Tutta la fortuna del mondo

Quadrifoglio, cornetto, occhio di Allah, mano di Fatima e chi più ne ha più ne metta. Sono tutti oggetti di protezione e simboli portafortuna che fanno parte della cultura popolare del mondo ma che nei periodi di crisi, come quello che stiamo vivendo nell’ultimo biennio, ritornano in auge. Dai semplici oggetti fino ai simboli devozionali come i nostri ex voto che ritroviamo in varie chiese e che sono il segno di una grazia ricevuta. Da sempre l’uomo cerca di proteggersi da minacce esterne e cerca di proteggere la sua casa e la sua famiglia. Come prova ad esaudire i propri desideri rivolgendosi, in un certo senso, alle divinità. E lo fa con diversi oggetti. In alcune case greche per esempio, in fase di costruzione, vengono murati degli occhi di vetro che in Turchia sono gli occhi di Allah. In quelle cinesi invece viene appeso in bella vista il quadro degli otto trigrammi, solitamente quello del Cielo posteriore, ma ci sono anche i quadri con i trigrammi del Cielo anteriore. Insomma da sempre l’uomo utilizza gli oggetti come simboli, ma vediamo nel dettaglio le origini e i diversi tipi di portafortuna che vengono utilizzati nel mondo.

La rana dei soldi cinese

Ovunque si considera che questi oggetti attraggano la fortuna e allontanino le negatività. Si appendono in casa o si portano in tasca, o ancora si indossano. E non si tratta di semplice superstizione così come hanno dimostrato alcuni ricercatori (Eric Hamerman e Carey Morewedge) che hanno esaminato gli effetti delle pratiche superstiziose sulle persone: chi si era affidato a qualche simbolo ha avuto risultati migliori nei test ai quali era stato sottoposto. Questo perché affidarsi ad un portafortuna aumenta il livello di autostima influenzando di conseguenza le prestazioni. Quello che però interessa di più è che questi oggetti o simboli vengono utilizzati fin dall’antichità, in Mesopotamia come in Egitto, in Grecia come nell’antica Roma.

Il ferro di cavallo è uno dei portafortuna che viene solitamente appeso con le estremità verso l’alto onde evitare l’effetto opposto. La leggenda narra che un fabbro britannico inchiodò un ferro di cavallo allo zoccolo del diavolo anziché ferrare il suo cavallo e il diavolo promise, per essere liberato, che non sarebbe più entrato nei luoghi protetti dal ferro di cavallo appeso alla porta. C’è anche da considerare che i fabbri erano ritenuti fortunati perché lavoravano con ferro e fuoco, elementi considerati magici.

La spada dei soldi cinese

Il Jin Chan è un porta fortuna cinese ed è la rana dei soldi (o il rospo) che attira fortuna e prosperità se è tenuta in casa con una moneta in bocca. Secondo alcune leggende sembra che il rospo vivesse con il dio delle monete che gli insegnò a produrle con la sua bocca. Esiste poi la spada del denaro, utilizzata dagli antichi maestri taoisti per catturare fantasmi e sottomettere demoni che può essere appesa alla porta di casa per allontanare il male ed è realizzata con 108 monete di rame (il numero è importante in quanto è multiplo di 9, cioè di 3 che per i cinesi è simbolo di Cielo-Terra-Uomo) tenute insieme da un filo rosso. In Egitto c’è lo scarabeo che per gli antichi era simbolo di ressurrezione e trasformazione perché anche oggi lo scarabeo stercorario conserva e deposita le uova in palline di sterco facendole rotolare davanti a sé. Inoltre il suo nome in egiziano assomiglia molto a quello del dio sole: Kheperer è il nome dell’insetto e Khepri quello del dio. In Turchia viene chiamato Nazar Boncugu ed è l’occhio di Allah, di colore blu che è probabilmente originario dell’Asia Centrale; blu è un colore considerato raro per gli occhi a cui da sempre vengono attribuiti particolari poteri. Quella rarità fa sì che il blu venga considerato respingente della malignità. Ma c’è anche una leggenda secondo la quale un uomo dagli occhi blu distrusse, con un solo sguardo, una roccia che ostacolava la sua strada mentre 100 uomini insieme non furono in grando di spostare la stessa roccia.

Un albero decorato con l’occhio di Allah in Capadocia

In vari paesi africani si utilizza il Gris-Gris, amuleto che protegge dalla sfortuna e attira l’abbondanza, solitamente realizzato con un sacchettino di stoffa che contiene erbe, olii, pietre e talvolta versi del Corano. I sacchettini possono anche essere personalizzati con l’aggiunta di elementi che appartengono al destinatario. La mano di Fatima (di Miriam nella versione ebraica) è un amuleto decorato con diverse incisioni e solitamente ha un occhio al centro della mano mentre le 5 dita rappresentano i 5 pilastri dell’Islam. Nella versione ebraica c’è una stella di David e le dita sono i 5 libri della Torah. A seconda di come viene posizionata assume diversi significati e può essere realizzata con diversi materiali. In Giappone c’è il famosissimo Maneki neko il gattino che spesso vediamo anche nei ristoranti cinesi presenti sul nostro territorio è che è simbolo di fortuna e benessere. Il gattino fa un gesto con la zampa che può sembrare un saluto, ma in realtà se è la zampa destra è per attirare denaro e fortuna, mentre la sinistra porterà al suo proprietario amicizia, amore e salute.

Esempi di Mani di Fatima, al centro la mano di Miriam ebraica

Tutti questi oggetti vogliono essere portafortuna ma al contempo proteggere chi li possiede. Non possiamo considerarli dei semplici oggetti scaramantici, perché fanno parte del Dna culturale dell’uomo e dei diversi paesi. A leggere le varie notizie del mondo in questo periodo di coronavirus, subito ci si rende conto di come in un periodo di incertezza questi oggetti ritornano ad essere i protagonisti delle nostre case. Il presidente messicano Adréa Manuel Lòpez Obrador ha tenuto in mano diversi amuleti durante una conferenza stampa sulla pandemia. Fa parte della nostra natura di esseri umani cercare protezione e abbondanza, come nel simbolo della cornucopia realizzata spesso in materiali preziosi e che è un cesto ricco di alimenti di ogni genere.

Redazione