“Le scogliere di Baile”, è questo il titolo del nuovo libro di Luisa Golo, conosciuta per la sua Emma e per essere “la ragazza che scriveva romanzi d’amore”. Da tempo Golo fa parte della scuderia degli autori targati Placebook Publishign & Writer Agency. Vive in provincia di Verona dove lavora come parrucchiera nel suo negozio. Golo è sposata e ha tre figli. Ama molto gli animali tanto che ha due cani e due gatti che vivono con lei. Al suo attivo ha una 15ina di testi pubblicati, racconti e romanzi. Golo ha scelto di scrivere seguendo i generi Romance e il Fantasy. In occasione dell’uscita del suo nuovo libro, l’abbiamo intervistata per i lettori di Kukaos.
Cosa ti ha spinto a scrivere questo libro?
“Le scogliere di Baile” era in “cantiere” da quasi due anni, con un altro titolo e altri personaggi. Vi ho lavorato con impegno ma poca costanza. Era un periodo molto brutto per me. Avevo appena perso mia madre e sentivo il bisogno di scrivere per esorcizzare i miei demoni, come li chiamo io, i pensieri che si affollano nella mia mente e mi tengono sveglia. Dovevo staccarmi da Emma, la protagonista della saga romance LA RAGAZZA CHE SCRIVEVA ROMANZI D’AMORE, e rifugiarmi nel fantasy mi avrebbe dato la possibilità di fuggire dalla realtà.
E come hai scelto il titolo?
Il titolo si è presentato da solo. È il confine che separa le terre di Atrumn dall’isola di Nimh. Sacro e profano divisi da una scogliera.
Com’è andata questa esperienza a quattro mani?
Devo ammettere che non è stata semplice come pensavo. Io e Guido Cornia siamo due autori molto diversi. Entrambi visionari, eppure capaci di raccontare la stessa storia o far parlare i nostri personaggi, dando caratteri e ambientazioni fondamentalmente ai poli opposti del mondo. Alla parola “Fine” nessuno dei due era entusiasta del lavoro svolto, nonostante gli avessimo riconosciuto una buona traccia, meno che meno la nostra editor. Così lasciammo languire in un file quella storia nata sotto una cattiva stella.
La rifaresti?
Sinceramente? No. Credo che sia stata una delle prove più difficili in assoluto e non perché con Guido la sintonia letterale non combaciasse ma perché sono molto gelosa delle mie creature di carta e tendo ad essere possessiva. Cercare di far combaciare i protagonisti nei vari ruoli affidati mi limitava e credo limitasse anche lui ma ciò l’abbiamo scoperto soltanto a cose avvenute.
Perché hai scelto il genere Fantasy?
Nel Fantasy divento autrice di testi. Me ne distacco e vi lavoro come se dinnanzi a me avessi un palcoscenico e io fossi la regista di un’opera teatrale. Creo scenari, luoghi che esistono soltanto nella mia mente e dove amo condurre per mano i miei lettori. Cosa impossibile con il romance dove mi trovo coinvolta emotivamente. Diciamo che con il fantasy mi diverto di più.
Come crei i tuoi personaggi?
Sono loro a cercarmi. Trovo difficile spiegare questa strana connessione di anime. Credo davvero di averli già conosciuti, forse in un’altra vita o in un universo parallelo e quando hanno bisogno di farsi conoscere, trovano il modo.
Solitamente da dove trai ispirazione per le tue storie?
Lo spazio che mi circonda, le mie giornate, le mie clienti in Salone (vi ricordo che sono parrucchiera), ciò che ascolto, sento. Ogni frase, fatto, emozione raccolta, la infilo dentro lo zaino della mia memoria. A volte sistemo tutto per bene nei cassetti, come appunto è successo con la saga di Emma, a volte lo apro e rovescio tutto sopra il letto. Pagine e pagine virtuali che si mescolano fino a che trovo il filo iniziale e lo snodo lungo il labirinto di un intreccio di cui non conosco la fine.
Ci sono autori ai quali ti ispiri e chi sono?
Licia Troisi. La considero la più grande autrice fantasy italiana in assoluto. Ma da qui partirei verso una lista infinita. Purtroppo l’Italia non è patria di numerosi autori fantasy, ve ne sono altri, certamente, di indubbio valore, eppure la loro creatività subisce lunghe battute d’arresto. All’estero, invece, questo genere è indiscusso padrone in campo letterario e cinematografico.
A che tipo di pubblico ti rivolgi?
