Colonial Theatre: intervista con Emily Simmons parlando del mitico cinema di “Blob”

Cinema e arte attraverso centovent’anni di storia.
Una storia che corre di pari passo con l’architettura e lo sviluppo urbano di un’America in vertiginosa evoluzione. E’ il 1902 e le fondamenta del Colonial Theatre vengono gettate per dare sostanza ad un sogno, quello di Mr. Elliott, di far nascere un teatro di Vaudeville e cinematografo a Phoenixville, piccolissimo centro della Pennsylvania neoindustrializzata, proprio come aveva visto tra le mille luci di una New York già proiettata nel futuro.
Struttura magniloquente, stile prettamente Liberty; è l’umanesimo contemporaneo che giunge nelle remote periferie dello Zio Sam imponendo il progresso e tagliando i ponti col retaggio rurale americano.
Da quel giorno lo stupore – il “sense of wonder” – giunse a Phoenixville e non lo abbandonò mai più.
Facciamo un salto in avanti nel tempo ed arriviamo al 1958, una data da ricordare. Con l’avvento della “Silver Age” del cinema americano (il grande ritorno di Hollywood e di Broadway dopo il Maccartismo, nel secondo dopoguerra), anche nella costa est aprirono i battenti numerosi studios, tra cui uno vicino a Philadelphia, in Pennsylvania.
Qui, case cinematografiche indipendenti, specializzate nei più classici temi fantascientifici ed orrorifici tipici della “Cold War Era” (periodo in cui si materializzavano nei film e nella cultura popolare tutte le grandi paure di una terza guerra mondiale con l’Unione Sovietica), giravano produzioni a basso budget incentrate sulla più tipica narrativa alla H.G. Wells (extraterrestri, rapimenti alieni, viaggi nel tempo e nelle dimensioni, creature vegetali mostruose, ecc.) e fu uno in particolare di questi, “The Blob“, che per le sue peculiarità davvero uniche rimarrà nella leggenda, legandosi indissolubilmente al Colonial Theatre.

Di come il fluido rosa che uccide sia arrivato a Phoenixville e tutt’oggi smuova gli animi di migliaia di persone con strepitosi festival di genere che si tengono ogni anno, ce lo racconta, in esclusiva per Kukaos Magazine, la Dottoressa Emily Simmons, direttrice del Colonial Theatre e autentica fucina di idee per ogni evento legato al grande cinema dell’orrore: