Verde smeraldo al veleno

Durante la morigerata età vittoriana una moda diffusa imponeva di indossare sgargianti vestiti color verde smeraldo. In realtà come si scoprì in seguito, tali abiti erano potenzialmente mortali. Avete capito bene, potevano uccidere chi li indossava.

Questi capolavori infatti erano tessuti e poi intrisi con la polvere di arsenico. La moda dell’epoca imponeva di indossare abiti con colori piĂą brillanti, dato l’avvento dell’illuminazione a gas, che rendeva le stanze all’ interno delle abitazioni meno buie.

Attorno a questa necessitĂ  nacque un mercato diffuso del verde smeraldo, alquanto tossico, in cui a primeggiare sarebbe stato proprio l’arsenico. Una sostanza non propriamente benevola per l’essere umano, il suo contatto infatti può provocare ulcere e dolori lancinanti. Può’ essere assorbita dall’organismo, entrare in circolo e provocare caduta dei capelli, vomito fino a danneggiare diversi organi interni. L’ arsenico non veniva usato soltanto per colorare gli abiti, ma anche per creare gli altrettanto meravigliosi ma letali accessori per capelli. Non soltanto, esso finì per essere usato per la carta da parati durante il XIX secolo. Ben presto però la societĂ  si accorse degli effetti nocivi di questa sostanza, soprattutto dopo la morte di Matilda, una fanciulla che creava fiori artificiali morta per avvelenamento da arsenico. Prima di morire si disse che vomitò una sostanza di colore verde e che la sclera dei suoi occhi avesse assunto il caratteristico colore.

Da quel momento in poi la paura si impossessò della società vittoriana e il verde smeraldo cadde in disuso. Conoscevate questa storia? 

Sonia Filippi