La pandemia ha lasciato strascichi di diversi tipi e tra questi le ludopatie che hanno segnato un aumento. Più persone si sono dedicate al gioco che potremmo definire d’azzardo in questo caso, non in base alla posta messa in palio ma alla dipendenza. I dati ufficiali che riguradano le ludopatie non sono recentissimi, purtroppo bisogna far riferimento al “libro blu per il 2020” dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli per avere una fotografia del fenomeno. Nel 2020 il volume del denaro giocato in Italia è sceso del 20 per cento con ogni probabilità a causa della pandemia che ha costretto molte persone a stare a casa e comunque a causa delle limitazioni imposte dalle normative anti Covid. Questo però non ha fermato la dipendenza, anzi ha fatto aumentare il gioco on line.
Se le slot machine sono state penalizzate dalle restrizioni, non altrettanto la rete che ha visto aumentare I giocatori. Nonostante l’incertezza vissuta, anche e soprattutto a livello economico, il gioco è in aumento, così come dimostrato dall’ultimo report di Assoutenti: durante il lockdown il 40 per cento dei giocatori usciva comunque per giocare in tabaccheria e solo il 23 per cento ha smesso di giocare, mentre l’11 per cento ha affermato di aver iniziato a giocare on line.
Del resto I giochi virtuali non sono differenti da quelli reali, si tratta sempre I poker, slot virutali e scommesse sportive on line. Solo che nei giocatori in rete la frequenza è maggiore. Il 30, 5 per cento ha giocato una o più volte al giorno, un altro 30 per cento ha giocato più volte alla settimana e il 39 per cento da una a quattro volte al mese. La spesa on line è più consistente di quella solitamente giocata in tabaccheria o nelle sale corse: oltre il 14 per cento dei giocatori riferisce di aver speso oltre 500 euro e l’11 per cento tra I 200 e I 500 euro. Questi numeri confermano quelli dell’Osservatorio nazionale che dicono che I malati di ludopatia in Italia sono 1,3 milioni. Stiamo parlando di persone che hanno una diagnosi accertata di dipendenza patologica. Ai quali vanno aggiunti quelli non dichiarati. Il fatto è che le ludopatie sembrano colpire le fasce più deboli, tra I quali gli anziani e hanno un costo sociale notevole. Le regioni che registrano un maggior numero di dipendenze da gioco sono Lombardia, Campania, Lazio e Emilia Romagna.
In questo contesto sono aumentate le richieste di aiuto alle associazioni di consumatori, soprattutto per far fronte alle difficoltà economiche. Gli utenti chiedono come fare a gestire situazioni debitorie o come ottenere la cancellazione dagli elenchi dei cattivi pagatori. La pandemia ha fatto emergere ancora di più questo problema. Per cui le associazioni si sono attrezzate offrendo un servizio di supporto legale e psicologico rivolto ai cittadini ludopatici. Le ludopatie sono una reale piaga dei nostri tempi pari al consumo di sostanze tossiche per giocatori e per le loro famiglie in termini di danni causati. Spesso la dipendenza da gioco è l’anticamera dell’usura. E sembra colpire di preferenza o I giovanissimi tra I 14 e I 19 anni d’età o gli over 65, in particolare soggetti di sesso maschile. Monitorare il gioco d’azzardo è fondamentale per prevenire comportamenti problematici e ludopatie, ecco perchè stanno nascendo Osservatori e progetti di contrasto che puntano soprattutto alla prevenzione. Occorre comprendere I motivi profondi dei giocatori per far fronte alle problematiche che nascono quando sorge la dipendenza e per cercare di contrastarla sul nascere.
Bianca Folino