Il fantasy non è alla portata di tutti. Se non sei abituato al genere, incontri difficoltà di comprensione. Ti devi affidare alla mia penna, lasciarti trasportare fra la realtà e la fantasia. Come dico sempre: cadere nella tana del Bianconiglio con Alice. C’è chi lo ama ed è allenato, chi l’ha scoperto con me grazie alla prima Trilogia fantasy pubblicata anni fa e alla saga angelica (Placebook Publishing) ma i lettori perfetti sono i giovani o coloro che l’animo e il cuore giovane lo hanno ancora, nonostante qualche ruga o capello bianco. Mi piace ascoltare le mie lettrici e scoprire quanta voglia di evasione c’è da una realtà piatta e grigia, da giornate che si rincorrono lente con lo stesso modus operanti e poi me le immagino sedute sul divano con il mio libro fra le mani e un sorriso sulle labbra quando incontrano qualche scena un po’ “piccante” come la definiscono. Non è vero che ad una certa età si smette di sognare a occhi aperti, si è soltanto dimenticato come si fa.
Che tipo di riscontro hai ottenuto fino ad oggi?
Nel paese dove vivo e lavoro, sono conosciuta come la parrucchiera/scrittrice. Ho i miei lettori/lettrici affezionati, in attesa di ogni mio nuovo libro. Dalla mia prima pubblicazione sono passati vent’anni. Libri ne ho scritti molti ma temo che, tra me e il successo ci sia l’oceano Atlantico. Chissà, magari un giorno qualcuno mi darà una mano per attraversarlo e forse scoprirà quanto le storie scritte da una matura signora della periferia di Verona possano addirittura diventare idee per un film. Come vedi, sono nella lista dei sognatori e mi auguro di esserlo per sempre. A parte questa parentesi, devo ringraziare ogni editore incontrato lungo il cammino, da quelli a pagamento, ebbene sì, i primi libri sono nati “in provetta” e di certo non mi pento di averlo fatto. È difficile se non impossibile farsi conoscere. Quando affermo che ci sono più scrittori che lettori, do la definizione esatta del panorama letterario, almeno qui in Italia.
Hai già iniziato a promuovere questo nuovo libro?
Certamente. Lo attendevano con ansia e ho programmato la prima presentazione nella biblioteca della mia città. Il tempo è stato inclemente eppure, la sala piena di gente, con i loro sorrisi, l’entusiasmo e l’affetto che sempre mi dimostrano, mi hanno ripagato di tutto l’impegno e le lacrime versate per giungere a questo. Guido Cornia mi era accanto, sobbarcandosi kilometri sotto la pioggia ma credo ne sia valsa davvero la pena. Forse ne farò delle altre, se riuscirò a farmi “invitare” da qualche parte. Sapete bene tutto quanto sia difficile. L’anno scorso, durante la presentazione di LA CASA DEI RICORDI, un libro sofferto ma da me fortemente voluto per trovare ancora un legame con mia madre, persa da poco, qualcuno mi disse che sfruttavo le emozioni personali per vendere. Ho atteso un attimo, prima di rispondere, temevo di lasciarmi coinvolgere in un dialogo dove una frase sbagliata poteva far fraintendere lo scopo del mio viaggio. Sì, sono in viaggio da sempre, da quando ho imparato a scrivere ed ogni tappa in cui mi fermo per riprendere fiato, serve per elargire parte di quanto ricevo. Ogni libro pubblicato ha contribuito a donare le mie royalty ad associazioni che lavorano nel territorio. Posso nominarne alcune: il Centro Antiviolenza di Legnago (VR), il Consultorio Famigliare, La Lega del Cane … proprio a quest’ultimo ho versato l’ultimo assegno proprio durante la serata di presentazione. Ebbene sì, sfrutto le emozioni dei miei lettori, li guardo negli occhi e porgo il mio cuore con un sorriso. Se in loro risveglio il desiderio di perdersi nelle trame dei miei libri e con questo aumento quanto posso donare, beh… non aggiungo altro.
Hai già qualche nuova idea in cantiere?
Nel mio animo, cuore e mente è già scritto, devo solo trovare il tempo di mettermi al computer. Non sarà un fantasy. Molte lettrici hanno sottolineato il fatto che un co-protagonista della saga romance di Emma e Lorenzo, è stato lasciato a languire nell’ombra. Credo di aver trovato il modo per riscattarlo. Giusto per non dimenticare niente, devo ringraziare Claudia Filippini in primis per avermi spronata a creare Emma e Fabio Pedrazzi per tutto il lavoro dietro la nascita di un libro. Con la Placebook Publishing sono diventata autrice consapevole delle mie potenzialità, senza Claudia e una sua telefonata serale che ricordo ancora perfettamente, non sarei qui a raccontarvi cosa si nasconde dietro le meravigliose copertine create per me da Fabio.
“Mi piace il tuo modo di scrivere, certo, c’è da lavorarci parecchio, ma se vuoi ci possiamo provare. Sta a te decidere se fidarti o meno del nostro lavoro”
Così è nato Chosen, il primo libro pubblicato. Dopo sono arrivati Fairy of the winds, la saga romance di Emma e Lorenzo e l’ultimo nato Le scogliere di Baile. Se Golo Luisa è qui per questa intervista, lo devo a loro. Penso di aver fatto bene a fidarmi.
Bianca Folino