Migranti, l’appello dell’Onu

La morte in mare raddoppia. Questo emerge dai dati in possesso dell’Agenzia delle Nazioni Unite che sottolineano come nel 2021 sono state più di 3mila le vittime, scomparse in mare mentre cercavano di raggiungere l’Europa, il doppio rispetto all’anno precedente. Proprio per questo l’Onu ha lanciato un appello ai governi affinchè si mobilitino per trovare alternative alle “rotte della morte”, cosi vengono chiamate le vie di fuga e viaggio della speranza intrapreso dai migranti. Si scappa dal proprio paese d’origine per diversi motivi, dalle persecuzioni come quelle subite dagli albini fino alla guerra e alla povertà.

Anche la Pandemia ha fatto sentire I suoi effetti sul fenomeno dei migranti, perchè molti di questi si sono rivolti a trafficanti per cercare di raggiungere le coste europee, con le conseguenze che ormai tutti conosciamo. Nel 2021 in Italia, via mare, sono arrive 53mila persone e oltre 23mila nelle isole spagnole. Rispetto al 2020 le partenze dalla Tunisia sono aumentate del 61 per cento e quelle dalla Libia del 150 per cento.

E’ noto che la maggior parte delle traversate vegono effettuate su gommoni affollati e imbarcazioni al limite con il rischio che si capovolgano. Ma già durante il viaggio che I migranti fanno via terra per raggiungere le coste dalle quali prenderanno I famosi barconi ci sono pericoli continui. Questo perchè I trafficanti abusano dei viaggiatori, maltrattandoli e facedo loro subire di tutto. Secondo l’Oim (Organizzazione internazionale per le migrazioni) la rotta del Mediterraneo è quella più pericolosa del mondo.

Alla questione negli ultimi periodi si è aggiunto il problema Ucraina, la guerra e I relativi profughi, tanto che l’Europa ha adottato una direttiva che riconosce la protezione come automatica conseguenza degli eventi soprattutto in caso di conflitto. Insomma si tratta di una reale emergenza alla quale bisogna far fronte mettendo in campo strategie nuove, perchè quelle adottate fino ad ora si sono dimostrate inefficaci. In questi anni perà la risposta dell’Europa al problema non è stata certo ottimale tanto che sono in calo sia le richieste di asilo che gli ingressi irregolari.

Redazione