La scatola del buio

Ha preso carta e penna e si è messa a scrivere la sua storia, piangendo a volte e rivivendo un passato doloroso, fatto di violenza. Aurora Dibra entra a far parte della famiglia Placebook Publishing & Writer Agency con il suo libro “La scatola del buio” uscito ad inizio anno. Aurora Dibra è Albanese, classe 1986, ha tre figli ed è arrivata in Italia nel 2014. Ha ripetuto le scuole superiori ed attualmente lavora come Operatrice socio sanitaria, assistendo anziani e disabili a Viareggio, città nella quale vive. L’abbiamo intervistata per i lettori di Kukaos.

Raccontaci qualcosa di te, chi è Aurora Dibra?

Aurora Dibra è una Operatrice Socio Sanitaria, mamma di tre figli ormai grandicelli tutti alle superiori, attualmente lavoro nel assistenza domiciliare dove assisto principalmente anziani e disabili ultimamente mi sto occuppando anche di due bellissimi bambini presso una famiglia

Come hai scelto il titolo del tuo libro?

A dire il vero ho scritto il libro senza avere in mente un titolo preciso alla casa editrice lo avevo mandato con tre possibili proposte è stato con l’aiuto dello scrittore Fabio Pedrazzi che ho individuato il titolo adatto al libro

Questa è una storia vera, è la tua storia?

Si questa è la mia storia

Perchè hai voluto raccontarla?

Ho deciso di raccontarla per aiutare chi come anni fa subisce violenza di ogni genere in silenzio pensando di meritarla. Secondo me non esiste persona al mondo che si merita di subire violenza sia fisica che psichica se siamo capaci di dare amore e comprensione va benissimo ma se si deve giudicare o ferire anche a parole l’ altro e meglio stare zitti

Tu sei albanese, hai avuto difficoltà a scrivere in italiano?

Non piu di tanto perche l’ Italiano lo conosco ormai da 25 anni, da piccola seguivo alla televisione Passaparola e quando il giovedi c’era C’è posta per te era l’unico giorno che mi era permesso di stare sveglia fino a quando non finiva la guardavo con mio padre era bellissimo. Poi per imparare a scrivere ho seguito un corso d’italiano e mi è servito molto anche la scuola che ho ripetuto in Italia

Credi nel valore terapeutico della scrittura?

Sì molto è un esperienza che in primis va fatta con l’aiuto di un professionista poi con la scrittura del libro è stato piu facile ma ho anche pianto mentre lo scrivevo a quanto pare c’erano ancora delle cose che non avevo elaborato del tutto

E che messaggio vorresti arrivasse ai lettori?

Vorrei che arrivasse il messaggio che bisogna iniziare ad amarsi con questo voglio dire sia donne che uomini, purtroppo ci sono anche uomini che subiscono violenza, che non devono permettere a nessuno di ferirli sia a parole che sono quelle che feriscono di piu secondo me sia fisica e che bisogna imparare anche a chiedere aiuto. Io da sola non c’è l’avrei mai fatta

E’ la tua prima esperienza editoriale, ce la racconti?

La parte difficile è stata trovare un editore che credesse nella storia anche un professionista onesto con il quale confrontarmi e con Fabio Pedrazzi e Claudia Filippini c’è stata subito la sintonia a volte succedeva di avere lo stesso pensiero in vari punti di vista, io avevo chiesto che il libro fosse pronto almeno per Marzo e invece loro mi hanno fatto la bellissima sorpresa di pubblicarlo con l’inizio del anno e io non so davvero come ringraziare Placebook

Quando i tuoi figli saranno grandi credi che leggeranno questo libro?

I miei figli l’hanno vissuta con me la maggior parte della storia certo alcune cose sono ancora piccoli per saperle, ma credo di sì, lo leggeranno

Hai già avuto qualche riscontro dai lettori?

La prima persona a leggere il libro è stata la mia testimone di nozze è stato molto positivo spero sia cosi anche per le altre persone

Continuerai a scrivere?

Sicuramente sì

Desideri da realizzare?

Mi piacerebbe fare un programma TV per aiutare le donne che hanno subito o subiscono violenza, Mi era stato proposto un programma simile prima di scrivere il libro ma poi al ultimo è saltato tutto e mi piacerebbe farlo io

Bianca Folino