Polvere di stelle

La luce a teatro: come avere una tela da dipingere solo che a differenza del foglio bianco, in teatro si ha a disposizione un “foglio nero”.

Chi non ha luce in viso non diventerà mai una stella.

(William Blake)

Il teatro è l’unico posto al mondo dove la luce esiste e prende vita solo durante gli spettacoli. Luce calda, luce fredda, luce incandescente, luce artificiale, luce che crea il tutto solo esclusivamente quando è chiamata, eppure quando gli si da il via prende il sopravvento e lo spettacolo prende vita.

All’accensione del faro protagonista, un solo attimo sembra un ricordo primordiale dello zenit e mentre gli occhi prendono confidenza con le onde luminose sembra di proiettarsi in un’altra dimensione. Tutta la realtà teatrale con la velocità di uno schiocco di dita prende forma e si consacra al pubblico. I fasci ora sanno esattamente dove dirigersi e cosa fare governati da mani sagge e da disegni precisi.

La posizione ed il puntamento con le varie intensità sono l’anima, il controluce il frontale ed i laterali,  definiscono la realtà drammaturgica della scena. I filtri colorati risplendono nel lustro dei loro toni, i fasci dorati danzano mentre gli attori compiono il loro rito sotto una doccia di particelle fatte della stessa sostanza del vestito di Andromeda.

Chi non ha luce in viso, non diventerà mai una stella. Quella luce alzando gli occhi al cielo ha un qualcosa di magico e di sublime.Qualcosa di indefinito e di antico, è  solo e semplicemente polvere di stelle.

Zuleika Iegiani