Libere di scalare e di vivere

In montagna si sentono bene tanto da sfidare le altitudini e scalare, libere da tabù e pregiudizi e vestite con gli abiti tradizionali. Sono le cholitas escaladoras che vivono in Bolivia e indossano abiti coloratissimi con gonne voluminose e scialli altrettanto colorati a coprire le spalle. Simboli della propria cultura ma anche di una discriminazione sociale che ha origini nel periodo coloniale. Il termine “cholitas” veniva infatti usato in quel periodo per riferirsi alle donne indigene, o meticce. Ma queste donne hanno deciso di indossarlo, come i loro abiti, con orgoglio per rivendicare la propria identità.

Le cholitas escaladoras hanno lavorato come guide e cuoche d’alta quota fino al 2015, anno in cui hanno deciso di iniziare la propria avventura in alta montagna sfidando la concezione maschilista legata all’alpinismo e alla società. Da allora hanno conquistato le principali vette sopra i 6000 metri di tutto il Sudamerica.

Ma il loro obiettivo è scalare l’Everest, la montagna più alta del mondo. E di grinta per farcela ne hanno da vendere. Hanno lanciato una raccolta fondi per finanziare la spedizione: vogliono essere le prime donne in gonna a scalare quello che viene solitamente definito come “il tetto del mondo” per dimostrare a tutti quanto siano libere.

Nelle loro scalate utilizzano corde e ramponi, solo che sopra i pantaloni tecnici indossano la “pollera” la lunga e ampia gonna tradizionale e in testa portano la bombetta, ad eccezione di quei casi in cui sia necessario il casco. Hanno tutte lunghissime trecce. Da anni combattono contro l’emarginazione alla quale erano sottoposte fino ai giorni nostri: alcuni ristoranti non le ammettevano, come era precluso loro l’uso dei mezzi pubblici. Non potevano nemmeno accedere alla piazza centrale della capitale, plaza Murillo.

Hanno tra i 25 e i 55 anni e vivono a El Alto, un sobborgo di La Paz, a 4000 metri di altitudine. Fino al 2015 hanno accompagnato gli alpinisti stranieri, come portatrici o cuoche e grazie a questa esperienza hanno deciso di fare un salto culturale e iniziare a scalare seguendo delle loro spedizioni per ribadire la propria libertĂ  e i propri diritti.

Redazione