Vengono definite ecoemozioni e colpiscono in particolare i giovani. Hanno a che fare con i cambiamenti climatici e con l’attuale crisi che regala fenomeni sempre più violenti. La meteoropatia non c’entra nulla, sono vere e proprie emozioni legate ai cambiamenti climatici. Possono generare disagi più o meno gravi ma possono anche diventare una forza per intraprendere nuove azioni in favore del clima.

Sicuramente in molti hanno sentito parlare di ecoansia, un neologismo di cui i media fanno largo uso ultimamente tanto che il termine è stato inserito nel dizionario della lingua italiana. E’ una manifestazione emotiva che va conosciuta per poter essere gestista. In sostanza è l’ansia generata da notizie che parlano di aumento di temperature, mancanze di neve o eventi climatici estremi. Le persone si preoccupano e provano un reale disagio emotivo e paura per lo stato dell’ambiente. Soprattutto se riferiamo questi cambiamenti al futuro dell’umanità.

Il termine è stato coniato nel 2017 dall’Apa (American Psycological Association) per descrivere la relazione tra cambiamenti climatici e salute mentale e in particolare la paura cronica rivolta al destino dell’ambiente. L’ecoansia può diventare invalidante per chi la prova se non affrontata con le giuste strategie e magari con l’aiuto di un professionista.

Uno studio in proposito effettuato dall’Apa ha sottolineato come siano colpiti da questo tipo di emozione soprattutto i giovani, tra i 18 e i 34 anni. Le emozioni provate dai soggetti dello studio erano uno stato di ansia persistente, sostalgia cioè la malinconia legata al degrado del territorio, panico, tristezza, senso di impotenza, irritabilità e rabbia, disturbi del sonno e dell’appetito.
Come possiamo vedere non ha niente di diverso dall’ansia incontrata fin’ora se non il legame con la crisi climatica. Quello che dobbiamo capire è che l’ansia è anche uno stato di allarme che potrebbe aiutarci a intraprendere azioni in favore del clima, come manifestare o partecipare a iniziative di volontariato.

Sicuramente dobbiamo imparare a informarci in modo equilibrato, rimanendo aggiornati ma utilizzando fonti affidabili, diffidando sia dai negazionisti che dai complottisti. Allo stesso tempo dobbiamo limitare l’esposizione mediatica bombardante per evitare un surplus di informazioni che generano ansia.
Comunque di emozioni legate al clima ce ne sono diverse. Tra queste l’eutierra o senso di unione con la terra, l’ecoparalisi o terrore per il futuro che non permette di agire, il global tread che è la perdita di speranza per il futuro del clima, le terrafurie o la rabbia per gli eventi climatici disastrosi.
Redazione