Letteratura e tv : un rapporto sempre più stretto

Con l’inizio del nuovo anno iniziano a circolare le voci su quelle che saranno le nuove serie televisive destinate ad essere presentate nei prossimi mesi ed ancora una volta assistiamo ad  un ulteriore consolidamento del rapporto tra queste produzioni e le opere letterarie.

Tra i vari titoli che circolano l’attenzione cade immediatamente sulla serie tv che Valeria Golino si appresta a dirigere con l’intento di portare a conoscenza del pubblico della rete Sky il più importante romanzo scritto da Goliarda Sapienza e cioè “L’arte della gioia”. Chi ha letto il romanzo e conosce la scrittrice sa quanto sia ardua questa operazione.

Un’altra scrittrice (o presunta tale visto che nessuno ad oggi ha mai avuto l’opportunità di incontrarla essendosi costruita attorno un alone di mistero in merito alla sua esistenza) è Elena Ferrante. Mentre siamo in attesa che venga comunicata la messa in onda della terza stagione tratta dai romanzi de “L’amica Geniale”, produzione a quattro mani dell’americana HBO e Rai,  si narra sia in fase in di lavorazione anche un nuovo sceneggiato tratto dall’ultimo romanzo  della scrittrice (dal titolo “La vita bugiarda degli adulti”) per la rete Netflix.

Dai romanzi gialli di Alessandro Robecchi è in corso di diffusione la serie che racconta le vicende del detective Carlo Montessori e che prende il titolo proprio dal protagonista (“Monterossi: la serie” su Sky) interpretato da Fabrizio Bentivoglio.

Altri scrittori per certi versi al momento meno popolari di quelli sopra citati stanno beneficiando dei vantaggi economici derivanti dalla cessione dei diritti per la trasposizione televisiva mentre resta ancora tutto da studiare l’effetto che dalla stessa ne deriva sulle copie vendute dei relativi libri. Ricordiamo ad esempio che al romanzo di Marco Missiroli (“Fedeltà” pubblicato da Einaudi) si è ispirata un’omonima serie per Netflix oppure quello di Silvia Zucca (“Guida astrologica per cuori infranti” uscito per Editrice Nord) la cui omonima serie è già giunta alla seconda stagione sempre per Netflix.

Maurizio De Giovanni, scrittore napoletano, ha già visto diversi suoi romanzi trasformarsi in serie televisive. In particolare  dovrebbe uscire a breve la seconda stagione di “Mina Settembre” (dal romanzo “Dodici rose a settembre” pubblicato da Sellerio) mentre è in corso di lavorazione la quarta stagione de “I bastardi di Pizzofalcone” nonché la seconda stagione de “Il Commissario Ricciardi” tutte tratte da opere di De Giovanni.

Per quanto riguarda invece le produzioni straniere la più attesa sembra essere quella tratta da “Il Signore Degli Anelli” di J.R.R. Tolkien la cui prima stagione (di cinque in totale), composta da 20 episodi sarà preceduta da un prequel la cui diffusione è prevista per il 2 settembre 2022.   

Leggendo i comunicati stampa che circolano in questi giorni dovremmo aggiungere almeno un’altra cinquantina di serie tv tutte ispirate o tratte da romanzi o racconti di scrittori contemporanei italiani e non. I generi sono spesso quelli che catturano maggiormente l’attenzione del grande pubblico: gialli, thriller, fantascienza, fantasy e non ultimo horror. Tra gli altri troviamo la saga di “The Witcher” tratta dal primo romanzo di Andrzej Sapkowski “Il guardiano degli innocenti” oppure “Good omens. Le belle e accurate profezie di Agnes Nutter, strega” libro scritto a quattro mani da Neil Gaiman con l’inventore del genere fantastico-comico Terry Pratchett,che porterà su PrimeVideo la seconda stagione dell’omonima serie “Good Omens”. Davvero l’imbarazzo della scelta nella ricerca di cosa vedere per trascorrere le nostre serate. Ma ricordiamo sempre che il libro ed il film o la serie sono due cose decisamente differenti. Ed ogni tanto spegniamo il video (di qualunque dimensione e/o tipo esso sia) dedicando un po’ di tempo alla lettura.

Carlo Pulici