La spedizione perduta

Con il termine “Spedizione perduta di Franklin” ci si riferisce a una spedizione della Royal Navy britannica, avvenuta nel 1845 nell’ Artico canadese, alla ricerca del passaggio a nord ovest, condotta da due navi, la Terror e la Erebus con 129 membri di equipaggio che sparirono nel nulla durante la traversata. I resti delle navi e di alcuni dei membri sono stati trovati in tempi relativamente recenti, cercando di dare una spiegazione di ciò che fosse realmente accaduto.

La spedizione era guidata dall’ ammiraglio John Franklin, uno dei più esperti della marina britannica, che aveva avuto l’incarico di trovare un passaggio di collegamento tra l’Atlantico e il Pacifico passando per le acque polari. La Terror era comandata da Franklin, mentre la Erebus dal capitano James Fitzjames. Entrambe le navi erano dotate delle più avanzate tecnologie dell’epoca, prue rinforzate di metallo per rompere i ghiacci e motori a vapore modernissimi. L’esperienza dei due comandanti e le sopradette tecnologie, non facevano presagire la tragedia che sarebbe avvenuta.

I due battelli furono avvistati per l’ultima volta nella baia di Baffin nell’ estate del 1845, dopodiché non si seppe più nulla né delle navi, né dell’equipaggio. Nel 1848 a tre anni dalla partenza iniziarono le prime operazioni di ricerca che riuscirono a fare un po’ di chiarezza su ciò che era avvenuto. Molto probabilmente i battelli erano rimasti incagliati nei ghiacci già nell’ autunno del 1845 nei pressi dell’isola di Beechey. Tre marinai perirono e le loro tombe furono trovate sull’isola. Nell’ inverno successivo si incagliarono nuovamente vicino all’ isola di Re Guglielmo e stavolta definitivamente. L’equipaggio iniziò a morire di fame e di freddo. Franklin perì nel giugno del 1847, il suo posto fu preso dal suo secondo Francis Crozier. Tutto questo si evinse da un biglietto che il comandante della Erebus aveva lasciato sotto un cumulo di pietre, ritrovato dalla spedizione di ricerca.

Dopo un altro inverno di isolamento, quello del 1847/1848 i sopravvissuti decisero di partire a piedi verso sud ma tutti morirono di fame, freddo e malattie, secondo i resoconti delle popolazioni Inuit che abitavano quei luoghi. Negli anni 80 e 90 del secolo scorso alcuni studiosi si misero in marcia per trovare traccia della spedizione, nei pressi dell’isola di Re Guglielmo. Furono repertati diversi manufatti e resti umani che testimoniarono episodi di cannibalismo tra i sopravvissuti e la presenza di malattie come lo scorbuto e l’avvelenamento da piombo e botulino.

Nel 2014 fu trovato il relitto della Erebus e due anni dopo quello della Terror. Si trovavano a pochi metri di profondità e in buono stato di conservazione. Il fatto ha ispirato un romanzo e una serie horror ed è ancora in parte avvolto nel mistero. 

Sonia Filippi