Si è svolta in sordina il 9 gennaio la cerimonia di conferimento dei Golden Globe 2022, manifestazione statunitense ormai giunta alla sua 79° edizione durante la quale vengono assegnati i premi ai migliori film e programmi televisivi della stagione. Una sorta di anticipo degli annuali Oscar.
L’edizione di quest’anno è stata la prima a non essere avvenuta in diretta televisiva in quanto la Nbc ha deciso in non trasmettere l’evento per protesta a seguito di quanto avvenuto nel marzo 2021 quando oltre 100 autori avevano chiesto ai Globe di trovare un modo per interrompere il “comportamento discriminatorio e non professionale, le lacune etiche e le accuse di corruzione”. Per la prima volta infatti in questa edizione nella giuria sono stati introdotti 6 giurati di colore.
Le scelte di quest’anno sono piuttosto difficili da commentare, almeno per la gran parte, trattandosi spesso di candidature per opere che nel nostro Paese non sono ancora giunte oppure passate pressochè inosservate. Il premio per il miglior film dell’anno è stato riconosciuto a “Il potere del cane” (premiato anche come miglior regia) a firma di Jane Champion, già vincitore del Leone d’argento a Venezia sempre per la miglior regia lo scorso anno. L’opera non rientra di certo tra i capolavori della regista (nota soprattutto per “Lezioni di piano” ) pur rimanendo un film molto interessante sia per alcune scelte stilistiche che per le tematiche trattate.
Un po’ troppo commerciale la scelta del remake di “West Side Story” a cura di Steven Spielberg come “Miglior film commedia o musicale” che consente di ottenere, nella medesima categoria, anche il premio “Miglior attrice” a Rachel Zegler e come “Miglior attrice non protagonista” a Arianna DeBose.
Rimaniamo in attesa di vedere il nuovo film di Kenneth Branagh, semi-autobiografico ed intitolato “Belfast” premiato come “Miglior sceneggiatura “ la cui uscita in Inghilterra dovrebbe avvenire il prossimo 21 gennaio. Così come aspettiamo di visionare il film “A proposito dei Ricardo” che ha permesso a Nicole Kidman di ottenere il premio di “Miglior attrice protagonista in un film drammatico”.
Poco condivisibili le scelte dei premi assegnati nella sezione serie televisive. Il titolo “Miglior serie drammatica” è stato conferito a “Succession”, ottima serie americana che narra le vicende relative alla successione dei familiari al posto del padre titolare di un’importante rete televisiva e che peraltro nell’ultima stagione (la terza) ha decisamente abbassato il livello qualitativo rispetto ai precedenti capitoli.
Considerato che tra i candidati c’era anche la serie “Pose” la scelta, almeno a parere di chi scrive, non avrebbe dovuto generare dubbi di sorta. Tra l’altro lo scorso anno abbiamo visto numerose serie drammatiche di elevato spessore dalla recente “Maid” a “Mare of Easttown” passando per “Thi Chi” oppure “A Million little things” o ancora “Little fires everywhere”. Accogliamo con piacere l’assegnazione del titolo di “Miglior attrice in una serie drammatica” a MJ Rodriguez meglio conosciuta come Blanca Evangelista per il suo ruolo in “Pose”, tre stagioni ambientate nell’ambiente delle ballroom e dei trans newyorkesi negli anni Ottanta.
Chi fosse interessato a conoscere nel dettaglio tutti i premi assegnati in questa edizione dei Golden Globe può cliccare su questo link.
Carlo Pulici