Tra gli anni sessanta e il duemila l’America è stata teatro di molteplici crimini al limite dell’incredibile. Quella di cui parleremo oggi non è propriamente una setta anche se così si proclamava. Ma cos’è in definitiva una setta?
La definizione esatta è un gruppo di persone che segue una specifica dottrina in ambito religioso, sociale, politico, filosofico, che si discosta da insegnamenti preesistenti e condivisi. Un gruppo di persone quindi, ma ne bastano quattro per fare sì che diventi tale?
I Ripper Crew, noti anche come Chicago Rippers si pongono in quella buia intercapedine difficile da decifrare. Che cosa sono dunque? Un gruppo di satanisti che non possono definirsi setta, perché non ne possiedono i requisiti? Un gruppo di criminali? Un gruppo di assassini?
Setta o no il Ripper Crew incarna il male in tutte le sue forme.
Quattro persone: Robin Gethct nato nel 1953, Edward Spreitzer classe 1958 e i fratelli Andrew e Thomas Kokoraleis nati rispettivamente nel 1961 e nel 1958.
Robin Gethct è considerato il fondatore dei Ripper Crew, ed è in possesso di una personalità malata e pericolosa. Di pura perversione. Una chicca. Il caso vuole che lavori per quello che sarà noto come il ” Killer Clown” , tale John Wayne Gacy, responsabile dell’uccisione accertata di almeno 33 persone. Gacy è all’apparenza un tipo del tutto rispettabile, a capo di un’azienda edile e i due collaborano in ambito lavorativo. Un evento che ha dell’incredibile e del surreale a dir poco.
Ciò che fa da collante per i Ripper Crew è il satanismo. Distorto, violento, reinterpretato, come una calamita capace di attrarre in modo morboso. Tutto questo sarà il preludio per gli eventi che seguono.
LE VITTIME
Il nome della prima vittima è Linda Sutton di 28 anni. Rapita il 23 maggio del 1981, verrà ritrovata cadavere dieci giorni più tardi presso il Villa Park Illinois. Il corpo presenta evidenti mutilazioni, il seno sinistro è asportato. Le indagini però si perdono in un vicolo cieco e i colpevoli sfuggono alla giustizia.
Il 15 maggio 1982 la banda colpisce ancora, stavolta si tratta di Lorreine Boroski. La vittima viene rapita di mattina, mentre sta aprendo l’agenzia immobiliare dove lavora. Il suo cadavere viene ritrovato cinque mesi dopo presso il cimitero di Clarendon Hills nella contea di DuPage.
Il 29 maggio dello stesso anno è la volta di Shui Mak, rapita presso l’ Hanover Park. Il corpo della ragazza viene ritrovato quattro mesi dopo.
A Shui Mak segue Angel York, mutilata, torturata e seviziata, anche a lei viene asportato un seno.
A fine agosto i quattro colpiscono ancora. È il 28 agosto, quando il cadavere di Sandra Delaware viene ritrovato presso le rive del fiume Chicago. Anche Sandra come le altre presenta molteplici mutilazioni. La gola tagliata e per l’ennesima volta il seno sinistro asportato.
Trascorrono pochi giorni quando viene trovato il corpo di Rose Davis, 31 anni. Il 6 dicembre infine, è la volta di Beverly Washington. Anche in questo caso, viene seguito lo stesso schema con l’ inconfondibile seno sinistro asportato, quale firma dell’assassino.
Sì contano 6 vittime benché il gruppo verrà accusato dell’assassino di almeno 18 donne, molte delle quali mai ritrovate.
Miracolosamente Beverly sopravvive, sarà lei la chiave di volta per la risoluzione del caso, grazie agli indizi forniti e alla descrizione degli assassini.
Semplice ed efficace il modus operandi della banda, che agisce spostandosi con un furgone. Adocchiata la vittima, viene dapprima rapita, per poi essere portata nella casa di Gethct, un attico, dove è stato allestito un tempio in onore di satana.
Nella Satanic Chapel, come viene chiamato, candele, un altare con drappo rosso, pareti sulle quali campeggiano sei croci rosse e nere.
Le vittime, come è facile intuire sono sacrificate a satana. Il rituale prevede la recitazione di versi, la tortura della donna, l’asportazione del seno sinistro, che viene successivamente mangiato dai membri della banda, e la masturbazione.
Surreali le vicende legate alle indagini e all’arresto dei membri della banda. Gethct viene fermato una prima volta, ma subito rilasciato per mancanza di prove.
Alla fine il cerchio si stringe sempre più attorno ai quattro fino al loro arresto.
Andrew e Thomas Kokoraleis, Edward Spreitzer confessano subito i rapimenti e gli omicidi. In un primo tempo Spreitzer viene condannato a morte, pena che sarà poi commutata in ergastolo senza condizionale.
Di fatto la pena di Thomas Kokoraleis, condannato all’ergastolo sarà in un secondo tempo ridotta a settanta anni di carcere per essere poi ulteriormente decurtata, infatti l’ uomo è stato scarcerato nel marzo del 2019.
Sorte ben diversa spetta al fratello che nel 1999 verrà giustiziato con iniezione letale. L’ultima condanna a morte inflitta dallo stato dell’Illinois prima dell’eliminazione definitiva avvenuta nel 2011.
E Robin Gethct, il leader carismatico della banda? Che fine ha fatto?
Paradossalmente è colui che non ha mai confessato gli omicidi. Viene condannato a 120 anni di prigione, potrà avvalersi della libertà vigilata nel 2042.
Le vicende criminali legate al Ripper Crew rimangono a tutt’oggi avvolte da un alone di mistero e da una spessa coltre di punti interrogativi. Robin Gethct e la sua banda entrano nella cronaca in modo repentino e altrettanto repentinamente ne escono. Un anno, dal 1981 al 1982 di omicidi, ben 18. Una storia consegnata ai posteri che ha molto di simile a quella di Jack lo Squartatore o al mostro di Firenze.
Probabilmente non sapremo mai cosa si nascondeva nelle menti di questi efferati assassini.
Sonia Filippi