Polvere e vento

Fa già parte della famiglia PlaceBook Publishing & Writer Agency, Barbara Giuliano che abbiamo voluto intervistare per l’uscita del suo libro “Polvere e vento”. Giuliano ama l’arte ma soprattutto i libri che legge, oltre alla scrittura che spera di poter coltivare a tempo pieno, o quasi, una volta andata in pensione. Nata a Genova nel 1968, Giuliano vive e lavora a Catania. Il suo primo libro edito sempre dalla Placebook si intitolava “Cose dell’altro mondo”. Proponiamo ai lettori la sua intervista.

Questa è la tua seconda pubblicazione, come ti è venuta l’idea di questo libro?

In realtà l’idea me l’hanno data alcuni amici che, avendo letto il mio primo piccolo romanzo, sono rimasti incuriositi dalla co-protagonista: Maria. A quel punto ho capito che quel personaggio aveva ancora molto da dire, così le ho dato voce.

E il titolo come lo hai scelto?

Il romanzo è ambientato in un paese dell’estremo sud della Sicilia. Non lo nomino ma è chiaramente identificabile come il luogo dove è nato e cresciuto mio nonno paterno. Un paese che lui ironicamente chiamava “u paisi ro vientu” per la caratteristica che lo conraddistingue: un posto estremamente ventoso e, prima dell’avvento delle strade asfaltate, decisamente polveroso. I protagonisti della mia storia si muovono in questo contesto che prende inevitabilmente tanti significati.

Presentati ai lettori di Kukaos, chi è Barbara Giuliano?

Vediamo un po’. Provo a guardarmi dall’esterno…allora, Barbara è una di quelle persone a volte un po’ giullari, ironiche e sarcastiche.Una di quelle che non capisci se sta scherzando o parla sul serio. E’ una persona che ama molto la solitudine, i libri, ha una decisa adorazione per i gatti a cui permette di bullizzare il suo cane. Non ha figli ma con un marito, tre gatti e un cane, forse è stato meglio altrimenti il poveretto lo avrebbe perso nella confusione. Ha molti conoscenti ma pochi amici, un po’come tutti credo. Lavora a tempo pieno in una grande azienda e spera di raggiungere la pensione prima che la demenza senile le offuschi la memoria impedendole di ricordare quello che voleva scrivere. Dipinge, ama la storia e l’arte, i libri sono una vera malattia, Mozart un amico inseparabile e crede nei fantasmi, ebbene sì, ci crede e ci rimarrebbe veramente male se scoprisse che non c’è alcuna “magnifica presenza” ad osservarci “dall’altra parte”.

Com’è nata la tua passione per la scrittura?

Alle scuole elementari. Il mio maestro ci faceva inventare favole. E’ tutta colpa sua.

Hai degli autori di riferimento?

Amo moltissimo Isabel Allende e Stephen King. Ercole Patti e Vitaliano Brancati…irrinunciabili.

Sei nata al nord ma hai deciso di vivere al sud, perchè?

Perchè sono un sangue misto e al sud ho vissuto gli anni delle scuole superiori, poi siamo tornati in Umbria. Alla fine ho scelto il sud un po’ per forza e un po’ per amore.

Che significato ha per te la guerra?

Nello specifico la seconda guerra mondiale è talmente vicina a noi da permettere ancora di conoscerne storie ed episodi dalla voce di chi c’era e quando una storia te la racconta chi l’ha vissuta la senti più forte e la fai tua.

E la polvere di cui parli nel tuo libro?

Siamo tutti noi. Ognuno è un granello che a volte danza nell’aria allegramente spinto da una brezza leggera, altre volte finisce in vortici violenti di tempesta e ci sono tempeste buone e tempeste cattive. Altre volte si posa e si placa per un po’.

Abbiamo bisogno del vento che sollevi e porti via quella polvere?

Abbiamo bisogno di cambiare per restare vivi, quindi un vento buono a volte deve venire a spingerci un po’ più in là.

Progetti letterari futuri?

Non poso mai “la penna” perchè collaborando con il magazine on line “spazi esclusi” e gestendo per l’App Loquis il canale “Eccellenze: la Sicilia che ci piace” raccontare luoghi e storie è la mia vita. Mi piacciono molto i racconti brevi, mi solletica l’idea di una raccolta.Chi lo sa, forse c’è qualche nuova creatura in embrione.

Bianca Folino