Imminent, il nuovo libro di Elizondo

E’ uscito il libro di Luis Elizondo, ex capo dell’Advanced Aerospace Threat Identification Program (AATIP).

Abbiamo spesso parlato della figura di Luis Elizondo, ex agente segreto statunitense della United States Army Counterintelligence e dell’Under Secretary of Defense for Intelligence, noto principalmente per il suo ruolo di ex-direttore dell’ormai chiuso Advanced Aerospace Threat Identification Program. Questo si tratterebbe di un programma da circa 22 milioni di dollari avviato dalla Defense Intelligence Agency per studiare fenomeni aerei non identificati. Al di là di quanto si possa credere o meno delle dichiarazioni rilasciate da Elizondo, rimane il fatto che risulta essere un personaggio sui generis in grado di far parlare nel bene e nel male, oltre di sé stesso, anche di Ufo. Ed ecco che qualche mese fa è uscito il libro di Luis Elizondo dal titolo “Imminent – Inside the Pentagon’s Hunt for UFOs” (2024, William Morrow. New York). Per ora il testo è solo in lingua inglese, quindi con ogni probabilità non tutti saranno in grado di poterlo comprendere appieno.Il taglio dato dall’autore è molto autobiografico, con tematiche in bilico fra le rivelazioni ma allo stesso tempo cercando delle giustificazioni al tutto, come d’altronde richiede la sua figura militaresca. Egli da un “suo perché“ alla fine ha deciso di staccarsi dal Ministero della Difesa Usa e iniziare a parlare e a rivelare certe cose considerate scomode dai militari.

Inoltre fa riferimento anche a sue particolari esperienze personali accadutegli (avvistamenti personali) tentando di giungere a una sua spiegazione personale, anche se la questione viene affrontata in modo generico. Stando alle prime impressioni di chi lo ha già letto o lo sta leggendo sono discordanti. I pareri e i commenti sono alquanto contrapposti (come logicamente spesso accade per ogni altro libro letto o film visto): alcuni lo hanno trovato bellissimo sia per la parte umana del personaggio, sia per la descrizione degli apparati militari e scientifici, sia la parte tecnica che avrebbe fatto capire anche a coloro che sono privi di background scientifico, come apparentemente funzionerebbe un UFO.Infatti si parla di alcune caratteristiche secondo cui i vertici militari stabiliscono la veridicità di un fenomeno e la sua classificabilità di UAP o UFO, che dir si voglia: sollevamento antigravitazionale, accelerazione improvvisa e istantanea, velocità ipersoniche senza firme, bassa osservabilità o occultamento e viaggio trans-medio.Queste caratteristiche, osservate dal personale militare e catturate da sensori avanzati, costituiscono la base per l’argomentazione di Elizondo secondo cui alcuni UAP rappresentano una tecnologia ben oltre le attuali capacità umane.Inoltre sui commenti lasciati su Amazon, si può leggere qualcuno che scrive: “stando a quanto dichiarato, le difficoltà che lui e la sua famiglia hanno sopportato, e che ancora sopportano, sono una testimonianza dei sacrifici che hanno dovuto fare affinché potessimo prendere in mano questo libro e vedere cosa sta realmente accadendo dietro le quinte. Ottima lettura!”. Secondo altri invece bisogna partire dal presupposto che si ha a che fare comunque con un ex militare e, si sa, che la divisa non viene mai tolta nemmeno a pensionamento raggiunto. Un mio conoscente diceva sempre: “ricordati che quando fai parte di un apparato speciale, lo sarai a vita. Solo a morte avvenuta, te ne sarai liberato! “. E questo secondo alcuni risulterebbe penalizzante per Elizondo: essendo un ex militare, tale rimane anche nelle dichiarazioni. Esse sarebbero fatte ad hoc con un preciso scopo, deliberatamente studiato a tavolino dai vertici militari. Ed ecco che qualcuno in risposta a un post apparso sul mio profilo Facebook afferma che “l’unico fine della presunta politica di “disclosure” è quella della creazione -da parte dei governi centrali e dei potentati sovrannazionali che li controllano- di un nuovo “micidiale” nemico esterno “alieno” che prenda il posto, oppure si sovrapponga, a quello del terrorismo e delle pandemie artificiali finora usate per tale scopo.”

Giustamente le opinioni sono personali e vanno accettate indipendentemente da ciò che ognuno di noi pensa. Rimane il fatto che nel testo viene anche detto che esiste un programma di recupero di velivoli schiantatisi al suolo e da questi incidenti occorsi agli UFO sono stati recuperati sia tecnologia che resti biologici di origine non umana studiati da appaltatori della difesa, con vari tentativi di reverse engineering. Va ricordato che il libro Imminent è stato autorizzato dal Pentagono pur disapprovandone i contenuti; sostanzialmente suona più o meno così: “ok puoi pubblicare il libro ma i contenuti non sono in linea con le nostre idee e quindi sono affari tuoi!”. La mia idea è che in realtà possa esistere una sorta di scontro interno fra i vertici a Stelle e Strisce fra coloro che vorrebbero divulgare e coloro che invece vorrebbero tenere per sé scomode realtà per ottenerne più vantaggi possibili, temendo anche una perdita di potere che per loro risulterebbe drastica portando inevitabilmente a un collasso del sistema precostituito. Ecco dunque il perché di queste due forze contrapposte. Personalmente credo che l’autore sia con molta probabilità limitato nelle sue rivelazioni a causa delle sue passate autorizzazioni di sicurezza e dal divieto di divulgare elementi ritenuti ancora troppo “scottanti” per essere menzionati pubblicamente. Al di là di tutto, reputo comunque che questo libro sia utile a contribuire in modo significativo a far parlare di UAP: nel bene e nel male. Rimane quindi a mio parere una lettura stimolante e utile a “smuovere” le acque che altrimenti rischierebbero di diventare pantano, fornendo curiose argomentazioni – a volte rivoluzionarie – su un tema che per molti rimane ancora un grande calderone confusionario e privo di sostanza.

Quindi?

Quindi a coloro che masticano la lingua inglese, non posso che suggerire di leggere questo libro che male comunque non fa! È un libro che solleva molte domande e di certo non fornisce risposte definitive ma almeno mantiene viva l’attenzione sul fenomeno degli UAP.

Mirko Pellegrin

Coordinatore Cun TriVeneto

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