Chi ha paura dei fantasmi?

Tutti la chiamano la villa maledetta, ma non si conoscono storie certe al riguardo, se non quelle inventate per il gusto del gossip. E se villa De Vecchi che si trova a Cortenova in provincia di Lecco potesse parlare, ne direbbe di cose e racconti che l’hanno a lungo diffamata. Questo nonostante sia famosa nel mondo vista che è stata inserita anche nella lista delle abitazioni stregate e inquietanti della storia dalla rivista statunitense Buzzfeed. La villa è stata soprannominata anche Casa Rossa per via del suo colore e si trova ad un’ora di auto da Monza.

La villa fu costruita dal conte Felice De Vecchi che fu uno dei protagonisti delle Cinque Giornate di Milano nel 1854 ed era una residenza estiva circondata da un parco di 130mila ettari. Il conte aveva scelto con cura anche gli arredamenti e aveva ornato l’abitazione con oggetti provenienti da tutto il mondo perchè era un appassionato di Oriente. Le leggende che potremo definire metropolitane, narrano che il conte abbandonò la villa improvvisamente dopo aver scoperto il corpo senza vita della moglie. Anche la figlia sembra essere scomparsa senza lasciare tracce lo stesso giorno. Chiaro che la villa sia diventata oggetto di curiorità e racconti sulle notti in cui si sentono I lamenti della contessa brutalmente assassinata, quasi sempre intensificati in occasione del solstizio d’estate e di quello invernale. Sembra che qualcuno abbia anche sentito suonare un pianoforte.

C’è anche chi vuole legare la storica abitazione estiva ad Aleistar Crowley, figura del satanismo mondiale, così come riporta il sito specializzato storiedimenticate.it che racconta di come Crowley volesse fondare una setta in Italia e dopo una ricerca con I suoi adepti scelse proprio la Casa Rossa dove trascorse un paio di notti prima che Mussolini lo cacciasse dall’Italia. Ma sono davvero e solo storie. In realtà I conti morirono di morte naturale e la villa venne abbandonata nel 1938 dagli eredi dei De Vecchi e negli anni a venire fu abitata da alcuni sfollati. Anche il Comune con la Sovrintendenza hanno discusso più volte il recupero ma tutti I piani sono falliti, nonostante nel 2012 il Fai si mobilitò per gli elementi archiettonici di valore della villa. Il restauro non è stato possibile anche per un rischio idrogeologico medio alto, in quanto nel 2002 l’abitazione fu sfiorata da una valanga. Del resto siamo in Valsassina.

Gli stessi abitanti di Bindo si rifiutano di credere alle storie che circolano e cercano di smentirle ma ora che l’abitazione è piuttosto precaria sembra attirare con più forza storie violente legate ad un presunto passato. Storie inventante naturalmente, perchè non ci sono fatti di sangue legati alla Casa Rossa che nel ‘59 è stata acquistata dai Medici di Marignano e successivamente, negli anni Ottanta, rilevata da alcuni inprenditori locali. Purtroppo negli ultimi 30 anni la villa è stata oggetto di saccheggiamenti da parte di varie persone e spesso è diventata un bivacco per tossicodipendenti. Inoltre villa De Vecchi ha di fronte a sè un futuro piuttosto incerto.

Del resto sono molti I luoghi lombardi abbandonati, antiche abitazioni, filande e fabbriche attorno a cui sorgono storie tanto affascinanti quanto improbabili. Soprattutto nelle zone brianzole, sia quelle più vicine al capoluogo sia quelle lariane rimangono tracce di un passato industriale che ha fatto il suo tempo ormai. Ma ancora oggi ne possiamo vedere le fotografie accompagnate da leggende di ogni tipo e genere. Per fare solo due esempi: la città fantasma di Consonno e il vecchio ospedale psichiatrico di Limbiate.