Tre religioni, spesso in contrasto tra loro, che hanno un punto in comune. Ebraismo, Cristianesimo e Islam si ritrovano insieme di fronte alla figura di Michele Arcangelo, il santo venerato anche dalle chiese Ortodossa, Anglicana e Luterana. Come se Michele avesse la capacità, oltre che di combattere il male con la sua spada sguainata, di riunire ciò che solitamente non è unibile perché spesso in lotta. Lo ritroviamo nell’Antico e nel Nuovo Testamento, in altre Sacre scritture e tutti sanno che Michele combattè contro il drago, oltre che contro Lucifero. Sarà lui a suonare la tromba che annuncerà il Giudizio finale.
E’ interessante notare che l’Islam accetta come rivelazione la totalità dell’Antico e del Nuovo Testamento e Michele è citato nel Corano come angelo di pari rango di Gabriele, inviati da Allah per istruire il profeta Maometto. Il nome Michele deriva da Mi-ka-El che vuol dire “chi è come Dio?” e l’arcangelo è ricordato per aver difeso la fede contro le milizie di Satana. E’ il comandante delle milizie celesti rappresentato sempre sotto forma di guerriero, sia nei dipinti che nelle statue, infatti ha sempre con sé la sua spada. Nelle Bibbia ebraica è considerato il custode del popolo di Israele. Ma al di là delle Scritture maggiormente conosciute, Michele appare anche in diversi scritti apocrifi, come l’Apocalisse di Baruc e nell’Apocalisse di Mosè, oltre che nel Vangelo di Bartolomeo. Spesso Michele è raffigurato con una bilancia, in quanto viene considerato il reggente dell’equilibrio del Sistema solare e del sistema interiore dell’Uomo. Mentre la spada rappresenta la capacità di discernere tra il bene e il male. Infine il drago che è la rappresentazione del male: Michele lo sconfigge ma non lo uccide, perché il male deve essere presente sempre, in quanto fa parte del nostro reale che si esprime nella dicotomia bene-male.
Anche i Testimoni di Geova considerano l’Arcangelo Michele come voce di Dio, quindi un portavoce che agisce contro Satana. Come vediamo tutti sembrano d’accordo su questa figura. Il culto di Michele è di origine orientale, qui San Michele è venerato con il titolo di “archistratega” che corrisponde al titolo latino di “principe delle milizie celesti”. Preghiere, santuari, statue e dipinti testimoniano quanto i fedeli gli siano devoti. E la prima Basilica dedicata a Michele in Occidente è quella sulla via Salaria, ritrovata dalla Soprintendenza di Roma nel 1996. Il suo culto in Europa si diffuse dal V secolo in poi, subito dopo l’apparizione dell’Arcangelo sul Gargano, in Puglia, dove è stato eretto il santuario. Tutt’oggi i pellegrini seguono la via francigena che dalla Puglia li porta a Mont Saint-Michael in Francia. Qui il santo apparve nel 709 a Auberto di Avranches a cui chiese la costruzione di una chiesa sull’isolotto. Giovanna d’Arco identificò nella voce di Michele la sua ispirazione.
Il culto di Michele è indipendente dalla fede, esistono persone che si considerano atee ma che seguono il cammino di purificazione perché Michele è visto come simbolo di qualcosa che va oltre la fede stessa. Esiste una linea sacra, ovvero una linea retta dove si trovano diversi luoghi di culto, disposti quasi alla stessa distanza tra loro: Mont Saint-Michel in Normandia, la Sacra di San Michele in val di Susa, il Santuario di San Michele Arcangelo in Puglia. Ma questa linea può essere estesa fino ad arrivare in Terra Santa e sull’Atlantico. In particolare 7 siti sono meta di pellegrinaggio: Skelling Michael in Reppublica Irlandese dove solitamente viene fatta iniziare la linea, St michel’s Mount in Cornovaglia, Mont Saint-Michel in Normandia, Sacra di San Michele in Val di Susa, Santuario di San Michele Arcangelo in Puglia, Monastero di Panormitis nell’isola Symi in Grecia e Monastero Stella Maris del Monte Carmelo in Israele. In senso popolare e esoterico in questa linea molti vedono il segno lasciato dalla spada di Michele mentre combatteva il drago. Altri vedono invece una linea energetica potente, riconducibile ai 7 chakra presenti nel nostro corpo che riflettono l’asse cerebro-spinale. Inoltre questa linea è allineata con il tramonto del Sole nel giorno del solstizio estivo.
Anche in Letteratura questa figura appare sia nell’Orlando furioso che nella Divina Commedia. Una figura seguita da molti e mai conosciuta fino in fondo. Ma forse quello che attira di più è proprio il mistero che circonda Michele Arcangelo e le molte domande che rimangono in attesa di risposta.
Redazione