Sulla scia dell’invisibile

Entra a far parte della famiglia PlaceBook Publishing & Writer Agency con il suo ultimo libro “Sulla scia dell’invisibile”. E’ Maria Fattore, classe 1980, nata a Pozzuoli, in provincia di Napoli dove tutt’ora vive e fa la mamma a tempo pieno pur se si è occupata per anni del doposcuola di bambini e ragazzi. Da sempre appassionata di lettura e scrittura, questa è la sua seconda pubblicazione. L’abbiamo intervistata per i lettori di Kukaos.

Raccontaci come ti è venuta l’idea di scrivere questo libro?

È una storia che mi ronzava in testa da un po’ di anni e che poi ha preso la sua forma definitiva l’anno scorso, quando ho finalmente deciso di metterla per iscritto. Fondamentalmente è una storia sull’amicizia, sul valore che i veri amici possono avere nella nostra vita, perché credo che molto spesso la famiglia sia formata anche dalle persone con le quali scegliamo di condividere le nostre esperienze, i nostri percorsi, indipendentemente dai legami di sangue o di parentela.

E come hai scelto il titolo?

Il titolo si basa sull’idea che le cose veramente importanti il più delle volte siano invisibili ai nostri occhi o meglio che siano visibili attraverso altri canali. È un po’ una sfida ad andare oltre, un invito a scavare più a fondo.

Chi è Maria Fattore?

Maria Fattore attualmente è soprattutto una mamma a tempo pieno di due bambini, ma definirmi solo come tale sarebbe riduttivo. Sono una donna che è caduta tante volte e che ha avuto la forza di rialzarsi, che ha trovato nella scrittura un modo per dar voce a sé stessa, per esorcizzare le paure, le delusioni, i fallimenti, i tanti problemi che a volte ti piombano addosso come valanghe. La scrittura però non è solo questo per me: è soprattutto creatività, è energia allo stato puro, è il dare vita a personaggi e storie sempre nuovi, a cose possibili e impossibili. Insomma si può dire che ho quasi imparato prima a scrivere che a parlare.

Ci sono autori ai quali ti ispiri per la tua scrittura?

Non c’è un autore in particolare a cui mi ispiro, anche perché sono molto eclettica nelle mie letture. Indubbiamente ci sono autori che seguo più di altri. Alcuni di questi sono: Paolo Coelho, Guillaume Musso, Dan Brown, Carlos Luis Zafon.

Quanto è importante per te l’amore?

L’amore per me è fondamentale e mi riferisco principalmente all’amore in senso lato. Ritengo che esso sia il motore di tutto, è probabilmente la forza maggiore di noi esseri umani. Che si tratti dell’amore per le persone a noi care o dell’amore per un lavoro, per uno sport, per un hobby, è ciò che ci spinge a essere migliori, ad agire, a fare sacrifici, a lottare e a ottenere risultati. Ciò che ci fa gioire e sentire vivi è proprio la passione che mettiamo in quello che facciamo e proviamo.

E il passato di ognuno di noi?

Il passato è un bagaglio che ci portiamo dentro, in qualche modo ci plasma, ci accompagna, fa parte di noi e della nostra storia. È il luogo in cui si mescolano gioie e dolori, vittorie e sconfitte. In realtà però non lo vedo come qualcosa di immutabile: è uno specchio in cui guardarsi per non ripetere gli stessi errori e fare sempre meglio. Può essere la spinta al cambiamento, alla rivincita, al darsi seconde possibilità.

Ci sono segnali che guidano il nostro vivere a tuo giudizio?

È difficile rispondere a questa domanda, perché non vorrei entrare troppo in merito a questioni religiose o spirituali. Sicuramente credo che la nostra permanenza qui, in questo mondo, abbia uno scopo ben preciso e sta a ognuno di noi cogliere o interpretare i segnali che meglio possano aiutarci a realizzarlo. Ognuno ha il proprio cammino e tutto può essere un segno, una rivelazione e non è detto che debba necessariamente essere qualcosa di etereo o di metafisico.

Raccontaci com’è stata questa esperienza editoriale…

Sono molto contenta e soddisfatta di questa esperienza editoriale con la PlaceBook Publishing. Ho già pubblicato un libro nel 2009, “Il rumore della pioggia”, con un’altra casa editrice, ma è stata un’esperienza molto deludente e per tanti anni non ho più voluto mettermi in gioco. Fabio Pedrazzi e Claudia Filippini sono stati magnifici con me, mi hanno supportata e consigliata e, nel realizzare la copertina del libro, hanno saputo cogliere in pieno l’essenza di tutto il mio romanzo.

Prchè i lettori dovrebbero comprare il tuo libro?

Le è mai capitato di ripensare al passato, a persone che non fanno più parte della nostra vita, ma che in qualche modo hanno lasciato un segno dentro di noi? Beh, in questo libro ho voluto raccontare come non di rado possa accadere di fermarsi e di ritornare su i propri passi e riscoprire quell’amico che non abbiamo dimenticato, quell’amore che ancora ci fa battere il cuore. E magari si è lì a chiedersi se si può cambiare il corso degli eventi, se una porta chiusa possa riaprirsi e spesso le risposte che si cercano possono trovarsi in un libro. A me è successo tante volte di emozionarmi attraverso la lettura. La mia è una scrittura semplice, fluida, che non appesantisce e il mio desiderio è che i lettori possano raccogliere ciò che ho cercato di seminare.

Progetti letterari futuri?

Progetti letterari futuri: sicuramente nella mia mente stanno già balenando nuove idee, qualche storia è già in cantiere e al momento giusto verrà fuori. Le belle storie d’altronde sono quelle che si impongono da sole e la mano dello scrittore non è altro che un mezzo per dare loro vita, per dare loro luce.

Bianca Folino