Contatto sì, contatto no, contatto…forse!

In numerosi e circostanziati trattati di ufologia generalmente si disquisisce prevalentemente su come dimostrare la realtà dei fatti di quel determinato avvenimento ufologico, della sorprendente modalità in cui si è verificato quell’avvistamento, della eccezionale dinamica di quel tipo di traiettoria e quant’altro di simile nel tentativo, spesso accanendosi in modo irrequieto e fuori luogo, di argomentare le proprie tesi nel modo più credibile possibile. E tutto questo con l’obiettivo di dimostrare le proprie ragioni nel modo più assoluto e certo possibile…

Ma, a mio modo di vedere, oramai dovremo cercare di compiere un ulteriore passo avanti cercando non di dimostrare se il fenomeno ufologico è reale o meno – poiché esso lo è, con buona pace degli scettici! – ma di creare una consapevolezza alternativa a tale fenomeno. Oramai il dibattito dovrebbe “spostarsi” su aspetti più concreti anche se finora considerati dai più, marginali. La domanda piuttosto dovrebbe essere: “Esiste la possibilità che avvenga un incontro fra esseri umani ed esseri provenienti da altri Mondi e in caso di contatto diretto fra l’umanità ed esseri provenienti da “altrove”, quale dialogo si instaurerebbe fra le controparti?”.

In effetti quello che per noi esseri umani potrebbe essere normale, non è detto lo sia per eventuali extraterrestri, e viceversa. Un palmo della mano alzato in segno di pace, potrebbe essere interpretato da esseri extra solari come una minaccia nei loro confronti; e lo stesso dicasi a parti invertite. Un loro eventuale gesto di amicizia, potrebbe dai nostri militari essere inteso come una presunta minaccia per la Terra, con il rischio di scatenare una devastante e quanto mai impari guerra dei Mondi! Di più: un eventuale leader politico terrestre dalla personalità nevrotica, privo di tatto politico o peggio ancora una figura estremista e violenta, potrebbe mettere in seria difficoltà un eventuale tentativo di dialogo da parte di “terze parti” con noi. Dunque un eventuale dialogo aperto con presunte entità aliene dovrebbe per forza di cose essere affidato ad un rappresentate dall’ineffabile moralità e condotta pacifica; ad esempio una delegazione composta da un Dalai Lama (il quale tra l’altro nel 2013, il 9 maggio per l’esattezza, venne a dichiarare in modo aperto ed esplicito durante la sua visita negli USA, che “ … il Buddismo è a conoscenza che gli extraterrestri esistono e sono come noi; dovremmo quindi accogliere i visitatori galattici come uguali a noi, stringendo loro la mano…”) ed altre personalità cordiali e dispensatrici di pace dovrebbe essere estremamente consigliabile. Già lo stesso film del 2017, “Arrival” del regista Denis Villeneuve ha affrontato il problema della comunicazione e della difficoltà di come porsi e capirsi fra razze differenti provenienti da due mondi diversi. Infatti in tale film l’ambiguità di una traduzione letterale diventa un problema interplanetario rischiando di portare la Terra in contrasto con gli abitanti di un altro Mondo. Dunque pensare di mettere nelle mani di un solo uomo un presunto incontro con una delegazione extraterrestre, potrebbe risultare deleteria e una decisione alquanto scellerata e priva di logica. Attualmente solo una delegazione di personalità positive e di coscienza potrebbe rappresentarci dinnanzi ad una eventualità di portata così planetaria. E nondimeno non possiamo dimenticare che lo stesso Papa Bergoglio in più occasioni si è rivolto ai fedeli citando più volte gli “alieni” fra lo sconcerto dei fedeli e della stampa che ha copiosamente ed assurdamente tentato di dare una spiegazione – poco – concreta alle citazioni del Sommo Pontefice evidenziando come egli usi un linguaggio “estroso e di concetto”. Non bisogna dimenticare inoltre che il Cun, ha elaborato a partire dagli anni scorsi un Protocollo di Contatto ad hoc per tale eventualità, futura o immediata essa possa essere.

Certo; prima o poi qualcuno doveva pur pensarci…!

Ma siamo poi sicuri, che in realtà queste entità aliene vogliano cercare un dialogo con noi? Che cosa ce lo fa pensare?

Esistono sostanziosi indizi, che in realtà “esse” vogliano controllarci da lontano per non incontrarci di persona, magari proprio a causa della nostra indole bellicosa, oppure perché siamo considerati ancora troppo primitivi, oppure perché non destiamo il loro interesse o, chissà mai, perché ci temono….

