La magia dei felini nasce in Giappone

C’è un grande amore per i gatti in Giappone e non è raro leggere libri che li ritraggono o vedere dipinti a soggetto o ancora locali dedicati a loro. Spesso nei romanzi i protagonisti hanno dei felini da compagnia. Niente di strano fino a qui se non fosse che nel paese del Sol levante i gatti sono letteralmente venerati da millenni. Tanto che c’è chi ne ha fatto delle creature magiche, ovvero i Kaibyo che fanno parte della mitologia nipponica e che hanno appunto sembianze feline. Sono dei muta forma e possono avere due code ed essere molto malvagi oppure possono essere particolarmente intelligenti.

In Giappone esistono perfino dei gatti samurai oltre che quelli che sembrano fare i cuochi e preparano il ramen. Tra i muta forma felini ci sono i bakeneko che possono assumere sembianze umane. Durante il periodo Edo che va dal 1603 al 1868 si pensava che potessero danzare sulle zampe posteriori e si potessero mettere degli asciugamani in testa. Esistono racconti che parlano di gatti vampiro addirittura, del resto tradizionalmente i bakeneko incutono timore. Ma ci sono anche storia folcloristiche che hanno fatto una versione sexy di questo tipo di felini mitologici che vogliono sottolineare il legame tra gatto e sensualitĂ .

Nella tradizione nipponica non può mancare nemmeno la strega gatto che ha le sembianze di un’anziana signora che gira per santuari e villaggi infestandoli. Ma questo personaggio ha una grande attrattiva per i visitatori che subiscono il fascino dell’anziana. Tanto che questa riesce a catturarli per cibarsene. Ci sono molte versioni di questa storia che ancor oggi viene rappresentata in teatro.

cat on a signal in Ginza in Tokyo, Japan

C’è poi l’iconico gatto portafortuna che possiamo vedere anche negli odierni ristoranti cinesi. Quello che muove la zampina come se volesse salutare. E’una figura iconica che fa parte della cultura pop kitsch e di cui si sono dimenticate o quasi le origini. In realtà la storia del Maneki neko vede come protagonista un uomo che preparava il ramen mentre era di ritorno a casa sua. Era notte fonda e un gattino gli aveva fatto cenno con una zampa tanto che il signore aveva deciso di avvicinarsi. Ma un fulmine cadde dietro di lui che si era spostato grazie al cenno del gatto. Ecco spiegato perché viene considerato un porta fortuna.

Concludiamo questa breve disamina parlando dell’isola dei gatti, cioè Tashirojima dove si trova un vero e proprio santuario dedicato ai felini che qui sono venerati come divinità. Del resto non è raro ritrovare dei gatti nei romanzi o nei manga, intesi sia come fumetti che come cartoni animati. Forse è proprio dalla tradizione orientale nipponica che l’Occidente ha tratto lo Stregatto di Lewis Carrol o il personaggio di Cat woman per i film di Batman.

Redazione