Sogni, Anima e Ufo: esiste un legame?

(Prima parte)

L’amico Marco Guzzonato, autore del libro “SOGNI, la mia strada verso l’aldilà” edito da Laboratorio Flam, nonché ricercatore spirituale (si occupa tra le altre cose di interpretazione dei sogni e ricerca medianica) e conferenziere di spessore, scrive nel suo libro: “Sono passati millenni da quando l’uomo ha iniziato a studiare il mondo onirico, numerose sono state le scoperte fatte nei secoli e centinaia sono le testimonianze che l’uomo del passato ci ha lasciato, dalle prime pitture rupestri allo sviluppo dei sogni lucidi nell’era moderna, ma i sogni sono davvero semplici elaborazioni dell’inconscio prive di causa/effetto? ”. La domanda risulta essere più che legittima; tant’è che il mondo onirico rimane indubbiamente uno dei tanti misteri ancora irrisolti dall’uomo. Lo stesso autore si pone la domanda se i sogni in realtà possano essere una sorta di portale, ricordando che lo stesso Sigmund Freud, fondatore della psicanalisi, li considerava una “sorta di ricompensa alle impossibilità di vivere i propri desideri a fini terapeutici”; non dimentica nemmeno di menzionare l’allievo di Freud, Carl Gustav Jung (fondatore della psicologia analitica), il quale spiegava il mistero dei sogni chiamando in causa l’inconscio collettivo. Secondo Jung, la nostra psiche attingerebbe da un immenso serbatoio denominato inconscio collettivo e attraverso degli archetipi (antichi simboli) il nostro inconscio elaborerebbe dati, messaggi e simboli da interpretare.

Ma non dimentichiamo che il sogno è da sempre un misterioso elemento che attira e affascina morbosamente l’essere umano: le prime fonti scritte risalgono all’incirca duemila anni prima di Cristo col testo intitolato “Libro ieratico dei sogni”. Esso risalirebbe all’antico Egitto e identificherebbe ben tre diverse situazioni oniriche: la prima, quella in cui un Dio ordina un significativo atto di devozione a chi lo subisce; la seconda, la rivelazione di informazioni di rilevanza estrema e terza, l’annunciazione di eventi e azioni future. Per gli Assiri il sogno era una sorta di portone di accesso al mondo dell’aldilà, il cui custode Zuqiqu consentiva di ricevere messaggi dai defunti o dagli dèi. Ma pure nell’Antico Testamento si trovano narrati significativi eventi di sogni premonitori. Non si dimentichino infatti i due sogni fatti dal faraone d’Egitto che, grazie all’interpretazione di Giuseppe, riuscirono a salvare il popolo egiziano. Tornando a tempi più moderni, sempre secondo Guzzonato, la fisica quantistica avrebbe in qualche modo aperto moltissime strade a teorie innovative, complesse e non di facile comprensione se non per gli addetti ai lavori, che ai fini del nostro scopo risulterebbero però fuorvianti. Quello che a noi interessa in questo ambito è stabilire una presunta e possibile interconnessione fra la materia ufologica e il mondo dei sogni, per capire se in determinate circostanze le due dimensioni possano risultare unite e intrecciate fra loro oppure siano destinate a rimanere agli antipodi come due entità o materie separate e univoche. E per logica di associazione, se il fenomeno ufologico è in qualche modo legato al mondo dei sogni, potrebbe il fenomeno del contattismo essere figlio del sogno, inteso quest’ultimo come “porta” di contatto fra due mondi estremi e usato come “corridoio” di incontro fra entità sconosciute e noi esseri umani? Citando ancora una volta un passo del libro di Marco Guzzonato, si legge che “…la teoria del multi-universo sviluppata dalla fisica quantistica, ci parla di possibili dimensioni create nel momento del Big-Bang, piani paralleli che interagiscono con la nostra dimensione, non solo il nostro universo ma infiniti altri universi infinitamente grandi e piccoli. Il sogno, dunque, potrebbe essere una di queste dimensioni? Potrebbe essere la nostra mente a proiettare il nostro spirito in altre dimensioni? … in questa dimensione possiamo avere indizi e premonizioni di come sarà il nostro futuro. Bisogna solo capirli e saperli interpretare”.

Già: proiettare il nostro spirito in altre dimensioni… avere indizi e premonizioni…

