Monumenti triangolari

Tutti conosciamo le piramidi e subiamo il loro fascino, nell’immaginario collettivo sono molto di più di tombe per quanto monumentali. Intorno a queste costruzioni sono nate tante storie come quella lanciata negli anni Ottanta dallo scrittore Robert Bauval che era convinto che le tre grandi piramidi egiziane sarebbero state posizionate in allineamento con le tre stelle principali della costellazione della Cintura di Orione. Per lui la loro posizione era tutt’altro che causale anche se la sua teoria, come tante altre del resto, non è mai stata dimostrata. Quello che è certo è che in origine queste tombe erano ricoperte da lastre levigate di calcare bianco che agivano come un enorme specchio riflettendo la luce solare. In altre parole, viste dalla luna, sarebbero sembrate delle stelle. Ma all’epoca gli uomini non erano consoni ai viaggi spaziali. Con ogni probabilità la scelta del calcare per riflettere la luce era motivata dalla necessità di preservare le mummie e quindi non permettere al calore solare di penetrare in qualche modo.

La civiltà egiziana è sicuramente tra le più antiche e le piramidi sono state per molto tempo, un segreto da comprendere. Fanno parte della necropoli di Giza e sono state costruite tra il 2480 e il 2550 avanti Cristo. Le più conosciute sono sicuramente Cheope, Chefrem e Micerino. Da tempo è stata smentita la notizia che le piramidi furono costruite grazie al lavoro degli schiavi. In realtà gli abitanti della zona contribuirono moltissimo ai lavori, in cambio di cibo, vestiti e riduzione delle tasse. C’è chi sostiene che in cima veniva utilizzato l’oro per guarnire la tomba ma non si hanno certezze in proposito. Le pietre venivano mosse attraverso delle travi lubrificate e venivano poi sollevate grazie ad apposite scale di mattoni.

Lo scopo di queste realizzazioni volute dai faraoni era quello di conservare le proprie mummie una volta morti. C’è anche chi sostiene fosse un metodo per generare energia idroelettrica, visto che sono state costruite nei pressi del Nilo, ma in realtà è più probabile che I materiali da utilizzare per le costruzioni fossero trasportati con delle navi sul Nilo appunto. Inoltre esse sono state realizzate su altipiani in modo da evitare qualsiasi rischio in caso di inondazione. Le piramidi erano costruzioni funerarie utilizzate anche dalle cività precolombiane, è infatti possibile ritrovarne in Messico, a Teotihuacan dove possiamo visitare le piramidi del Sole e della Luna. Il sito si trova a 40 chilometri da Città del Messico ed era una città Azteca. Gli aztechi la chiavamo “luogo dove vengono creati gli dei” ed era un centro culturale e religioso che ha influenzato tutto il Mesoamerica. Nel 1987 Teotihuacan divenne bene protetto dall’Unesco. Le due piramidi sono state realizzate più di due mila anni fa. Anche nella regione dello Yucatan, sempre in Messico centrale, è possibile vedere una serie di piramidi edificate in varie epoche dai Maya.

Il fatto è che trattandosi di costruzioni realizzate diversi millenni fa, non esiste documentazione in merito se non quella archeologica. Chiaro quindi che le piramidi, come tutti I siti archeologici avvolti nel mistero, affascinino e attirino la curiosità di viaggiatori, studiosi e turisti. Non per nulla è uno dei siti prescelti da un certo tipo di letteratura che ha riscosso un notevole successo soprattutto negli anni Novanta. Basti pensare che la piramide è in realtà l’esterno della tomba che al suo interno si presenta in tutta la sua meraviglia, non per nulla erano riservate ai capi di Stato dell’epoca. I manufatti ritrovati hanno ulteriormente acceso la curiosità e la fantasia delle persone, in particolare scrittori e sceneggiatori che hanno scelto le piramidi come ambientazione di molte storie. E’ stato l’immaginario collettivo però a pensare che fossero storie vere e non semplici invenzioni artistiche per l’intrattenimento del pubblico.

Redazione