Società al femminile

In passato, nel Pacifico esistevano antiche popolazioni matrilocali, cioè in quei luoghi le donne restavano nel paese di nascita e gli uomini no. Erano le donne ad essere I cardini delle comunità. Stiamo parlando di 3mila anni fa e di isole come l’Oceania lontana che comprende la Micronesia, la Polinesia e la Melanesia. Proprio di recente è uscita una ricerca sul periodico Science che sottolinea come la struttura dei primi insediamenti umani nelle isole del Pacifico prevedesse che le donne rimanessero stabili sull’isola della famiglia di origine mentre gli uomini si spostavano per vivere con la moglie. L’opposto di quanto avviene, ancora oggi, nelle società patrilocali comuni nelle popolazioni europee e africane.

Da quello che sappiamo 50 mila anni fa esistevano popolazioni umane in quella zona chiamata Oceania vicina, corrispondenti all’Australia, alla Nuova Guinea e alle Isole Salomone. Ma la zona definita Oceania lontana (cioè Micronesia e Polinesia come si diceva più sopra) venne colonizzata più tardi, 3 mila 500 anni fa quando alcuni esploratori si spinsero da quella che oggi chiamiamo Taiwan fino a raggiungere la Micronesia e le sue 2 mila isole.

Lo studio di cui si parlava è stato effettuato da un gruppo di genetisti della Harvard Medical School ed ha avuto per oggetto l’analisi del genoma di 300 individui antichi e moderni vissuti sulle isole dell’Oceania lontana. Da qui è emerso che almeno 5 gruppi di esploratori, che a quei tempi si spostavano in canoa, sono migrati in questa zona. Una volta che gli insediamenti diventarono stabili le donne tendevano a presidiare il luogo dove abitavano, mentre gli uomini venivano dall’esterno e si stabilivano dove le loro mogli abitavano. Le società matrilocali non sono rare così come si potrebbe credere, ma non sono nemmeno sinonimo di donne al potere. Anche in Cina, Amazzonia e a sud dell’India, in epoca pre industriale esistevano società simili, questo non vuol dire però che fossero matriarcali.

In Europa invece 4 mila anni fa erano le donne a spostarsi per formare una nuova famiglia, spesso lontano dal loro luogo di origine. Questi viaggi però sembra che abbiano favorito lo scambio di culture e saperi fino all’età del Bronzo. Queste erano quindi società patrilocali, rintracciabili soprattutto in Germania. Il fatto che le conoscenze furono trasmesse proprio grazie a questo tipo di organizzazione lo dobbiamo agli studi fatti su diversi cimiteri tedeschi. I ricercatori hanno esaminato I resti di 84 persone sepolte tra il 2500 e il 1650 a. C. Ogni sito di sepoltura era famigliare e quindi qui c’erano dozzine di defunti di generazioni successive. Questi studi effettuati sul Dna hanno messo in luce come la mobilità femminile fosse strettamente correlata con la vitalità culturale che caratterizzò l’età de Bronzo.

Redazione