Il mistero di Waverly Hills Sanatorium

Il Waverly Hills Sanatorium, attualmente inattivo, è situato nella parte sud occidentale di Louisville nel Kentucky. Fu aperto nel 1910 per curare i pazienti affetti da tubercolosi, poiché all’inizio del novecento la contea di Jefferson fu devastata dalla “peste bianca”, la tubercolosi. Grazie all’avvento di un farmaco conosciuto come streptomicina, la malattia, subì un notevole arresto, rendendo inutilizzabile l’ospedale, che nel 1961 venne definitivamente chiuso. Tra il 1800 e il 1900 l’America fu letteralmente devastata dalla tubercolosi. Questa malattia essendo assai contagiosa, fece molte vittime poiché non ne esisteva la cura. Per ovviare al problema della diffusione, fu creato il Waverly Sanatorium, considerato l’ospedale più all’avanguardia. Nonostante ciò il tasso di mortalità all’interno del nosocomio era notevolmente alto, poiché i rimedi che al tempo erano considerati utili per la guarigione, consistevano unicamente in aria sana, buon cibo e riposo. Per i casi più gravi si sottoponevano i pazienti alla luce ultravioletta che aveva lo scopo di fermare la diffusione del micobatterio, oppure all’impianto chirurgico di palloncini all’interno dei polmoni, con l’intenzione di espanderne la capienza tramite insufflazione di aria.

Il sanatorio fu però riaperto l’anno successivo alla chiusura, come ospedale psichiatrico, dove venivano praticate terapie al limite della tortura tra cui l’elettroshock, per essere poi chiuso definitivamente nel 1982. Attualmente grazie a tutto ciò che sembra essere accaduto all’interno, il Waverly Hills Sanatorium, risulta essere uno dei luoghi più infestati. Nel 2001 l’edificio fu acquistato da Charlie e Tina Mattingly che lavorarono instancabilmente per farlo tornare all’antico splendore. Per i più temerari può essere visitato sia di giorno che di notte.

Oltre alle stanze, la sala chirurgica e la zona di degenza, c’è la possibilità di visitare il “Tunnel della morte”, che consta di una linea ferroviaria costruita per trasportare gli infermieri dalle abitazioni al nosocomio. Negli anni in cui era attivo tuttavia, il numero incontrollato di morti portò a utilizzare questo spazio come fossa comune, dove venivano accatastati i cadaveri.

Un’ altra delle zone maggiormente infestate è il quinto piano e in particolare la sede della sala operatoria. L’avvistamento più frequente riguarda un uomo in camice bianco visto molto spesso camminarvi all’interno. Anche la stanza 502 risulta essere teatro di contatti. Qui infatti, i malati psichiatrici si suicidavano, buttandosi di sotto. Qualche Ghost Hunter, cacciatore di fantasmi, racconta di aver visto, nei pressi delle finestre, forme in movimento che li avrebbero invitati a uscire con una voce tutt’altro che umana. È noto inoltre che nella suddetta stanza due furono le infermiere che si tolsero la vita, sparandosi e impiccandosi rispettivamente. Testimonianze affermano che all’interno dell’ospedale si possono udire passi, lamenti, porte sbattute e ombre che si aggirano per quei corridoi. In particolare lo spettro di una bambina, Emily, di circa sei anni, morta fatta a pezzi all’interno del cestello di una lavatrice, dove la piccola si era nascosta per sfuggire alle terapie, e inavvertitamente fatta funzionare da un’infermiera.

Che tutto ciò sia reale oppure solamente suggestione, una notte all’interno dell’edificio è vivamente sconsigliata. Anche ai più coraggiosi.

Sonia Filippi