O, forse, perché essendo noi da loro considerati ancora dei “bambini” rispetto la scala evolutiva dell’Universo e dunque ai loro occhi ancora dei grezzi primitivi, temono che la nostra società possa implodere in un eventuale confronto con loro: vedasi le popolazioni precolombiane con l’uomo bianco!

Chissà! Misteri, per ora senza risposte.

L’unica certezza che abbiamo al momento, risulta essere che numerosi individui sulla Terra affermano di essere in contatto diretto con presunte entità di origine non terrestre che li avrebbero in qualche modo “eletti” quali portavoce o casse di risonanza dei loro valori provenienti da oltre lo spazio.

Che poi tali dichiarazioni, talvolta assolutamente originali nei loro contenuti, possano risultare reali o meno resta tutto da verificare; certo è che in più occasioni si è avuto una riprova futura di quanto affermato in tempi non sospetti …. È in tale contesto che si offre lo spunto per una riflessione originale pronta ad aprire il campo per ulteriori approfondimenti in materia; perché il contattismo si colloca in un contesto marginale all’ufologia, ma allo stesso tempo ne fa parte in modo quasi indissolubile.

Ma non si creda che analizzare una tematica di tale portata risulti di facile argomentazione: c’è da tenere in considerazione numerosi elementi fra cui non ultimo il “substrato psichico e psicologico” dei soggetti coinvolti in tali situazioni.

E non si creda che tutti coloro che ne sono vittime (si perché in molti casi i soggetti si sentono vittime di tale situazione e ci chiedono aiuto…), ne parlino a cuore aperto e con estrema leggerezza; anzi la maggioranza si sente come fosse “malata” e propende per non parlarne pubblicamente se non in sede privata e a pochi conoscenti. Sono convinto che quello che accade a numerose persone sia in realtà solo una punta di un iceberg di proporzioni gigantesche ed appartenente ad un “progetto” di più ampia portata e a noi umani non comprensibile o che non è attualmente dato di sapere! D’altronde l’evoluzione culturale umana e le condizioni storico-ambientali di certuni individui, risultano a dir poco strettamente interdipendenti, creando un connubio esemplare per creare il substrato sociologico del fenomeno contattista. Due i fattori da considerare: le condizioni psico-sociologiche dei soggetti coinvolti non risultano essere sempre le stesse; lo sviluppo sociale dei messaggi veicolati dalle entità non terrestri non risulta sempre essere proporzionalmente in linea con lo sviluppo tecnologico della società umana. Di fatto, il contenuto dei messaggi risulta essere il medesimo fin dalle prime testimonianze, rimanendo “de facto” attuale nella moderna fase di sviluppo dell’umanità.

Vorrei altresì far notare che, per intraprendere uno studio serio e privo di pregiudizi, bisogna necessariamente mantenere le distanze in modo chiaro e netto da quelle associazioni settarie e controverse stile Raeliani, Scientology (quest’ultima tanto di moda fra i vip Hollywoodiani – John Travolta e Tom Cruise in testa -) e via discorrendo, i quali presentano dottrine legate a una “fede” basata più su regole economiche-politiche (per essere seguaci bisogna pagare una decima biblica delle entrate o proprietà degli adepti) piuttosto ferree…

E sarebbe errato, comunque, identificare tutto il contattismo e la sua diffusione su scale mondiale come un “male” o una “moda” popolare o facente parte di una specifica “struttura sociopolitica”. Eesso non appartiene assolutamente ad una nuova organizzazione sociale umana, non dipende dal via via più complesso sviluppo tecnologico umano, non dipende da nuove malattie sociologiche “depressive” e tanto meno non fa parte integrante dei giochi sporchi del Governo Ombra. Semmai alcuni individui poco onesti, hanno più volte tentato in malafede di creare una “loro” forma di contattismo per puri e meri fini personali col solo scopo di lucrare sulla credulità popolare, inquinando di fatto un fenomeno già di per sé di difficile interpretazione, contraddittorio ma di per sé affascinante. Ma questo, purtroppo, fa parte del gioco; così come in altri numerosi esempi di vita quotidiana in cui la parte pura ed onesta viene macchiata dalla controparte negativa gettando discredito su tutto, pure compreso la parte buona della faccenda. E questo in ufologia non risulta essere una novità. Sta a noi, a chi crede a ciò che sta facendo, saper discernere le due facce della stessa medaglia, stando attenti a non buttar via il bambino assieme all’acqua sporca…

Mirko Pellegrin

Coordinatore Cun TriVeneto

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