Shibari: l’arte dei nodi

Oggi parleremo di un argomento interessante oltre che particolare. Quanti di voi conoscono lo Shibari? E che cos’è nel dettaglio? In realtà nasce come pratica giapponese di bondage erotico, una disciplina che consiste nel legare o immobilizzare un partner, in gergo il “sottomesso”, durante un’esperienza sessuale.

In realtà oggi lo Shibari è molto di più che una pratica erotica, viene considerata un’opera d’arte, per l’uso che si fa di corde e nodi. Grazie alle diverse e all’apparenza complesse tecniche di legatura, il corpo del sottomesso diviene una scultura vivente. Gli intrecci e le lunghe corde colorate sono interpretate come le pennellate su un corpo che ne diventa la tela.

Nell’ antichità per simboleggiare l’unione tra l’umano e il divino, le tradizioni del Sol Levante comprendevano anche la legatura. L’arte dello Shibari deriva da un’ antica forma di schiavitù nel periodo che va dal 1603 al 1868, ovvero l’ arte marziale che immobilizzava i prigionieri di guerra tramite corde di canapa e juta, infatti anziché rinchiuderli in prigione si usava spesso renderli inermi con una corda. Quest’ arte marziale comprendeva anche la scelta di una fune particolare per simboleggiare una stagione, una direzione cardinale e l’animale protettore della rispettiva stagione e direzione.

La corda blu rappresentava il dragone, la primavera e l’est. Quella rossa la fenice, l’estate e il sud. La bianca la tigre, l’autunno e l’ovest. La nera infine la tartaruga, l’inverno e il nord. Pian piano la legatura entrò nell’ immaginario erotico giapponese e il passaggio successivo fu applicato dal fotografo e pittore Seitu Ito che combinò le tecniche del bondage con l’arte moderna. Il termine che ne derivò fu Kimbaku che nello specifico indica la forma più artistica ed estetica del bondage stesso, quella di un’arte che si sofferma sulla bellezza dei nodi attorcigliati e dei legami tra le corde.

Il Kimbaku, sinonimo di Shibari è caratterizzato da rigide ed elaborate tecniche di legatura e nodi certamente, nonché della cura attenta e ricercata della posizione del corpo del modello e della composizione della scena. Il materiale usato non è casuale, viene adoperata spesso la canapa perché è segno di potere, ma può essere juta, cotone o lino per essere resistente e morbida. 

Sonia Filippi