Una fine mese difficile

I prezzi stanno per arrivare alle stelle e per milioni di europei sbarcare il lunario sta diventando un’operazione quasi impossibile. Le difficoltà sono molte e in molti le sentono con una sempre crescente impossibilità di arrivare alla fine del mese con quel che si ha. Contrariamente a quello che si potrebbe pensare non solo l’Italia è in difficoltà e non solo a causa di guerre e conflitti. La Germania per esempio che fino a pochi mesi fa vantava dati economici positivi ora sembra avviarsi verso la recessione.

Esiste anche il problema delle merci che scarseggiano e nel nostro Paese questo è diventato evidente nei cantieri riservati ai lavori di tipo energetico, sovvezionati dal Governo (il famoso 110 per cento per intenderci per il rifacimento di tetti e l’installazione di pannelli fotovoltaici e per la realizzazione dei “cappotti” sugli stabili residenziali) che sembrano non avere mai fine proprio per il rallentamento dovuto alla consegna del materiale edile. Anche l’Eurostat conferma dati poco incoraggianti sul fronte dell’inflazione che sembra accelerata in tutta Europa fin dal mese scorso: 9,9 per cento nella zona euro contro il 9,1 per cento del mese precedente. Es e la Germania si è avvicinata all’11 per cento di inflazione, le repubbliche baltiche hanno superato il 20 per cento mentre la Francia è andata meglio con il 6,2 per cento. In questo quadro l’Italia si è attestata al 9,4 per cento.

Gli aumenti sembrano aver colpito soprattutto l’energia seguita dal cibo, alcool, tabacco, servizi e beni industriali. L’inflazione annuale dell’Unione europea è stata del 10,9 per cento a settembre di quest’anno. E in tutto ciò l’Euro è nuovamente sceso rispetto al Dollaro. Quello che più colpisce è il dato relativo alla spesa: il nostro carrello costa il 10 per cento in più e si sente. Per trovare un periodo analogo di crescita dei prezzi bisogna tornare al 1983 quando I prezzi aumentarono dell’11 per cento. In tutto ciò Codacons ha già lanciato un allarme sul caro energia avvertendo che quasi 5 milioni di italiani hanno saltato il pagamento di una bolletta mentre altri 3 milioni sono indietro con le rate condominiali. In questo scenario quello che emerge è la totale mancanza, da sempre del resto, di una politica dei prezzi che tenga conto delle condizioni di vita dei cittadini, nonchè di una crisi economica che si è aggravata con la pandemia e che non deve certo essere sanata dai consumatori. Se non si inizia a vigilare seriamente sull’aumento dei prezzi non è fantascienza pensare ad una situazione in cui I consumatori si trasformeranno in qualcos’altro perchè impossibilitati ad acquistare alcunchè, oltre che a pagare bollente e spese varie.

Redazione