Il lanciere arcaista

Al suo attivo ha 4 libri targati Plaebook Publishing & Writer Agency. Gianluca Piattelli è piuttosto apprezzato nel gruppo Placebook come scrittore e il suo secondo libro, “Diversità splendore” ha vinto il primo premio al concorso Arcaista di Tarquinia. Lo abbiamo incontrato per i lettori di Kukaos.

Parlaci di Canarian Blues, di cosa tratta?

La solitudine come rimedio al senso di colpa e la violenza sulle donne sono, a grandi righe, i temi predominanti del romanzo. Per svilupparli, mi sono affidato in particolare a due personaggi. Dorian, un uomo dal carattere all’apparenza schivo, che abita su di un isolotto sede di un faro ormai in disuso. Nessie, una clochard dai capelli rossi (ritratta nella splendida copertina disegnata da Fabio Pedrazzi) che bazzica le vie di Santa Cruz de Tenerife in cerca di elemosina. Entrambi hanno un passato difficile: lui ha perduto la compagna in un incidente d’auto avvenuto sull’isola di Tenerife e lei è stata vittima di perpetrate violenze da parte del suo ex. A formare l’intreccio della storia contribuiscono altri quattro personaggi stravaganti e pittoreschi. Lionel, un vecchio pescatore che naviga il mare attorno alle Canarie. Kayla, illustratrice grafica e sorella di Dorian. Gopher, ricco ristoratore. Quincy, un cinerino parlante, grande amico di Dorian

Il titolo è particolare, come e perché lo hai scelto?

Mi piaceva l’idea di ambientare la storia sulle “isole dell’eterna primavera”. Pur non essendoci mai stato, è un luogo che adoro per istinto. Mi sono spesso soffermato durante la stesura a descriverne la flora, la stupefacente varietà di paesaggi, il mare, gli stessi vulcani. Spero di essere riuscito a farne percepire i profumi e i colori. La storia che si snoda in questo ambiente vacanziero, apparentemente sereno, solare e felice, non è una storia romantica, né allegra, ma conserva le caratteristiche di unthriller. A tratti, suona quasi come un blues intriso di malinconia, solitudine, disillusione

Perché i lettori dovrebbero acquistarlo?

Perché il linguaggio è scorrevole, l’intreccio è ben curato e non mancano i colpi di scena. Perché Quincy, il cinerino parlante, dona un tocco di sana comicità a tutta l’opera. E poi perché, come mi è stato riferito da chi lo ha letto, possiede un finale mozzafiato. Forse, il più bel finale che io abbia mai scritto, finora.

Diversità splendore, il tuo secondo libro targato Placebook Publishing ha vinto il primo posto al concorso arcaista, ci racconti questa esperienza?

Era la prima volta che un mio libro veniva selezionato ad un concorso. Stavo tra i migliori quaranta, e già ero contento. Poi, un giorno, Massimo Stefani (organizzatore del concorso) mi telefona e mi dice: “Gianluca, il tuo libro si è piazzato sul podio, devi venire alla premiazione!” Ho fatto salti di gioia, mi sembrava di essere un atleta delle Olimpiadi, piazzatosi fra i primi tre in una gara di corsa letteraria: almeno la medaglia di bronzo l’avevo vinta e ciò mi bastava. Dopodiché vado a Tarquinia, tre ore di viaggio per un favoloso weekend all’insegna dell’arte. Io e mia moglie visitiamo la splendida città etrusca e il suo Lido. Domenica, ore 18.00, c’è la premiazione. Indosso pantaloni alla moda e camicia slim-fit per le grandi occasioni. Saliamo alla rocca e ci immergiamo nella sua fiabesca atmosfera medievale. Il mio cuore batte svelto. Sono presenti pittori e colleghi miei. È il momento clou, a noi scrittori ci chiamano a raccolta, il nostro libro va tenuto sul cuore, che batte ancora più forte. Viene detto il nome del terzo classificato, la medaglia di bronzo: non sono io. Il miocuore batte a cento all’ora. Il nome del secondo ha il significatodell’argento e… non è il mio. Il cuore batte a mille e ha ragione di farlo. La mia mano stringe il libro, quello che ho scritto mettendoci passione, amore, ricordo e una innata devozione per la bellezza. Il romanzo perfetto. Il premio è l’oro che non sapevo di meritare. È un calamaio magnifico che tengo stretto al cuore e che, al mio ritorno, appoggerò con fierezza, dandogli la nuova vita di beneamato soprammobile a esposizione casalinga

Sei soddisfatto dei tuoi libri?

Molto. Ho la mia piccola cerchia di lettori. Le loro recensioni mi hanno dato, finora, un sacco di soddisfazione. Adoro Lunarmalia perché è stato il primo ad essere pubblicato, quello per cui ho ricevuto i primi elogi della Placebook Publishing. Di Diversità Splendore ho già parlato, che dire… si è trattato di una svolta. Ho abbandonato il Fantasy per buttarmi sulla narrativa, ho preso i personaggi direttamente dalla realtà e li ho romanzati, ho inserito il cattivo di turno, ho ricamato intorno alla trama una piccola storia d’amore e ci ho messo un pizzico di magia, che non guasta mai. L’urlo melodico delle farfalle è un libro a cui sono molto legato, è stato forse il più difficile da scrivere, il meno commerciale, ma sicuramente il più intimo. Un lettore mi ha detto che gli ha ricordato L’antologia di Spoon River: non posso che esserne orgoglioso. Di Canarian Blues abbiamo già detto molto, vorrei aggiungere che in questo romanzo sono riuscito nell’intento di inserirmi come personaggio, appena rammentato in un capitolo, ma comunque importante ai fini della storia. Una chicca, secondo me

Cambieresti qualcosa in ciò che hai scritto?

Ci penso un attimo. Forse qualcosa di Lunarmalia, alcune descrizioni di luoghi e di città. Ma in fondo va bene così, non le ritengo fondamentali

In tempo di Covid come stai promuovendo i tuoi libri?

Post su Facebook, estratti, recensioni, link di acquisto. Ho una pagina: Gianluca Piattelli Scrittore e un sito che tengo aggiornato gianlucapiattelli.altervista.org in cui si trovano cover e sinossi dei miei libri, link di acquisto amazon, il video di una presentazione in libreria della mia zona e alcune interviste digitali. Ho fatto anche interviste “on air” in Abc Radio e Viva Radio Sardegna. E due jingle che sono passati in radio per un mese. Nel luglio scorso ho presenziato al firmacopie in una libreria Mondadori della mia zona, riscuotendo un discreto successo

Progetti futuri?

Scrivere molto e leggere tanto. Ho appena terminato la stesura di un nuovo romanzo, ma ho intenzione di lasciarlo riposare per tre settimane buone, prima di iniziarne la rilettura e la revisione. È una storia ambientata in Toscana, in un fantomatico borgo situato nei pressi di Volterra, nel periodo metà Anni 80. Non voglio svelare nulla, sono abbastanza soddisfatto del risultato, ma sento che gli manca qualcosa, che si può migliorare e che dovrò lavorarci ancora del tempo prima di presentarlo all’editore. Aver pubblicato quattro libri nell’arco di due anni, è una bella media, direi. Il quinto arriverà con calma