Gli otto immortali

La Cultura cinese antica è ricca di storie e aneddoti, molti dei quali scritti tenendo conto della numerologia che è da sempre è un’arte e una scienza molto seguita. Tre per esempio è considerato il numero che riporta il mondo, più precisamente il Cielo, la Terra e l’Uomo. Anche otto è un numero tenuto in alta considerazione in quanto otto sono le direzioni dell’Universo, basta guardare una bussola per comprenderlo.

Ma otto sono anche gli “Otto immortali” che sono legati ad alcuni esercizi di Qigong, come il Baduanjin, cioè gli otto pezzi di broccato o il Bagua, gli otto esercizi spiraliformi (legati molto al concetto di Cielo anteriore cioè precedente la nostra nascita e posteriore, dopo che siamo nati). Molti dipinti anche moderni sono una riproduzione degli Otto immortali, ma anche molte ceramiche o statue. Essi vengono usati anche nei videogiochi e nei fumetti, oltre che nei film.

Gli otto immortali sono un gruppo di leggendari Xian (immortali o santi) che appartengono alla mitologia cinese. Oguno di essi ha un potere che può essere trasferito ad un oggetto in grado di sconfiggere il male e comunque di proteggere la vita. La loro leggenda risale alla dinastia Tang o Song, periodi molto fecondi anche per la medicina cinese antica. I taoisti li venerano ma tutti i cinesi esprimono un certo apprezzamento per loro.

Tre di questi immortali sarebbero dei personaggi storici, mentre gli altri sono puramente leggendari. Inutile riportare qui i loro nomi ma possono essere intesi come delle contrapposizioni: il ricco e il povero, l’aristocratico e il proletario, il giovane e il vecchio, l’uomo e la donna.  In sostanza essi rappresentano l’intera società.L’immortalità è uno dei topos della cultura cinese, da sempre gli imperatori sono alla ricerca della pillola che li renda immortali, ma gli Otto sono diventati famosi soprattutto per la divulgazione operata dai taoisti.

Sono considerati portatori di prosperità e longevità ecco perché aristocratici e ricchi avevano delle statue che li riproducevano in casa, anche se erano soprattutto i pittori a riprodurli. Sono spesso ritratti in compagnia di altre divinità o di ragazze con le mani adornate di giada che sappiamo essere simbolo di purezza.

Anche nella scrittura vengono citati spesso gli Otto immortali, cioè nelle opere letterarie tra le quali c’è anche una famosa storia che fu riscritta diverse volte e adattata al teatro, la cui rappresentazione più famosa è di Mu Zhiyuan durante la dinastia Yuan ed è The Yellow-Millet Dream che narra dell’incontro di due degli otto e di come si incamminino verso l’immortalità.