L’autostrada del futuro

Sarà tutta italiana l’autostrada del futuro. Non sempre il nostro paese, in fatto di ambiente e innovazione, è il fanalino di coda dell’Europa. Anzi sarà proprio l’Italia ad avere un’autostrada ecostostenibile. Un tratto della A4, Torino- Milano, sarà ripavimentato in grafene, ovvero delle plastiche dure riciclate che arrivano da giocattoli, cestini e cassette della frutta. Stiamo parlando di 250 chilometri di asfalto riciclato.

L’opera dovrebbe così ridurre I consumi energetici del 30 per cento in termini di emissioni di CO2 (pari a 18 mila tonnellate circa) che sono la quantità che potrebbe essere assorbita da 115 mila alberi. Questa tecnologia si chiama Givpave ed è stata sviluppata da Iterchimica, un’azienda bergamasca che ha sedi in 90 paesi con G.Eco, società del gruppo A2a e con l’Università Bicocca e Directa plus, fornitore britannico di grafene. Resta ora da vedere quando arriverà il via libera ai lavori.

Ma è possibile riciclare l’asfalto? Certo con il fresato d’asfalto che è un aggregato ottenuto dalla frantumazione e dalla fresatura degli strati di conglomerato bituminoso delle pavimentazioni stradali. Un materiale riciclabile al 100 per cento che equivale ad una risorsa per le aziende e per l’economia oltre ad essere una salvaguarda per l’ambiente e il territorio. Il fresato è classificato come rifiuto non pericoloso che appartiene alla categoria “costruzione e demolizione”. Stiamo naturalmente parlando di miscele di bitume che non contengono catrame di carbone.

Usare l’asfalto riciclato equivale ad avere un beneficio economico oltre a salvaguardare l’ambiente grazie alla riduzione di emissioni di gas serra. Inoltre le risorse naturali che non solo rinnovabili, come sassi e ghiaia non vengono prelevate quando si usa il riciclato. Infine, ma non meno importante queste operazioni comportano un minore conferimento dei rifiuti nel senso che riciclare comporta una riduzione di 55 milioni di metri cubi di materiale di scarto che normalmente va a finire in discarica.

Tra l’altro le pavimentazioni in fresato di asfalto sono più rigide e questo vuol dire che ci sono meno probabilità di rotture e quindi meno riparazioni future. In termini economici ciò si traduce con un risparmio del 50 per cento dei costi di manutenzione. E anche se il nostro Paese è in ritardo rispetto agli altri paesi dell’Unione europea, la nuova autostrada realizzata in asfalto riclato darà all’Italia un vantaggio sull’uso di questa pratica green. In Germania l’84 per cento del fresato viene recuperato e in Francia c’è il divieto di portarlo in discarica in quanto prodotto da riutilizzare, nei Paesi Bassi esistono poi impianti per eliminare l’eventuale presenza di catrame così da recuperare totalmente l’inerte. In italia però il catrame non può essere usato ed è stato sostituito dal bitume che è realizzato tramite la distillazione del petrolio. Questo perchè il catrame a differenza del bitume è classificato come materiale cancerogeno. E da noi le norme sul conferimento dei rifiuti sono piuttosto rigide, sopratutto rispetto a quelle degli altri paesi europei.

Bianca Folino