Il filo di Guendaline

Si intitola “Il filo di Guendaline” il nuovo romanzo di Gabriella Raimondi, autrice della scuderia PlaceBook Publishing & Writer Agency. Gabriella Raimondi è nata a Palermo, ma vive e lavora in provincia di Milano. Da diversi anni si occupa di scrittura, fotografia e arte, in particolare scultura e ceramica Raku, tecnica orientale che ha appreso durante uno dei suoi viaggi. Dopo la scrittura infatti, la scrittrice coltiva la grande passione dei viaggi che sono anche l’origine della sua scrittura, perchè proprio dal viaggiare è nata in lei l’esigenza di scrivere storie. Proponiamo ai lettori questa breve intervista.

A tuo giudizio esiste un filo rosso che ci lega, soprattutto se siamo parenti?

Sono certa che qualcosa di invisibile lega le persone affini, non importa la parentela. Infatti spesso, tra amici esiste un legame ben più forte che il legame di sangue.

E ora presentati ai lettori: chi è Gabriella Raimondi?

Sono nata a Palermo, ma vivo in provincia di Milano da 25 anni. Ho vissuto per qualche anno all’estero, sono sposata e non ho figli. Oltre a scrivere, amo tanto leggere e viaggiare. Mi appassionano le arti in genere: la fotografia, la pittura e la scultura, ma la mia passione è la ceramica Raku. Un’antica tecnica imparata in oriente.

Come hai scelto il titolo del tuo libro?

Il filo è una metafora, il simbolo del legame che c’è tra le persone, vicine o lontane, a cui si è legati. Il filo rappresenta l’unione tra anima, cuore e affinità. In questa storia ho voluto fare riferimento alla leggenda orientale che narra del filo rosso che lega indissolubilmente due persone destinate a stare insieme, perché è proprio un filo che unisce passato, presente e forse anche futuro della mia protagonista.

E com’è nata la passione per la scrittura?

Fin da ragazzina inventavo storie, racconti e scrivevo poesie. Poi ho continuato con appunti di viaggio aggiungendo emozioni e curiosità sui paesi visitati e, dopo il terzo viaggio in India, è nata l’esigenza di raccontare quella terra così affascinante e misteriosa attraverso gli occhi di donne diverse da me. Così ho scritto il primo romanzo “Il respiro della luna” ambientato appunto in India, e poi sono nati gli altri. “Dialoghi del mare”, “La tripa, il capote la capa”, “L’ultimo arcobaleno” ed infine “Il filo di Guendaline”. Ma non da tutti i miei viaggi nascono personaggi e storie.

Ci sono autori ai quali ti rifai?

Non c’è un autore in particolare. Leggo un po’ tutto tranne noir, horror e fantasy. Preferisco autori che scrivono di vita e sentimenti. Mi piace l’Allende, Marquez, Baricco, Calvino, De Luca, Mazzantini, Giordano… e altri.

Dove trai l’ispirazione per le tue storie?

Come ho detto prima, amo viaggiare e in particolare preferisco luoghi distanti da me per cultura e tradizione. Per chi mi conosce, e ha letto i miei romanzi, sa che le mie “donne protegoniste” cercano, attraverso un viaggio, qualcosa di se stesse. Per chi mi legge per la prima volta, voglio dire che per me ogni viaggio corrisponde a una ricerca, un confront con la propria anima.. I viaggi che racconto nei miei romanzi, e in particolare in questo, non sono viaggi turistici, ma piuttosto di esplorazione e osservazione, che potrei definire come un percorso di analisi.

Parlaci un pò della protagonista. Chi è Guendaline?

Guendaline è una donna fragile, ma testarda e temeraria che, nonostante le tristi vicissitudini, continua imperterrita a sbagliare e a ingarbugliarsi la vita, riuscendo sempre a cacciarsi in vicoli ciechi. Guendaline ha dentro passione, rabbia, tormento e disperazione per via di un’adolescenza irrequieta, la perdita prematura del padre, i rapporti difficili con la madre e un amore spezzato a cui si sente ancora legata per via di quella leggenda del filo rosso.

Quanto c’è di tuo nel personaggio di Guendaline?

Voglio precisare che questo non è un romanzo autobiografico, anche se in ogni mio romanzo c’è sempre qualcosa di personale, come del resto in ogni biografia c’è un fondo di fantasia.

Che cosa vorresti arrivasse ai lettori di questa storia?

Anche se il tema trattato nel romanzo è il dolore per la perdita di persone care, il messaggio che vorrei trasmettere è positivo poiché, nonostante le tristi vicissitudini che Guendaline vive e ha vissuto, trova la forza per aggrapparsi e rimanere in equilibrio sul un filo, seppur sottile, per lottare e andare avanti. Perché a volte anche le disgrazie possono essere lo spunto per un cambiamento, e i momenti più brutti possono darci la forza per dare una svolta importante alla nostra vita.

Perchè dovremmo comprare il tuo libro?

Penso sia una storia bella e interessante, dove ogni donna può ritrovare qualcosa di sè. Nei miei romanzi metto sempre al primo posto i sentimenti: amicizia, amore, fratellanza, solidarietà, famiglia, natura, musica e stavolta anche il dolore.

Progetti letterari futuri?

Naturalmente sto lavorando a un’altra storia di cui non voglio anticipare nulla. Dico soltanto che non smetterò mai di raccontare di noi donne, delle nostre debolezze e di quanto sia grande la nostra forza. Vorrei infine ricordare che i miei libri sono tutti disponibili su Amazon.

Bianca Folino