La rock star del Settecento

Possiamo definirla come una vera rock star del Settecento. Stiamo parlando di Niccolò Paganini che nasce a Pavia il 27 ottobre del 1782. A sei anni si ammala di morbillo e cade in uno stato di morte apparente, si salverà per caso. Sua madre noterà un movimento del bambino, impedendone così la sepoltura. Il padre, volendone fare un musicista lo sottoporrà a uno studio massacrante.

Una leggenda narra che alla madre in sogno sarebbe apparso un essere soprannaturale che le avrebbe chiesto quale futuro avrebbe desiderato per il figlio. Alla domanda ella avrebbe risposto con la richiesta di farlo diventare il piĂą grande violinista di tutti i tempi. Di leggenda in leggenda sulla figura del violinista, si narra di un Paganini che fabbricava le corde del suo violino con le budella delle sue amanti, oppure di un musicista che imparò a suonare durante lunghi anni di galera (in realtĂ  vi rimase solo per pochissimo tempo raggirato da una delle sue donnine di cui si era innamorato e tirato fuori dal suo unico amico, Germi) o ancora un Paganini che durante i concerti vedeva l’intervento del diavolo in persona a suonare le corde del suo violino.

Naturalmente si tratta soltanto di leggende, ma una cosa è certa, non conduceva una vita monastica. Era un grande giocatore d’azzardo, perse così il suo primo violino ed ebbe moltissime donne. L’unico che amò veramente però fu il figlio Achille per il quale fu un padre tenerissimo.

Non aveva paura nĂ© rispetto per l’autoritĂ , trattava come sua pari Elisa Bonaparte che fu anche sua amante e quando Carlo Felice gli chiese il bis rispose la celebre frase “Paganini non ripete”. In realtĂ  non avrebbe mai potuto perchĂ© ogni sua esibizione era frutto dell’improvvisazione.

Col suo comportamento anticonformista creò’ scandalo ovunque andasse. Ma la folla lo adorava durante le sue esibizioni. Non era un miscredente ma faticò’ a trovare riposo dopo la morte. Il vescovo di Nizza vietò la sua sepoltura in terra consacrata. Il corpo imbalsamato di Paganini giacque per cinque anni nello scantinato della casa dove morì. Oggi il suo corpo riposa nel cimitero della Villetta a Parma. Nella sua musica la chiesa vedeva l’intervento di Satana, ora noi vediamo soltanto il suo immenso genio.

Sonia Filippi