Clima: vino 1, birra 0

C’è da non crederci eppure la crisi climatica inizia a far sentire gli effetti su una serie di coltivazioni, soprattutto in campo agricolo. I cambiamenti climatici stanno influenzando il sapore di alcuni vini e birre ma con esiti opposti per le due bevande. Se infatti il vino sembra essere migliorato dal punto di vista qualitativo, non così per il luppolo, il principale ingrediente della birra.

Nella regione francese di Bordeaux che è diventata celebre nel mondo per la sua produzione di vini, la crisi climatica sta accentuando gli inverni umidi e le estati calde e secche. Ed è proprio questo che sta migliorando la qualità dei vini prodotti. Su questo fenomeno c’è proprio uno studio dell’Unviersità di Oxford che ha esaminato i dati metereologici della zona e li ha messi in rapporto con le valutazioni enologiche dei vini. Lo studio ha esaminato il rapporto tra dati metereologici relativi a temperatura e precipitazioni degli ultimi 70 anni e il sapore del vino prodotto. Del resto è proprio a Bordeaux che le piante ricevono un’irrigazione naturale attraverso le piogge. Quindi gli scienziati non hanno scelto questa zona a caso per il loro studio.

Se i cambiamenti cambiamenti climatici hanno affinato le qualità organolettiche di alcuni vini, non altrettanto è successo alla birra. In questo caso la rivista Nature Communication ha pubblicato una ricerca effettuata da un team di vari istituti che ha messo in luce come le estati più lunghe, calde e secche danneggiano la resa delle coltivazioni europee di luppolo. Gli studiosi hanno sottolineato come gli acidi amari presenti nel vegetale usato per la produzione di birra, quelli che danno quel caratteristico sapore, si sono ridotti proprio a causa delle elevate temperature. Inoltre nelle aree dove viene coltivato il luppolo, tra il ‘71 e il ‘94 e tra il ‘95 e il 2018, la sua produzione è diminuita del 20 per cento. E questo potrebbe portare ad un consistente aumento del prezzo della birra.

Non solo quindi la crisi climatica si fa sentire attraverso episodi atmosferici che si fanno sempre più violenti, ma inizia a colpire le coltivazioni di prodotti che vengono abitualmente consumati e che rischiano o di arrivare ad avere prezzi proibitivi o di non essere più apprezzati dai consumatori come un tempo.

Redazione