Secondo alcune scuole di pensiero, il nostro corpo fisico sarebbe solamente costituito da una sorta di frequenza più bassa di una unità di energia molto più espansa e ampia; insomma, il nostro fisico sarebbe in realtà molto più “esteso” della sola dimensione fisica. In altre parole, i nostri corpi fisici sarebbero composti da una sorta di vari “strati” denominati corpi sottili (vedi successivamente la teoria di R.L. Thompson) che si troverebbero sovrapposti uno all’altro durante la fase di veglia; una volta addormentati, durante il sonno essi si separerebbero consentendoci di muoverci verso altre dimensioni. Ecco, dunque, che il sogno diverrebbe una sorta di viaggio fra piani dimensionali diversi, dominati da leggi fisiche sconosciute ed estremamente diverse da quelle tradizionali. Ma molti si staranno chiedendo cosa c’entri tutto ciò con l’ufologia. Semplice. Spesso accade che in abito ufologico un sogno possa risultare essere foriero di fatti particolari o quantomeno singolari legati al mondo ufologico, anticipando eventi futuri e prevedendone le dinamiche e le conseguenze. A tal proposito, si ricorda quanto scrive Umberto Visani sulla rivista ufficiale del Centro Ufologico Nazionale, Ufo International Magazine n° 42 di settembre 2016 circa un caso ufologico avvenuto nella contea di Bonnybridge nella Scozia centrale il 24 novembre 1994. Un giovane ragazzo era andato a dormire e stava sognando di trovarsi vicino al garage di casa intento a osservare in cielo due sfere di luce volteggianti a circa venticinque metri da terra; una di esse si avvicinò repentinamente, mostrando come intorno a essa vi fosse un velivolo discoidale che ruotava su sé stesso. Guardandosi attorno, sempre nel sogno, il giovane si accorse che era presente anche il padre, il quale guardava attonito pure lui le luci, facendogli notare che erano le ore sei. Così dicendo se ne tornò in casa senza nemmeno interessarsi più alle luci. Nel frattempo, il sogno continuava con le sfere che iniziavano a volteggiare sopra la testa del giovane il quale provava un senso di rilassatezza.

Improvvisamente il giovane venne svegliato, interrompendo così il sogno, dallo squillare del telefono di casa: nel frattempo la madre iniziava a urlare di guardare sul tetto e il giovane temendo trattarsi di ladri imbracciò il suo fucile correndo in camera dei genitori. Una volta entrato la madre gli disse che aveva appena telefonato il padre avvertendola che sul loro tetto di casa stava osservando da lontano due Ufo. Il giovane allora raccontò il suo sogno sottolineando come il padre avesse fatto notare l’orario delle sei; alla realtà dei fatti la telefonata del genitore paterno arrivò alle 6.15! Un quarto d’ora dopo rispetto a quello sognato, ma pur sempre molto prossimo alle 6. Semplice casualità? Potrebbe anche essere. Ma liquidare il tutto menzionando semplicemente come caso il rapporto sogno-realtà, potrebbe essere drasticamente e ingiustamente fuorviante. Ma questo non risulta essere il solo caso conosciuto al riguardo. Pure a Vicenza, si è presentata una circostanza molto simile nella dinamica dei fatti nei primi anni ‘90, di cui venni personalmente a conoscenza per pura casualità e in modo confidenziale dalla stessa persona coinvolta. Un giovane studente delle classi superiori che per comodità chiameremo Mario (per rispetto della sua volontà di rimanere anonimo), raccontò quasi casualmente durante una cena in cui mi trovavo, di come pochi giorni prima fosse stato turbato da una vicenda singolare e particolarissima. Sognò che dalla finestra della sua camera da letto era testimone di un avvistamento di un’immensa astronave aliena che si stava avvicinando presso la sua abitazione per stazionarvi poco dopo sopra il tetto. Di impulso, si svegliò e quasi d’istinto si avvicinò alla finestra che, essendo estate era aperta a causa la calura intensa, e osservò in direzione del punto in cui aveva sognato l’astronave. Non vide certamente un oggetto come quello del sogno, ma sicuramente quello a cui assistette lo turbò notevolmente: una sfera multicolore, stile arcobaleno, stava roteando su sé stessa proprio nei pressi della sua abitazione lasciando fuoriuscire di tanto in tanto dei raggi come il sole disegnato dai bambini (parole del testimone). L’avvistamento durò qualche minuto ma il testimone non seppe quantificarne l’esattezza poiché, inebetito dalla visione, rimase lì a osservare l’oggetto fino alla sua scomparsa. Si ricordava di aver guardato l’ora solo in quel momento: le 3.17. Anche in questo caso un sogno rivelatosi successivamente reale, o molto simile ai fatti nella realtà degli avvenimenti, da considerarsi puramente casuale?

E gli esempi potrebbero continuare ancora.

Il racconto precedente, chiaramente se vero, non farebbe altro che confermare se ancora ce ne fosse bisogno, che in qualche maniera i sogni possono essere dei catalizzatori per questi esseri o mezzi provenienti da “fuori” (o almeno in alcune circostanze). Certo, non è detto che siamo in presenza di mezzi tipici dell’ufologia “dadi e bulloni”; se fosse plausibile tale ipotesi, indubbiamente ci scontreremmo con un fenomeno che pone le sue radici in ambito extradimensionale, ovvero saremmo in presenza di soggetti che avrebbero origine da un’altra dimensione. D’altronde il fatto che tali presunte entità “extradimensionali” possano spostarsi (o viaggiare!) fra le varie dimensioni spiegherebbe dunque molti casi di eventi ufologici correlati con i sogni. Ma allora i vari Ufo (Oggetti Volanti Non Identificati) avvistati da numerosi testimoni e individuati come vere e proprie “macchine”, come andrebbero catalogati? Forse come la materializzazione concreta di un mezzo extradimensionale? Oppure come un errore di valutazione da parte di esseri non terrestri che per qualche problema tecnico rendono visibile i loro mezzi nella nostra dimensione?

(Estratto da “Contatto Alieno: realtà o inganno terrestre?”, M. Pellegrin – Ed. PlaceBook Publishing)

Mirko Pellegrin

Coordinatore Cun TriVeneto

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