Recentemente la NASA ha creato una commissione di studio dedicata agli UFO riunendo alcuni dei principali scienziati del mondo, tutti con uno specifico compito: quello di dirci come applicare la scienza e i dati degli Uap (Unidentified Aerial Phenomena).
Prima Parte
Nell’articolo del mese scorso abbiamo accennato al gruppo di studio istituito lo scorso anno dalla Nasa la cui conclusione è prevista per ottobre del 2023. La speranza di molti è quella che tale gruppo di studio (di cui fa parte anche l’italiana Federica Bianco dell’Università del Delaware (Usa)) non si riveli in realtà la “solita buffonata di stato”! Perché credere questo? Presto è detto: nei decenni scorsi si sono viste diverse commissioni d’inchiesta sugli Ufo che alla fine non hanno portato a nulla se non a vere e proprie coperture del fenomeno stesso; soluzioni quest’ultime stabilite a priori con largo anticipo per una ragion di Stato voluta dalle Istituzioni nei confronti di un fenomeno ritenuto perlopiù scomodo, irriverente, sfuggente e dannatamente pericoloso a livello sociale.
Se a partire dal 24 giugno 1947 con l’avvistamento Ufo di Kenneth Arnold mentre era intento a pilotare il suo CallAir A-2 presso il Monte Rainier (Washington) si venne a creare a livello sociale una sorta di effetto domino sfociata in alcune circostanze in vere e proprie psicosi, è a partire dal 23 settembre dello stesso anno che risale uno dei primi tentativi di affrontare il problema dei “dischi volanti” a livello ufficiale. Il tenente generale Capo di Stato Maggiore dell’Usaf Nathan Twining scrive una lettera “raccomandando” la costituzione di un gruppo di studio che affronti tale problema: sì, perché i “dischi volanti” negli Stati Uniti stavano diventando un serio problema in cui i media si gettavano a capofitto creando inconsciamente fra la popolazione allarmismo e preoccupazione di massa. Egli ipotizzava che effettivamente il fenomeno “rappresentava un che di reale; gli oggetti si presentavano approssimativamente a forma discoidale e di varie dimensioni alcune delle quali molto importanti; è probabile che alcune segnalazioni possano riferirsi a fenomeni naturali (ad esempio meteore, comete, ecc); alcune caratteristiche dimostrate da tali velivoli lasciano intendere un controllo degli stessi intelligente e manuale o almeno un controllo a distanza.” Lasciava dunque intendere la sua apertura a tale fenomeno, ipotizzando comunque che si potessero trattare di progetti segreti che il suo comando non era autorizzato a conoscere o, peggio, il prodotto di nuove tecnologie di una potenza straniera. Tale progetto di studio venne infine costituito sotto il nome di “Project Sign” (Progetto Segno) e se ne occupò fino al 1949, anno in cui venne cambiato il nome in “Project Grudge” (Progetto Rabbia). La nuova politica Usaf, già dal nome in codice scelto, lasciava traspirare uno scetticismo di comodo tanto lampante quanto certo; era già nel suo DNA la scelta di sminuire il fenomeno per acconsentire che l’interesse degli Ufo andasse scemando col passare del tempo. Fu in questo momento che il famoso astronomo, considerato da tutti i ricercatori del settore il padre dell’Ufologia Moderna, J. Allen Hynek si dissociò da tale politica allontanandosi da esso e creando il proprio centro di ricerca privato. Lo stesso dicasi per un altro membro del progetto, il capitano Edward Ruppelt che venne a dichiarare che “ … questo drastico cambiamento nell’atteggiamento ufficiale è altrettanto difficile da spiegare quanto è stato difficile da credere per molte persone ….” . Il rapporto finale di tale studio, concludeva con l’ipotesi che tutti i resoconti relativi alle segnalazioni Ufo erano relativi a errate interpretazioni di oggetti (velivoli) convenzionali; isteria di massa; persone psicopatiche; truffe e malafede dei testimoni. Il tutto veniva emesso tramite un comunicato stampa datato 27 dicembre 1949, con il quale tra l’altro si stabiliva la definitiva chiusura della ricerca ufficiale sugli Ufo.
