaggiù:
è il numero uno, e non dovremmo contare oltre.
La divinità comprende il numero tre, ma esso è ricondotto all’unità.
Anche noi uomini dovremmo dedicarci al solo e unico numero uno
e vivere in questo numero.
Ogni numero più elevato porta con sé lutti e lotte fra gli uni e gli altri»
Per il mistico ebraico Elie Wiesel: «Il segreto è nell’Aleph, nell’uno» L’Aleph è la prima lettera dell’alfabeto ebraico nonché di quello fenicio.
Ma se il numero uno racchiude un potenziale enorme e formidabile, questo potenziale si esplica attraverso il numero 2 (due), la sua successione logica che rappresenta la concretizzazione del primo binario: 0, 1, …
Ma del numero 2 (due) ne parleremo nella prossima puntata.
Bibliografia: L’altra scienza, Enciclopedia della Parapsicologia ed Esoterismo, Trento Procacciante Editore