Le colline hanno gli occhi: è solo un film?

Il famosissimo film horror del regista Wes Craven ha un fondamento di verità? Ebbene sì. Non si tratta soltanto di finzione, sembrerebbe infatti che il noto regista avesse tratto ispirazione da un fatto realmente accaduto e da personaggi realmente esistiti.

Stiamo parlando della storia di Sawney Bean, risalente al 1500 che oscilla pericolosamente tra leggenda e realtà. Secondo tale storia Bean nacque a East Lothian, Scozia. Il padre si occupava della potatura delle siepi e di scavare fossati. Sawney inizialmente tentò di seguire le orme del genitore, ma ben presto prese consapevolezza che il lavoro onesto non faceva per lui. Abbandonata la famiglia si accompagnò ad Agnes Black. I due abbandonarono la vita civile per prendere possesso di una caverna, lungo la costa del Galloway, profonda 183 metri, dove vissero per ben 25 anni. Misero su famiglia che ben presto arrivò a contare 50 membri tra figli e nipoti nati da incesti. La comunità sopravviveva tendendo agguati agli sprovveduti viaggiatori che passavano per quel luogo.

Li depredavano, li uccidevano, li assembravano e se ne cibavano, dopo averli conservati in salamoia. Pare che abbiano mangiato più di mille persone senza essere scoperti. Una sera però, una delle vittime riuscì a fuggire e ad avvisare il re Giacomo I, che non perse tempo e sguinzagliati i suoi uomini, circa 400 persone, diede la caccia alla comunità cannibale. Trovata la caverna, fecero una macabra scoperta, dal soffitto penzolavano i corpi di uomini, donne e bambini pronti per essere mangiati.

I Bean furono catturati e probabilmente portati a Glasgow, dove vennero giustiziati. Agli uomini vennero amputati i genitali, le mani e i piedi e lasciati morire dissanguati. Le donne e i bambini furono costretti ad assistere alle torture per essere bruciati vivi in un secondo momento. Sfortunatamente però non esiste nessun documento ufficiale che attesti la veridicità di questa storia. Che sia o meno un fatto accaduto, e chi scrive si augura sia solo il frutto di una mente fervida, il film rimane sempre un cult movie del genere horror. Parola di appassionata.

Sonia Filippi