La forza di ricominciare

E’ alla sua prima esperienza editoriale ma ha le idee chiare in proposito: vuole diventare un bravo scrittore. Nicoloò Jacopo Composto entra a far parte della grande famiglia Placebook Publishing & Writer Agency con il suo romanzo “La forza di ricominciare”. Coposto, classe 1989, è nato a Magenta e nel periodo degli studi universitari ha iniziato a coltivare la passione per la scrittura. Come lui stesso ci ha raccontato “la provincia mi è sempre andata stretta” e quindi ha iniziato a viaggiare, per l’Europa prima e poi in Australia. Lo abbiamo intervistato per i lettori di Kukaos

Raccontaci qualcosa di te, chi è Jacopo Composto?

Innanzitutto, devo precisare che il mio nome è Nicoló Jacopo a cui va aggiunto un terzo nome ma eviterò di dirlo per non creare confusione! Comunque, Jacopo è quello irrazionale, impulsivo, libero, sognatore mentre Nicoló è quello posato, che riflette, che conta fino a dieci prima di fare qualcosa. Lo so sembra che io abbia due personalità e in parte è così… alla fine si ricongiungono sempre e forse mi completano.

Come hai scelto il titolo di questo libro?

Non è stato facile lo ammetto.Inizialmente il libro si sarebbe dovuto chiamare Sull’orlo del baratro ma non mi convinceva pienamente. In quel periodo avevo tanti tarli nella mente e non ero pienamente soddisfatto della mia vita. Desideravo ricominciare, prendere in mano le redini di un controllo sempre più distante e così mi venne in mente questo nuovo titolo. La forza di ricominciare. Che poi si addice meglio alla storia dato che ogni personaggio all’interno del libro ricomincia a vivere con la consapevolezza di essere in qualche modo una persona migliore.

Si parla di sentimenti e vissuti personali, che significato hanno per te?

In realtà non sono vissuti personali, in quanto tutto ciò che ho scritto è frutto della mia fantasia… diciamo che i sentimenti sono una parte importante della nostra vita ed io li vivo pienamente ogni giorno. Li ho inseriti tutti all’interno del mio libro accentuandoli e amalgamandoli tra loro. Non è un racconto autobiografico e di certo non posso dire di aver provato l’ossessione che prova Juliette nei confronti di Andrea o viceversa. In ogni caso mi immedesimo in ognuno di loro e vivo quei sentimenti come se fossero miei.

E l’amore quanto è importante?

È molto importante e ne La forza di ricominciare parlo di amore in quasi tutti i capitoli. Amore e odio ovviamente perché credo vadano di pari passo. L’amore è tutto ma quando questo si trasforma in ossessione… la storia cambia e in peggio.

Tu hai viaggiato molto, questa esperienza cosa ti ha lasciato?

Adoro viaggiare, senza i miei viaggi mi sentirei perso, vuoto. Ognuno di essi mi ha lasciato un’esperienza differente di cui faccio tesero e che mi aiuta a crescere, mi fortifica. Può sembrare banale ma porto nel cuore ogni mio singolo viaggio che vivo sempre come se fosse un’avventura differente.

E come ha arricchito la tua scrittura?

Sono un ragazzo che osserva molto e assimila. Per esempio, ne Il tarlo del sospetto (il mio secondo romanzo ancora inedito) parlo di un gruppo terroristico che investì la Spagna per decenni. Sto parlando di ETA. Durante uno dei miei viaggi nei Paesi Baschi mi sono soffermato ad osservare una scritta sul muro che incitava questo movimento. In alcuni centri, quelli più piccoli, l’animo indipendentista è ancora molto presente e questo mi ha colpito profondamente. Mi ha talmente impressionato che l’ho riportato all’interno del libro. Quindi mi lascio trasportare da ciò che osservo per arricchire i miei scritti di dettagli e particolari.

Cosa è per te la scrittura?

La scrittura per me è un modo per evadere dalla routine nella quale finiscono le nostre vite. Attraverso la scrittura posso spaziare con la fantasia, raccontare cose che normalmente non potrebbero accadere e ritrovarmi così in un mondo parallelo dove tutto è lecito anche la più subdola delle azioni. È un modo per rilassarmi. Dopo una giornata trascorsa in ufficio, mi siedo davanti al pc, sorseggiando un calice di vino e mi estraneo dal mondo reale.

Questa è la tua prima esperienza editoriale, ce la racconti?

All’inizio ero terrorizzato. Ammetto di aver aspettato diversi mesi prima di prendere coraggio e contattare la Placebook. Avevo paura di un loro giudizio negativo, di un loro rifiuto e poi avevo già avuto esperienze negative in passato con case editrici che ti chiedevano soldi in cambio di una pubblicazione. Un giorno, rileggendo per l’ennesima volta il testo, mi sono deciso e li ho contattati. Non potrei che essere più soddisfatto. Mai scelta fu più azzeccata di quella e devo ringraziare loro se adesso ho più fiducia in me stesso. Vedere il proprio lavoro pubblicato non ha prezzo e questo è sempre stato il mio desiderio. Un desiderio che a distanza di anni si è concretizzato.

Perché i lettori dovrebbero comprare il tuo libro?

Perché è una storia che può piacere a tutti, che scorre fluida e soprattutto è caratterizzata da un linguaggio semplice, veloce. È un thriller con qualche sfumatura di giallo… crea tensione ma allo stesso tempo stupore. Ci sono vittime ma ci sono anche scene di sesso. È un mix di sensazioni che potrebbe piacere.

Sogni nel cassetto?

Diventare un bravo scrittore. Forse è il mio sogno più grande anche se ne ho talmente tanti che non mi basterebbe un’intervista per elencarli tutti. Sono un sognatore con i piedi per terra… so che stona ma è la verità! L’altro mio sogno, che prima o poi realizzerò, è un viaggio alla scoperta degli Stati Uniti. Da est a ovest a bordo di un’automobile! Fantastico, già me lo sto immaginando e non vedo l’ora! L’ultimo in ordine di tempo è la traduzione del mio libro in lingua spagnola… ammetto di averci già provato ma non mi convinceva! Per citare un mio amico madrileño «No tiene sentido»

E progetti futuri?

Continuare a scrivere e crescere sotto questo punto di vista. Ho già pronto il seguito de La forza di Ricominciare e il terzo è in fase di scrittura. Il problema è che ho troppe idee in testa e non riesco a gestirle tutte e poi sono troppo legato ai personaggi che ho creato che non riesco a lasciarli andare. Vorrei vederli da vivo, in carne ed ossa! Se tutto andrà per il verso giusto ne uscirà una trilogia e forse riuscirò finalmente a voltare pagina, dedicandomi ad altro.

Bianca Folino