E’ andato al romanziere Adulrazak Gurnah il Nobel per la Letteratura 2021 e anche se in Italia la notizia è stata accolta con una certa indifferenza, rimane la motivazione dell’accademia: “Per la sua intransigente e profonda analisi degli effetti del colonialismo e del destino del rifugiato nel golfo tra culture e continenti”. Contro ogni pronostico, in quanto non era tra i favoriti, il premio è andato ad uno scrittore che parla di esilio, colonialismo e rifugiati. Del resto lui stesso è un rifugitao arrivato in Inghilterra alla fine degli anni Sessanta dove scriverà diversi racconti ed una decina di romanzi. Ora in pensione, ha insegnato letterature postcoloniali all’Università di Kent a Canterbury. Gurnah è il primo scrittore nato a Zanzibar a ricevere il Nobel per la Letteratura che il prossimo 10 dicembre riceverà l’ambito riconoscimento dalle mani del re di Svezia. Ed è solo la quinta volta che un africano viene premiato dall’Accademia di Svezia.
Il primo africano che ha vinto il Nobel per la letteratura è stato Wole Soyinka nel 1986, mentre nel ’91 il premio è andato per la prima volta ad una donna nera: Nadine Gordimer. Il Nobel è stato istituito nel 1895 da Alfred Nobel che lo ha condificato nel proprio testamento. E’ stato assegnato per la prima volta nel 1901. E’ considerato un prestigioso riconoscimento, molto mediatico che dà luce all’autore e al suo lavoro, siano questi in ambito letterario o scientifico. Oltre alla reputazione non va dimenticata la tranquillità finanziaria che conferisce.
Non è raro che il premio assuma connotazione politica, a volte con il valore di disconoscere i regimi autoritari come nel caso di Pablo Neruda o Boris Pasternak che sono stati premiati in quanto esiliati dai propri paesi. Non solo romanzieri e drammaturghi vengono premiati nella sezione letteratura, ma anche storici e filosofi come Jean Paul Sartre che ai tempi lo rifiutò. Per non parlare di Bob Dylan premiato in quanto cantautore nel 2016. A tal proposito tutti ricordiamo la relativa polemica riguardo al fatto che all’inizio Dylan sembrava volersi rifiutare di andare alla consegna e al fatto che essendo un cantautore non si occupava di letteratura.
Solitamente l’Accademia di Svezia annuncia il nome del vincitore ad ottobre e la cerimonia di premiazione è a Stoccolma, il 10 dicembre, giorno in cui ricorre la scomparsa di Alfred Nobel. Il premio consiste di un diploma personalizzato e medaglia d’oro con l’effige di Alfred Nobel e di una somma di denaro piuttosto considerevole, pari a circa un milione di euro. Il vincitore deve tenere un discorso nel quale definisce il suo lavoro ed evidenzia le sue aspirazioni artistiche. L’Accademia costituisce il Comitato Nobel che viene incaricatcato di verificare la pertinenza e i criteri di ammissibilità degli scrittori candidati. Le candidature possono avvenire anche su segnalazioni esterne presentate prima dell’estate, stagione in cui si svolgono i lavori del Comitato.
Dalla sua creazione il premio è andato a 14 donne, la più anziana è stata Doris Lessing premiata nel 2007 a 87 anni. Mentre il più giovane è stato Rudyard Kipling premiato nel 1907 quando aveva 41 anni. Una delle critiche mosse al premio Nobel è quella di avere una prospettiva occidentale e in particolare eurocentrica. Effettivamente l’Europa risulta la più premiata, mentre alcune aree geografiche, tra le quali quelle arabe, sono competamente trascurate. Anche alcuni favoriti dalla stampa sembrano essere sistematicamente estromessi: Claudio Magris, Haruki Murakami. Milan Kundera e Philip Roth.
Redazione