Fin da bambina coltiva il sogno di diventare scrittrice. Torna Nicole Vetica che dopo aver pubblicato con la Placebook Publishing &Writer Agency due thriller, esce con due nuovi libri. Favole per ragazzi che in realtà ha scritto diversi anni fa ma che ora vuole riproporre al suo pubblico. La prima si intitola “Lo specchio della luce” e la seconda “Kira e I guerrieri di Ninfa”. Abbiamo incontrato nuovamente Nicole Vetica per una breve chiacchierata che proponiamo ai lettori.
Dai thriller alle favole, come hai fatto questo passaggio?
Sinceramente è il contrario: sono passata dalle favole ai thriller. Entrambe le fiabe le ho scritte quando ero adolescente, avevo 14 anni, quindi i pensieri erano diversi rispetto ad ora, sognavo in modo diverso l’amore e l’amicizia… come una magia. Crescendo è cambiato il modo di vedere le cose, compreso amore e amicizia, i pericoli che si celano dietro coloro che credi di amare ma che si rivelano persone sbagliate per te. Ho pubblicato le fiabe solo qualche tempo fa perché quando ero più piccola me ne vergognavo, invece col passare degli anni mi sono detta: Perché no? Ed eccola qui, la mia dilogia fantasy al completo formata dal primo volume autoconclusivo e il prequel (secondo volume) che narra la storia accaduta prima.
Che significato hanno per te le emozioni?
Le emozioni sono importanti per la nostra vita, sono loro che ci fanno sentire “umani”. Che siano positive o negative non esiste una persona che non prova emozioni, si possono nascondere, si possono rifiutare, negare, ma non esisterebbe l’umanità senza esse.
Il mondo ha bisogno di magia?
Un mondo senza magia non sarebbe vissuto da sognatrici come me. Ovviamente non si parla di magia come quelle delle fiabe, cioè incantesimi e cose varie, ma già di per sé le emozioni possono essere definite tali. Una volta sentii questa frase: “L’amore è la cosa più vicina alla magia che esista” ed è vero. Tutto ciò che noi viviamo ogni giorno è magia.
E di eroi?
Beh… un bel Superman non mi dispiacerebbe (ovviamente “non” parlo della bellezza di Henry Cavill). Scherzo! Certo non sarebbe male se esistessero davvero, ma ci sono molte persone che nel loro piccolo riescono ad essere degli eroi, come dare una coperta e una cioccolata calda a un senzatetto o aiutare una vecchietta ad attraversare la strada, aiutare una persona in un momento difficile, sono i piccoli gesti a renderci eroi e il mondo ne ha bisogno, anche se ne ha sempre di meno. Ci vorrebbero più bei gesti e meno cattiveria.
Come collochi il male e il bene nei tuoi scritti?
Se devo dire la verità accade tutto per caso mentre scrivo, ogni azione del protagonista, che sia giusta o sbagliata, deriva sempre da un suo stato d’animo e, soprattutto, da un motivo particolare. Agli occhi del lettore ciò che fa il mio antagonista potrebbe risultare una cosa buona; e come? Faccio un esempio che in molti conosceranno: Death Note. Light Yagami dovrebbe essere il male, per molti invece è il bene. Stessa cosa potrebbe succedere con un personaggio buono, magari per molti potrebbero non essere giuste le sue azioni. Il bene e il male sono relativi.
Sono sempre antagonisti a tuo giudizio?
No, non sempre. La strega della mia fiaba è cattiva per un motivo, non che la vendetta sia la via giusta, ma per amore si fanno pazzie. Ho sempre odiato i personaggi che sono cattivi perché sì e basta, che sono malvagi senza una ragione. Se un antagonista è tale per dei motivi che secondo lui sono giusti allora non è mai solo “cattivo” anche se agli occhi del lettore può sembrare sbagliato. Bisogna sempre mettersi nei suoi panni, guardare le cose dal suo punto di vista e trovare così la logica dei suoi pensieri per completare il cerchio.
Queste storie risalgono però a molti anni fa, ci racconti il tuo percorso letterario?
Ho iniziato a scrivere da piccola, ricordo che la mia prima storiella parlava di un bruco che incontra una bellissima farfalla e sogna di poter volare come lei, così decide di saltare da un fiore altissimo per provare il brivido della libertà anche solo per un secondo, ma muore una volta toccato il terreno. Muore con il sorriso sul volto perché ha realizzato il suo sogno, anche se per poco, ignaro però del fatto che anche lui si sarebbe trasformato in una farfalla e avrebbe potuto volare libero. Con questa storia volevo far capire che ognuno di noi deve ringraziare per quello che ha, anche se non è all’altezza di quello che hanno gli altri, perché nessuno sa cosa ci riservi il futuro, magari con sacrifici e pazienza riusciremo a ottenere molto di più di quello che speravamo. Così come il bruco della mia storia, se si fosse dato tempo avrebbe avuto due ali più belle di quella farfalla che tanto invidiava. Poi ho iniziato a inventare storielle su EFP, ma che eliminavo subito dopo perché non mi convincevano del tutto. Tante volte inventavo storie brevi e le facevo leggere alle amiche, tra cui la prima stesura della mia fiaba. Dopodiché mi sono dedicata a frasi e poesie, tra cui una che -per puro caso- ho visto che è stata condivisa su un sito di poesie. E arriviamo così alla prima pubblicazione con la Placebook Publishing che è stata “Lo specchio della luce”.
A chi ti rivolgi con questi libri?
La mia fiaba è destinata ai bambini, vorrei dar loro un insegnamento molto importante e spero di riuscirci.
Quale messaggio vorresti arrivasse ai lettori?
Vorrei far capire che non bisogna avere per forza delle regalità per essere felici. Chi ci ama davvero lo fa per ciò che siamo e non per quello che abbiamo. Non importa quello che la vita ci offre; ciò che proviamo ad ogni passo è più importante di ciò che vogliamo raggiungere, ma lo scopriamo solo una volta arrivati a destinazione.
Daresti questi libri da leggere ai tuoi figli?
Certo. Mio figlio e i miei nipoti hanno già letto la fiaba, è una storia adatta alla loro età, scritta apposta per quei bambini che non hanno mai conosciuto una fanciulla come Emily, una di quelle che sceglie il guerriero con una capanna a un principe con un castello, una di quelle che fa sparire la sua bellezza trasformandosi in un mostro pieno di difetti, perché la vita è anche questo: nessuno è perfetto.
Quali letture consiglieresti ad un giovane?
Dipende dai gusti, a me personalmente è stato Acciaio di Silvia Avallone ad avermi appassionata alla lettura, non è stato un caso che l’ho citato anche nel mio thriller, forse consiglierei proprio questo.
Stai già scrivendo qualcosa di nuovo?
Sì, ora sono alle prese con un dark fantasy intitolato: “Oraculum-Misteri dal Limbo” che parla di un mondo soprannaturale in cui i protagonisti vengono scelti per uccidere una creatura proveniente da un luogo oscuro. Il perché sono stati scelti e il motivo per il quale questo mostro sia arrivato a loro lo scoprirete quando verrà pubblicato, ma ci vorrà tanto tempo ancora. Intanto buon lavoro a me.
Bianca Folino