Quando la narrazione è sensoriale

“La sigaraia”, è questo il titolo del nuovo romanzo di Fabio Pedrazzi, creatore della PlaceBook publisghing & Writer Agency, terzo episodio che ruota intorno al mondo del fumo lento. I cigari sono copotragonisti di questa storia che è il terzo episodio del genere e con essi i sensi che risvegliano nel lettore. Non bisogna essere fumatori per apprezzare il gusto, il profumo e il tatto che viene sottolineato a cornice del Thriller. Questa volta sparirà la sigaraia insieme a chi indaga sul caso e il lettore non rimarrà deluso da questa vicenda fatta di colpi di scena e suspance. Un libro da leggere tutto d’un fiato o rallentando i ritmi invece e soffermandosi sulle musiche che accompagnano la storia e che il lettore potrà ascoltare attraverso i QR code. Proponiamo ai lettori di Kukaos questa breve intervista all’autore.

Raccontaci: come ti è venuta l’idea dei Cigar Thriller?

Sono i due mondi che più amo… la scrittura e il fumo lento, due mondi che hanno molto in comune, almeno per me… se non accendo un mezzo Toscano faccio molta fatica a scrivere. Con i Cigar thriller ho riunito le mie due passioni.

Questa è la terza puntata, giusto?

Affermativo, come ti risponderebbero alcuni dei miei personaggi… è la terza puntata.

Come hai scelto il titolo?

In questo caso è stato piuttosto semplice, visto che la vicenda gira attorno a una sigaraia molto particolare.

Le tue storie sono spesso ambientate a Roma, ci spieghi la scelta di questa città, visto che tu sei di Milano?

Sono di Milano ma con Roma ho sempre avuto un rapporto molto particolare… l’ho sempre sentita come una sorta di città adottiva… oltretutto non scordiamo che sono 15 anni che vivo dalle sue parti.

Musica, sigari fatti a mano e danza, sono questi gli elementi che fanno da cornice alla storia?

Sono gli elementi di cui la storia si nutre per fare da contorno alla vicenda vera e propria… ma più che di musica in senso lato, parlerei di tango… perché quello che fa da colonna sonora… e nel libro ci sono i QR code per poter ascoltare i brani citati nella narrazione.

Queste storie cercando di coinvolgere i sensi del lettore, anche non fumatore, si parla di gusto, tatto, odorato…

Quando scrivi devi sempre tener presente che il lettore va coinvolto con tutti i suoi 5 sensi… e soprattutto gli va lasciato lo spazio per poter creare il “suo” di libro… un solo libro, dieci lettori= dieci libri diversi… se così non fosse avremmo scritto un rapporto tecnico.

Tu hai creato la PlaceBook e allora perché ti sei rivolto ad un’altra casa editrice per “Io serial killer”?

Prima cosa è stato un modo per mettermi in gioco, poi perché almeno per una volta ho voluto mettermi dalla parte dei nostri autori, cercare di capire come si muovono gli altri, dove gli altri sono le Case Editrici… tutto qui.

E che genere di esperienza è stata?

Te lo saprò dire più avanti, per ora molta cordialità.

Quali sono gli ingredienti per poter scrivere dei romanzi in serie, come i tuoi?

La serialità mi serve per poter scavare nelle vite dei personaggi… di ogni personaggio. Gli ingredienti? Credo che l’unico sia la voglia di non lasciarli mai andare via, perché in fondo… i miei personaggi sono anche i miei migliori amici.

Ci sarà un seguito a “La sigaraia”?

Sì, ci sarà e uscirà nei primi mesi del 2025… quello che non so è se ci sarà il quinto episodio, forse sì, ma al momento sto scrivendo una trilogia con un nuovo personaggio… Claudia Ridolfi, Commissario Capo della PS… ambientato a Milano il primo episodio (già terminato)… nel secondo invece la vicenda si snoda tra Milano, Portofino e Sestri Levante (sono a circa metà)… il terzo ancora deve nascere.

Bianca Folino