Ma a causa di una presunta segnalazione Ufo pervenuta erroneamente nel 1951 (si sarebbe trattato di un velivolo convenzionale terrestre) a Fort Monmouth (New Jersey), il Generale C.B.Cabell, Direttore dell’Agenzia di Spionaggio dell’Aeronautica Usa, riattivò nuovamente la Commissione d’Inchiesta sugli Ufo dandogli questa volta un altro appellativo: il famoso Blue Book (Libro Azzurro) ufficialmente nato nel marzo del 1952. E rimase operativo sino alla pubblicazione della farsa colossale culminata col famigerato Rapporto Condon del 1969. Ed è qui, con tale rapporto pilotato a tavolino, che l’Usaf pone definitivamente ed ufficialmente termine al suo “interesse” per il fenomeno degli Ufo. È proprio durante questo lungo iter di Commissioni di Inchiesta che venne coniato appunto il termine più tecnico e scientifico per rivolgersi ai “dischi volanti”: Unidentified Flying Objects, in italiano letteralmente Oggetti Volanti Non Identificati. Tant’è che la nostra Arma Azzurra li definisce appunto O.V.N.I. italianizzando le iniziali della sigla Ufo. Il Rapporto Condon stabiliva sostanzialmente che gli Ufo non costituivano nessuna minaccia diretta per la Nazione Usa e di conseguenza che le continue segnalazioni fatte dalla popolazione potevano costituire una seria minaccia per lo svolgimento delle normali attività di sicurezza nazionale; non valeva dunque la pena di continuare con lo studio di tale fenomeno che occupava tempo prezioso e costava una miriade di soldi pubblici per rincorrere un qualche cosa che si spiegava tranquillamente e razionalmente con le più banali interpretazioni naturali o errate interpretazioni da parte degli osservatori. Era di fatto iniziato a livello mondiale la politica del “debunking” ovvero il tentativo di sviare l’interesse dell’opinione pubblica da tale argomento mediante l’utilizzo di media, tv, stampa, e tutti i mezzi di informazione utili a depistare l’interesse per gli Ufo. Si definiva poc’anzi la “farsa del rapporto Condon”: e questo perché a ben vedere se si va a leggere oltre la prefazione – che sminuiva di fatto il fenomeno Ufo -, nelle oltre dodicimila segnalazioni raccolte nel rapporto stesso si riscontrano oltre settecento casi con la dicitura “inspiegato”: come dire più del 5% di tutti casi studiati! Indirettamente dunque, esso confermava in toto la verità e la realtà del fenomeno Ufo! Il suo nome deriva di fatto dal professore che lo curò: Edward Condon dell’Università del Colorado. Egli intenzionalmente fece credere di essere obiettivo ed “aperto” nell’approccio dello studio del fenomeno Ufo, ma la realtà dei fatti dimostrava esattamente l’opposto. Non solo era scettico nei confronti del tema, ma pare che non avesse mai condotto una sola indagine del monumentale faldone di avvistamenti raccolti dal NICAP (organizzazione Usa a carattere privato di studio degli Ufo, originariamente indicata dall’Usaf come l’unica a cooperare di comune accordo col dottor Condon) e da questa ad esso consegnato. Stando a quanto emerso parrebbe che fosse già stato deciso a tavolino che il Rapporto Condon dovesse concludersi con l’ipotesi negativa mirata a screditare in toto il fenomeno scomodo degli Oggetti Volanti Non Identificati, permettendo di fatto a tranquillizzare l’opinione pubblica, smorzarne l’interesse, e permettere ai servizi segreti Usa di lavorare all’oscuro e dietro le quinte in tutta tranquillità al fenomeno monopolizzandone la ricerca e lo studio.
Infatti l’interesse dei servizi statunitensi per tale fenomeno non si conclude di certo con la chiusura del Blue Book nel 1969: e di questo ne siamo ben a conoscenza soprattutto grazie ai documenti rilasciate tramite il FOIA (Freedom Of Information Act – Legge sulla Libertà di Informazione, del 1974, istituita in seguito allo scandalo del Watergate) che ha permesso di declassificare numerosi documenti, anche se alcuni parzialmente o in tutto censurati, attestanti il coinvolgimento in prima persona sul fenomeno ufologico di agenzie quali NSA (National Security Agency), CIA, FBI, e numerosi altri Enti più o meno segreti. Questo in sintesi cosa accadde negli Usa a partire da quel famigerato e lontano 1947….
E in Italia?
Per parlare di Ufo a livello ufficiale in Italia bisogna risalire al 1978 quando l’allora Presidente del Consiglio Giulio Andreotti, incalzato da numerose pressioni mediatiche ed interrogazioni parlamentari, designò l’Aeronautica Militare Italiana quale organismo istituzionale deputato a raccogliere, verificare e monitorare le segnalazioni concernenti il fenomeno Ufo (OVNI in Italiano) registrate in territorio Nazionale. Ad oggi tale compito viene eseguito dal Reparto Generale Sicurezza dello Stato Maggiore Aeronautica.
Ma questo sarà il tema della seconda parte del corrente articolo.
Ad maiora!
Mirko Pellegrin
Coordinatore Cun TriVeneto
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