Libri fatti a mano

Rigorosamente fatti a mano, pagine di libri cucite tra di loro con il sottofondo di musica classica. E’ quello che accade ogni giorno alla Bottega del Tintoretto a Venezia, la stessa in cui il pittore ha lavorato nel XVI secolo e che oggi rivive grazie ad un gruppo di artigiani volontari. Il tutto sullo sfondo affascinante della laguna.

Le attività in questa bottega sono quotidiane e diverse: c’è chi dipinge e chi rilega libri a mano. In particolare è quest’ultima attività la più curiosa e anche la più preziosa. E’ come fare un tuffo nel passato insomma. Del resto l’intento è proprio quello di preservare l’arte della rilegatura a mano e di passare questa conoscenza di generazione in generazione.

La bottega è circondata dalla ex casa del pittore manierista Jacopo Robusti in arte Tintoretto ed è fatta di una sola stanza che si anima grazie al gruppo di artisti che fin dal 1986 hanno iniziato a lavorare con l’obiettivo di preservare le antiche tecniche di stampa. Il loro lavoro viene messo in mostra durante eventi istituzionali e privati, ma anche durante le fiere dell’artigianato.

Qui si respira un’atmosfera che sa di riverenza per i libri, considerati oggetti sacri o quasi. Ma soprattutto sembra che il digitale non sia mai arrivato. I testi rilegati sono antichi ma anche quelli più moderni vengono stampati e cuciti a mano. Ogni artista collabora con progetti propri e tutti concorrono a divulgare quanto fatto. Vengono anche organizzati appositi corsi che sono stati proposti anche a scuole internazionali, tra le quali alcune francesi.

Ogni volume realizzato a mano e stampato con caratteri mobili viene realizzato in una tiratura limitata proprio per impreziosire ancora di più l’oggetto. I corsi proposti sono diversi e durante il periodo estivo si può partecipare a programmi di formazione intensivi che durano una settimana e che mirano a far apprendere la litografia, la pittura a olio, l’acquerello, la legatoria e la stampa d’arte. Chi invece preferisce i corsi più accademici si iscrive a quelli annuali da ottobre a maggio dove si svolgono una trentina di lezioni.

Infine ma non ultimo il “Taccuino per un viaggio” un progetto che chiama una decina di artisti di diversa formazione che devono compilare un diario su una riflessione creativa. Il Taccuino viene poi stampato e collocato in una mostra allestita appositamente.

Redazione

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