Della calma e dell’infanzia

“Mio figlio ha bisogno di essere calmato, per questo, Maestro, l’ho protato da te”.

Il bambino non ha bisogno di essere calmato. Ha necessitĂ  di trovare la sua dimensione naturale.
Gli individui di giovane etĂ , nella societĂ  attuale, vivono in costante stato di stress. Hanno solo doveri. Devono andare a scuola, devono seguire corsi di vario genere, al di fuori della scuola. Devono obbedire ai “grandi”. Devono studiare per diventare “qualcuno” nel futuro. Devono, devono… devono.
Ma nessuno mai si domanda: ma cosa vogliono? Di cosa necessitano veramente?


Durante le loro giornate non hanno mai momenti per loro. Per loro stessi intendo. Momenti in cui possano dedicarsi a ciò cui sono portati.
Vivono nel costante rincorrere esigenze altrui. Esigenze di riscatto sociale dei genitori. Esigenze di programmazione, da parte del sistema diabolico, denominato “societĂ ”. Sono bombardati da informazioni, immagini, suoni, parole, videogiochi e imposizioni di modelli comportamentali.


Il bambino non deve essere calmato, ma svuotato.
Non puoi trovare la calma in una tempesta. Prima devi fermare la tempesta.
Il bambino non può essere calmato. Ha molta energia, molta più che un adulto.
E’ necessario canalizzarla, non spegnerla.
La societĂ  odierna, non ha rispetto per i bambini.
Un genitore che abbia rispetto per il proprio figlio, lo asseconderà sulla strada cui è più portato. Non lo abbandonerà davanti ad un videogioco, sperando così, di avere pace per sé. Un genitore rispettoso giocherà con il figlio al videogioco, avendo così modo di fargli capire i limiti tra virtuale e reale.


Si siederĂ  assieme a lui, ascoltando il suo pensiero… perchĂ© siatene certi, i bambini osservano il mondo adulto. Lo osservano e lo giudicano. E formulano giudizi e pensieri molto semplici e puliti. Un bambino se ama, lo fa con tutto se stesso. Se odia, altrettanto.
Un bambino ha ancora in sĂ©, il seme che la natura ci dona, al momento della nascita. Il seme dell’energia universale. E’ ancora puro.
Chiedete a vostro figlio: ma sei felice?
Dopo di che, aspettatevi ogni genere di risposta.

Antar Ninad