Petrarca: il mistero di Laura e dei resti

Chi era Laura, l’amata del Petrarca? Le teorie sono diverse, c’è chi sostiene fosse Laura De Noves, nobildonna francese e moglie del marchese Ugo di Sade e chi invece dice che la donna non è mai esistita se non nell’immaginazione del poeta aretino che la fece diventare la musa ispiratrice delle proprie opere.

Laura De Noves

Francesco Petrarca, precursore dell’Umanesimo e rapresentante della poesia italiana trecentesca insieme a Dante Alighieri e Giovanni Boccaccio, nacque ad Arezzo nel 1304. Tutti lo ricordano per il suo “Canzoniere”. Condusse una vita “sempre in viaggio” come scrisse nei suoi diari riferendosi all’esilio del padre Ser Petracco che era un notaio. Visse quindi ad Arezzo, Pisa, Montpellier e Bologna, ma viaggiò molto anche in Europa per conto delle famiglie più importanti dell’epoca. Fu proprio grazie ai suoi viaggi che trovò e studiò antichi manoscritti latini, ma non potè dedicarsi in toto alla sua passione per gli studi letterari fino alla morte del padre che in vita lo obbligò a studiare legge. La letteratura però non dava grandi entrate economica nemmeno a quell’epoca e Petrarca fu costretto a prendere gli ordini minori diventando chierico, anche se non aveva vocazione.

La casa di Petrarca ad Arquà

Uno dei suoi più cari amici fu proprio Boccaccio, seppur più giovane di 9 anni. I due si conobbero a Firenze nel 1350 e da allora ebbero un continuo scambio epistolare dove si parla anche di un cattivo rapporto con Dante, meglio sarebbe dire un non rapporto. In una lettera Petrarca spiega a Boccaccio che apprezza più gli scritti in volgare di Alighieri piuttosto che quelli latini.

Dante e Petrarca

Francesco Petrarca morì ad Arquà, in provincia di Padova dove venne sepolto e dove, negli anni il suo sarcofago fu più volte violato fino a che, alla vigilia della Seconda guerra mondiale I suoi resti vennero trasportati nei sotterranei di Palazzo Ducale, a Venezia e venenro poi riportati ad Arquà alla fine del conflitto. Nel 2003 un gruppo di esperti dell’Univesità padovana decise di verificare lo stato di conservazione delle ossa del poeta aretino ed ebbe la sorpresa di ritrovare invece un cranio che apparteneva ad una donna deceduta un secolo prima di Petrarca. Questo mistero non fu mai risolto e ancor oggi non si sa dove siano finite le ossa del poeta.

Redazione